NEW YORK - Quattro avvocati dei diritti umani di spicco che rappresentano i praticanti del Falun Gong detenuti illegalmente in una Prigione Nera, ufficialmente chiamata Centro di Educazione Legale, sono stati arrestati e picchiati nel nord-est della Cina.
Il 22 marzo, gli avvocati Jiang Tianyong, Tang Jitian, Wang Cheng e Zhang Junjie sono stati rapiti dalla polizia dopo essere stati seguiti fino al loro albergo; con loro sono stati anche rapiti diversi parenti dei praticanti del Falun Gong illegalmente detenuti.
Zhang Junjie è stato rilasciato il 27 marzo e ha rivelato, in un comunicato online, che i pestaggi da parte della polizia gli hanno provocato tre costole rotte, sollevando preoccupazione per la sicurezza degli altri rapiti.
La detenzione ed i maltrattamenti successivi illustrano due importanti tendenze che giustificano una copertura più approfondita da parte dei media.
In primo luogo un numero crescente di cinesi, di tutti i ceti sociali, stanno rischiando il loro benessere sfidando pubblicamente la persecuzione del Partito Comunista Cinese nei confronti del Falun Gong. Un numero crescente di avvocati ha intentato cause contro i funzionari del Partito, funzionari di polizia e vari organismi di pubblica sicurezza. Dal 2010, decine di migliaia di firme sono state raccolte con petizioni che chiedono la liberazione dei praticanti del Falun Gong detenuti illegalmente. Queste azioni erano praticamente sconosciute diversi anni fa e indicano che un numero crescente di cinesi non è più manipolato dalla propaganda diffamatoria che attacca il Falun Gong.
In secondo luogo, la recente chiusura dei campi di Rieducazione Attraverso il Lavoro (RTL) non ha migliorato la situazione dei diritti umani per i praticanti del Falun Gong, né per qualsiasi altro gruppo vittima in Cina. Al contrario, Prigioni Nere e centri di lavaggio del cervello possono risultare in aumento in mezzo a una rinnovata campagna contro i praticanti del Falun Gong. Secondo Minghui.org, un sito web statunitense con una vasta rete di fonti in tutta la Cina, il numero dei praticanti condannati ai centri di lavaggio del cervello, nella seconda metà del 2013, è stato quattro volte quello del primo periodo durante il quale venivano chiuse le porte dei campi di lavoro forzato.
«I rapimenti di praticanti del Falun Gong, dei loro familiari e anche dei loro rappresentanti legali sono oggi una realtà quotidiana in Cina», dice Levi Browde, Direttore Esecutivo del Falun Dafa Information Center. «Mentre l'amministrazione Xi Jinping ha propagandato la riforma attraverso una campagna anti-corruzione e l’abolizione del sistema RTL ampiamente disprezzato, il sequestro e il successivo pestaggio di quattro avvocati cinesi dei diritti umani di spicco, suggerisce chiaramente che, in realtà, non vi è stato un cambiamento fondamentale».
Il Falun Dafa Information Center chiede la liberazione immediata di tutti i praticanti del Falun Gong in Cina, così come degli avvocati e dei semplici cittadini illegalmente detenuti per averli sostenuti. Il Centro invita anche i giornalisti e diplomatici presenti in Cina a premere per il benessere e la sicurezza degli avvocati Jiang Tianyong, Wang Cheng, Tang Jitian, che sono ancora in custodia e Zhang Junjie, che è ancora sottoposto a inchieste da parte dell'ufficio di giustizia a livello provinciale.
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