NEW YORK—un praticante del Falun Gong di mezza età, che aveva subito gravi torture durante la custodia, è morto il mese scorso in una prigione di Tianjin. Lo ha appreso recentemente il Falun Dafa Information Center. La morte del Zhu Wenhua (朱文华), di 53 anni, porta a 50 il numero delle morti conosciute di praticanti del Falun Gong a causa della persecuzione nella città di Tianjing dal 1999. Il totale dei morti conosciuti a livello nazionale sale a 3406, ma esperti dei diritti umani all’estero dicono che è molti probabile che il numero reale sia molto più alto.
Zhu, ex impiegato della Compagnia Internazionale di Strumenti per Riscaldare e Ventilare, era stato rapito dalla polizia nel 2003. Nel marzo 2004 era stato “condannato” dal Tribunale Distrettuale di Nankai a otto anni di prigione in un processo farsa.
Zhu era stato portato nella Prigione Municipale di Tianjin, dove da allora era stato rinchiuso e torturato. La sua famiglia è stata informata il 19 luglio 2010 che Zhu era morto sotto custodia.
“La tragica morte di Zhu ricorda ancora una volta che dietro la facciata del progresso e della modernità, una Cina dominata dal Partito Comunista resta un posto barbaro e privo di leggi per i praticanti del Falun Gong,” ha detto il portavoce del Falun Dafa Information Center Erping Zhang.
Secondo fonti interne alla Cina, mentre era sotto custodia, Zhu ha subito atroci torture perché si rifiutava di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong. Durante una sessione di tortura, le guardie lo hanno picchiato così duramente da spezzargli le gambe rendendolo disabile.
Durante la sua detenzione, la famiglia non ha mai avuto la possibilità di vederlo. In una occasione la madre quasi novantenne è andata alla prigione personalmente chiedendo di vedere il figlio, ma il personale della prigione si è rifiutato di permettere l’incontro.
Alla fine di luglio, l’amministrazione della prigione ha informato la famiglia di Zhu che era morto il 19 luglio 2010 per un attacco di cuore – una causa comunemente citata dalle autorità penitenziarie quando i prigionieri muoiono in conseguenza delle ferite provocate dalle torture. La famiglia nutre dei dubbi sulla versione ufficiale fornita dalla prigione e crede che sia stato torturato a morte.
Colpita dal dolore della notizia dell’improvvisa morte del figlio, la sua anziana madre è morta due settimane dopo la morte del figlio.
Versione inglese: http://faluninfo.net/article/1070/
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