La complicità della magistratura cinese

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(Clearwisdom.net) E’ nostra convinzione che quando la verità sulla persecuzione del Falun Gong in Cina sarà rivelata completamente, la persecuzione terminerà, perché il mondo semplicemente non la potrà più tollerare. Il fatto che i leader comunisti abbiano tentato in ogni modo di nascondere e coprire le loro azioni fin dal 1999 indica che anche loro pensano questo.

A questo proposito, presentiamo una serie di articoli scritti per denunciare in modo più completo e cronologico la persecuzione del Falun Gong in tutte le sue molteplici sfaccettature. Invitiamo i nostri lettori a rivedere con noi durante questi mesi gli articoli che documentano i crimini contro l’umanità commessi dal Partito Comunista Cinese negli undici anni in cui ha perseguitato il Falun Gong.

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Come ha riportato un'indagine del 2002 della Commissione Internazionale sulla stato della Magistratura, la magistratura cinese non è indipendente, ma è piuttosto 'soggetta al controllo da parte del partito comunista cinese (PCC)' ( report)

Questa relazione di subordinazione nasce da diversi fattori, il più evidente dei quali è che tutti i giudici sono membri del PCC, legati al PCC dalla sua disciplina. I giudici vengono nominati o rimossi da un comitato del PCC presente al corrispettivo livello e da un comitato 'politico-legale'. La sicurezza del posto di lavoro dei giudici, perciò, dipende spesso dalla loro obbedienza alle istruzioni del PCC, specialmente nei casi delicati.

Così, quando l'allora leader del PCC Jiang Zemin ha dichiarato illegale il Falun Gong, i tribunali cinese non sono apparsi come un baluardo contro l'ingiustizia, bensì come uno strumento di repressione.

Nell'ottobre 1999, tre mesi dopo che la campagna di persecuzione era stata lanciata, la Corte Popolare Suprema ha iniziato a diramare istruzione alle corti di livello più basso su come dovessero collaborare nella campagna contro il Falun Gong. (link in inglese).

Il mese seguente la Corte Suprema del Popolo ordinò ai giudici di adempiere al loro dovere di “imporre punizioni severe.” Una settimana dopo iniziò il primo 'processo' contro praticanti del Falun Gong, nella provincia di Hainan. Al termine dell'udienza, durata meno di un giorno, tutti e 4 i praticanti furono condannati a 12 anni di prigione con la vaga motivazione di “voler usare una organizzazione eretica per sovvertire l'autorità dello Stato”. Centinaia di altri praticanti sono stati da allora condannati, fino a 18 anni di prigione. (per una lista delle accuse e delle sentenze, si può vedere il report di Amnesty International)

Comunque, la grande maggioranza dei praticanti del Falun Gong che sono stati incarcerati non sono mai apparsi davanti a un giudice. Sono invece stati condannati fino a 3 anni di detenzione amministrativa in un campo di “ri-educazione attraverso il lavoro” (laogai o laojiao). In tali casi la complicità della magistratura è più sottile, prendendo la forma del rifiuto di verificare i casi giudiziari relativi ai praticanti o rifiutare di punire le torture ( link) e i trattamenti di schiavitù ( link) ai quali vengono sottoposti.

Gao Zhisheng, famoso avvocato per i diritti umani, ha scoperto la profondità di questa collusione di persona, quando ha tentato di aprire una causa per conto di un praticante detenuto in un campo di lavoro, presso la Corte di Shijiazhaung. Il giudice lesse la richiesta e, secondo Gao, disse:

“Ti rendi conto che gli avvocati non hanno il permesso di occuparsi di casi come questo? I tribunali appartengono al partito comunista cinese, così come le leggi. In questo momento gli ordini dei superiori sono di rifiutare di occuparsi di casi come questo, e questo è tutto. Puoi provare ad aprire una causa dove preferisci, a noi non interessa.” ( link dalla lettera aperta di Gao al Congresso Nazionale del Popolo)

I praticanti del Falun Gong che lavorano come giudici non sono stati risparmiati dalla persecuzione, perdendo il loro lavoro e persino le loro vite.

Nella maggior parte dei paesi nei quali esiste la legge, le possibilità di licenziare un giudice sono molto limitate, ma un giudice cinese è sottoposto a “una lista di azioni proibite che porterebbero all'essere rimosso dall'incarico”, tra le quali la 'clausola inclusiva' che dà modo di licenziare un giudice in relazione a qualsiasi cosa che il PCC possa considerare problematico, secondo l'inchiesta della Commissione Internazionale dei Giudici ( link).

In un caso, ampiamente riportato da Reuters e Associated Press un ex giudice dell'Alta Corte della provincia di Jiangxi è morto di leucemia dopo essere stato imprigionato. La malattia era sparita dopo che aveva iniziato a praticare Falun Gong (notizia). È possibile leggere la lettera aperta del giudice prima della sua morte(link).

Articolo originale: http://faluninfo.net/print/649/
Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/html/articles/2010/7/12/118521.html

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