L'espressione cinese 快馬加鞭 (kuài mǎ jiā biān), che letteralmente significa «Spronare il cavallo in corsa alla massima velocità», è nata da un aneddoto su Geng Zhu, uno dei discepoli prediletti di Mozi, il grande pensatore cinese di pace e amore (1).
Geng era un giovane molto intelligente e si distingueva tra gli altri discepoli. Tuttavia, non si impegnava abbastanza negli studi e Mozi lo rimproverava spesso. Geng non si spiegava perché il suo maestro fosse così severo con lui.
Una volta, dopo essere stato rimproverato, Geng chiese: «Maestro, non c'è proprio nulla che riesco a fare meglio degli altri?»
Mozi rispose con una domanda: «Supponiamo che io voglia mettermi in viaggio per la montagna Taihang e abbia a disposizione un cavallo robusto e un bue per tirare il mio carretto. Quale dei due animali sceglieresti per spronarlo con una frusta?»
«Il cavallo, naturalmente!» rispose Geng con sicurezza.
«Perché il cavallo?» chiese Mozi.
«Il cavallo va spronato perché è capace di raggiungere grandi velocità» disse Geng.
«Questo è assolutamente giusto!» rispose Mozi.
«Credo che anche tu sia capace di grandi cose. Ti rimprovero perché hai la possibilità di fare progressi più rapidi degli altri e di raggiungere livelli molto alti. Meriti di essere spronato, istruito e corretto», spiegò Mozi.
Geng allora capì che il suo maestro lo ammirava e aveva grandi aspettative per lui. Alla fine si rese conto che il suo maestro era certo che avrebbe potuto fare di meglio.
Da quel momento in poi, Geng cominciò ad impegnarsi seriamente per studiare e sforzarsi di ottenere l'eccellenza e Mozi non fu più costretto a redarguirlo.
L'espressione oggi è usata per indicare lo sforzo che si compie per accelerare un miglioramento, al fine di progredire e avanzare il più rapidamente possibile. È usata anche come metafora dei continui sforzi per andare avanti.
L'arrivo dell'anno del Cavallo fornisce un incentivo per spronarci a realizzare tutti i nostri buoni propositi del nuovo anno.
Note:
Mozi visse intorno alla stessa epoca di Laozi e Confucio. Fu uno dei quattro maggiori pensatori durante il Periodo delle primavere e degli autunni (770 – 476 a.C.) e degli Stati combattenti (475 – 221 a.C.).
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