(Minghui.org) Il 22 agosto 2015, presso la dogana aeroportuale di Harbin, la signora Liu Xu è stata arrestata illegalmente (*) mentre era in viaggio verso gli Stati Uniti. Aveva deciso di far frequentare una scuola americana a sua figlia.
La signora Liu è stata arrestata per aver recentemente denunciato l'ex leader del Partito Comunista Cinese, Jiang Zemin, responsabile di avere iniziato la violenta persecuzione del Falun Gong nel 1999.
Per 16 giorni la signora Liu è stata illegalmente detenuta; a lei e a sua figlia di 13 anni, hanno ora vietato di lasciare la Cina. La polizia ha anche confiscato i loro beni, per un valore di più di 108.000 yuan.
La signora Liu racconta i dettagli del loro calvario.
Interrogata dalla polizia di sicurezza interna
Il mio nome è Liu Xu, ho 35 anni e sono residente ad Harbin, in provincia di Heilongjiang. Il 22 agosto 2015 mia figlia stava partendo per frequentare una scuola negli Stati Uniti, ma quel giorno, quando siamo andati in aeroporto, tutta la nostra famiglia è stata arrestata illegalmente dagli agenti della divisione di sicurezza interna della provincia Heilongjiang e del dipartimento di polizia di Harbin.
Un ufficiale della stazione di polizia di Qizheng, ha detto che hanno ricevuto ordini dai dipartimenti provinciali e comunali di polizia, perché ho spedito una denuncia penale contro Jiang Zemin, alla Procura (*) Suprema del Popolo.
Durante l’intera giornata sono stata interrogata da diverse persone, hanno perquisito la mia casa e hanno confiscato tutti i nostri passaporti; ciò che è accaduto era totalmente inaspettato.
Sono stata ammanettata, gli ufficiali mi hanno stretto le manette così forte da farmi male. Mi sentivo come se stessi per perdere le braccia. Non potevo accettare questo trattamento, così ho cominciato a gridare che la polizia stava perseguitando persone buone, ho gridato fino a quando sono rimasta senza voce; ho lottato così tanto da perdere le scarpe e farmi venire i lividi sulle mani.
Mia figlia, mi guardava mentre venivo ammanettata e portata via da quattro agenti di polizia uomini. Peggio ancora, lei è stata interrogata fino a mezzanotte e traumatizzata mentalmente.
Detenzione e sequestro dei beni
Dopo la mezzanotte sono stata portata in un centro di detenzione dove sono stata tenuta per 16 giorni. Per cinque ore al giorno sono stata costretta a sedermi su un "piccolo sgabello" (*) o direttamente su un pavimento freddo.
I nostri passaporti e molti oggetti personali, sono ancora nelle mani del dipartimento di polizia di Nangang nella città di Harbin. Si sono rifiutati di vedermi e non hanno risposto alle mie telefonate. Alla stazione di polizia si sono rifiutati di darmi una copia del mandato d'arresto, perché non l’avevo firmato. Ciò significa che non posso citare l'ufficio di polizia.
Ho chiesto che permettessero a me e a mia figlia di andare all'estero e di riconsegnarci tutti i nostri beni, del valore di più di 108.000 yuan.
Motivo della denuncia contro Jiang Zemin
La mia famiglia ha subito una lunga storia di persecuzioni, quindi come cittadina cinese ho tutto il diritto di citare in giudizio Jiang.
All’inizio del 1995, mia madre era costretta a letto e per tre anni è stata curata da mia nonna di 72 anni. Nel 1998 dopo che mia madre ha iniziato a praticare il Falun Gong, è riuscita ad alzarsi dal letto e non ha più avuto bisogno dei farmaci; il suo recupero attraverso la pratica, ha spinto anche me a imparare il Falun Gong.
Mia madre, si è presa cura di mia figlia fin dal giorno della sua nascita, ma le nostre vite felici sono state sconvolte quando, a partire dal 2010, è stata per due volte arrestata e tenuta in detenzione dagli agenti della stazione di polizia della contea di Baiqing. I poliziotti hanno perquisito la sua casa e le hanno ordinato di rinunciare al Falun Gong.
Siccome si rifiutava, hanno deciso di portarla in un centro di lavaggio del cervello, ma lei è riuscita a fuggire prima del loro arrivo.
Portare in giudizio Jiang Zemin è diritto di ogni cittadino
Il Falun Gong, insegna alle persone a seguire i principi di Verità, Compassione e Tolleranza e ad essere brave persone. Jiang Zemin ha iniziato la persecuzione del Falun Gong nel 1999, distruggendo la vita di milioni di praticanti. Portare Jiang in giudizio, è un diritto di ogni cittadino cinese.
La libertà di credo, è un diritto umano fondamentale garantito dalla costituzione cinese. Jiang ha annullato la costituzione cinese e ha ignorato i diritti umani; io voglio contribuire nel consegnarlo alla giustizia, per ripristinare la reputazione del Falun Gong e di tutti coloro che sono stati perseguitati ingiustamente e in modo atroce.
Il Falun Gong è una pratica meravigliosa. Molti di noi hanno un reddito limitato, ma hanno ancora voglia di vivere in buona salute. Questa pratica ci permette non solo di rimanere in buona salute, ma aiuta anche le persone a diventare buone.
Antefatto
Nel 1999, Jiang Zemin, capo del Partito Comunista Cinese, scavalcando gli altri membri del comitato permanente del Politburo, ha lanciato una violenta repressione contro il Falun Gong.
Negli ultimi 16 anni, la persecuzione ha causato la morte di molti praticanti di questa disciplina. Gli agenti dell’Ufficio 610, hanno inflitto su larga scala: minacce, pestaggi, incarcerazioni illegali e torture ai praticanti del Falun Gong. La maggior parte di loro, sono stati torturati per la loro fede e persino uccisi per i loro organi. Jiang Zemin è direttamente responsabile per l'avvio e la continuazione di questa brutale persecuzione.
Nel 10 giugno 1999, sotto la direzione personale dell’ex leader Jiang, il Partito Comunista Cinese, ha istituito un organo di sicurezza extralegale, chiamato Ufficio 610 (*). Questo ufficio è stato istituito per danneggiare la reputazione dei praticanti del Falun Gong, tagliare le loro risorse finanziarie e distruggerli fisicamente. Ha la precedenza sulle forze di polizia e sul sistema giudiziario e risponde direttamente alle direttive di Jiang Zemin.
La legge cinese permette ai cittadini, di ricorrere alle cause penali e molti praticanti, stanno ora esercitando tale diritto, presentando denunce penali contro l'ex dittatore.
(*) GLOSSARIO