(Minghui.org) Il 22 agosto 2016 il signor Xu Yongqing si è recato all'ufficio legale del distretto di Huangpu, nella città di Shanghai, per presentare un appello inerente all'arresto e alla detenzione illegale (*) ordinati nei suoi confronti dall'ufficio degli appelli di Shanghai. Tuttavia i due funzionari dell'ufficio hanno rifiutato la sua richiesta.
L'uomo ha allora chiesto loro di rilasciargli una dichiarazione che spiegasse le motivazioni del rifiuto, ma i funzionari hanno lasciato immediatamente l'ufficio ed hanno ordinato alla guardia di sicurezza di impedirgli di seguirli.
Il 22 agosto 2016 il signor Xu e la signora Yang Xiao si erano recati all'ufficio degli appelli di Shanghai dopo aver notato nella stazione della metropolitana di Caobaolu, una bacheca piena di manifesti diffamatori contro il Falun Gong. In risposta le autorità avevano ordinato la loro detenzione e il saccheggio della loro abitazione.
Grazie agli estremi sforzi dei loro familiari e del loro avvocato, i due coniugi sono stati rilasciati dopo essere stati trattenuti per trenta giorni. Il dipartimento di polizia del distretto di Huangpu ha rilasciato al signor Xu una dichiarazione relativa alla pena amministrativa a lui inflitta, tuttavia ha cambiato il numero dei giorni di detenzione da trenta a quindici. Inoltre il dipartimento di polizia e il centro di detenzione hanno costretto la signora Yang a garantire loro che non avrebbe presentato alcun appello, altrimenti non l'avrebbero rilasciata.
Durante la detenzione del signor Xu, il suo avvocato ha presentato una richiesta al dipartimento di polizia del distretto di Huangpu esortandoli ad abbandonare il caso. Inoltre ha sostenuto che le azioni intraprese dal suo assistito erano legali e che l'ufficio degli appelli di Shanghai e la polizia locale avevano infranto la legge e dovevano perciò essere denunciati.
Il funzionario che aveva gestito il caso ha confermato all'avvocato che il suo cliente non aveva commesso alcun crimine. Le disposizioni dell'autorità superiore erano quelle di ridurre la pena a condizione che l'uomo ammettesse di aver commesso un errore ad appellarsi durante il vertice del G20.
Il signor Xu ha sostenuto che la sua azione era basata sui suoi diritti costituzionali e ha rifiutato le condizioni poste dalla polizia.
L'appello dei due coniugi era noto a molti dipartimenti governativi di Shanghai. Il dipartimento di polizia ha inviato alcuni agenti al centro di detenzione per discutere con l'accusato nel tentativo di convincerlo a ritirare la denuncia contro di loro.
Il signor Xu ha fatto notare loro che era illegale trattenerlo a causa del suo tentativo di appello e dal momento che gli agenti non sono riusciti a confutare le sue ragioni, hanno allora promesso di fornirgli nel giro di una settimana una dichiarazione ufficiale del suo arresto e della sua detenzione. Tuttavia non si sono più presentati.
La bacheca dove erano esposti i manifesti diffamatori contro il Falun Gong nella stazione della metropolitana di Caobaolu è stata silenziosamente rimossa dal funzionario della pubblicità legale del distretto di Xuhui quattro giorni prima del rilascio dell'uomo.
I due coniugi presentando l'appello hanno semplicemente esercitato il proprio diritto legale di cittadini e sarebbero dovuti essere protetti dalla legge, tuttavia l'ufficio appelli di Shanghai e la polizia locale li hanno arrestati, minando così lo Stato di diritto. Le autorità non hanno ammesso i loro errori ed hanno anzi cercato di costringere il signor Xu ad ammettere di aver sbagliato in cambio del suo rilascio. Non esiste alcuna legge in Cina che impedisca ai cittadini di presentare un appello durante il vertice del G20.
Informazioni sui responsabili dell'arresto e della detenzione del signor Xu e della signora Yang:
Wang Jianhua, capo dell'ufficio degli appelli di Shanghai: +86-21-63281234
Yang Jie, segretario del Partito Comunista Cinese e capo del dipartimento di polizia del distretto di Huangpu (Shanghai): +86-21-53025110
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(*) GLOSSARIO
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