(Minghui.org) Il 30 dicembre dello scorso anno, il 38enne Li Zhiyong della città di Changchun ha avuto un collasso mentre stava rincasando. Il giorno successivo è deceduto.
Nell'ottobre 2007, l'uomo era stato arrestato per essersi rifiutato di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong (una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese) e dall'aprile del 2008, mese in cui era stato rilasciato dalla prigione, aveva vissuto lontano da casa per evitare di essere nuovamente detenuto.
Sin dal giorno del suo arresto, la polizia ha trattenuto la sua carta d'identità, rendendogli così impossibile trovare un lavoro regolare e continuo. Di conseguenza, il signor Li ha dovuto lottare per sbarcare il lunario, spostandosi continuamente da un luogo all'altro.
L'effetto cumulativo di una vita passata a fuggire e la crescente pressione data dalla persecuzione si è infine ripercossa sulla sua salute. Il 31 dicembre 2015 è morto.
Il precedente arresto conseguente “all'intromissione nelle frequenze televisive del 5 marzo 2002”
Prima dell'arresto del 2007, il signor Li era già stato in carcere dall'11 marzo 2002 al 13 ottobre 2004.
Li Zhiyong, fa parte del gruppo degli oltre 5.000 residenti della città di Changchun, nella provincia di Jilin, che sono stati arrestati a pochi giorni dalla cattura dei 18 praticanti del Falun Gong, che il 5 marzo 2002, avevano usato la rete televisiva statale per trasmettere una serie di programmi che denunciavano la persecuzione del Falun Gong.
In quell'anno, Jiang Zemin, allora capo del regime comunista cinese, emise un ordine segreto di “uccidere tutti i praticanti del Falun Gong coinvolti nell'incidente dell'intromissione nelle frequenze televisive del 5 marzo 2002”. L'11 marzo, il signor Li è stato sequestrato mentre si trovava al lavoro e successivamente, condannato a quattro anni di carcere. In prigione, è stato brutalmente torturato ed ha conseguentemente riportato gravi lesioni; quando il 13 ottobre 2004, è stato rilasciato per motivi di salute, aveva un edema su tutto il corpo e non era autosufficiente.
Il 22 settembre 2005, quando non era ancora completamente ristabilito, quattro agenti della prigione si sono presentati al suo domicilio nel tentativo di riportarlo in carcere. In quella occasione, il signor Li non si trovava in casa, tuttavia, venuto a conoscenza del pericolo scampato, ha deciso di nascondersi per evitare di essere preso.
È stato così che le autorità hanno lanciato una caccia all'uomo. Nell'ottobre del 2007, al momento che il praticante ha fatto richiesta per una nuova carta d'identità, senza la quale non avrebbe potuto trovare lavoro, è stato nuovamente catturato: da quel giorno, è stato rilasciato soltanto nell'aprile dell'anno successivo.
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