(Minghui.org) La signora Chai Junxia è stata condannata a quattro anni di carcere per aver accusato l'ex dittatore cinese Jiang Zemin di aver ordinato la persecuzione del Falun Gong, che ha causato le sue passate detenzioni.
Il 14 dicembre del 2015 è stata arrestata, alcuni mesi dopo aver spedito alla Procura (*) Suprema del Popolo la sua denuncia penale contro Jiang.
Il 13 giugno del 2016 la donna è stata processata, ma dal momento che in passato era stata arrestata più volte per aver rifiutato di rinunciare al Falun Gong e in una circostanza, nel 2008, era stata condannata a quattro anni di reclusione, il pubblico ministero l'ha accusata di essere una “criminale recidiva”.
Il suo avvocato ha sostenuto che in Cina non esiste alcuna legge che criminalizzi il Falun Gong e che le passate incarcerazioni della sua assistita erano la conseguenza della persecuzione ingiustificata contro la disciplina spirituale.
Il 10 ottobre il giudice ha condannato la praticante a quattro anni di carcere e l'ha multata di 4.000 yuan (*). Adesso la signora Chai, che sin dal giorno del suo arresto viene tenuta prigioniera nel centro di detenzione n° 1 di Tangshan, ha presentato un appello contro il verdetto di colpevolezza.
Mal di stomaco mal diagnosticato
Circa due settimane dopo la sua comparsa in tribunale, la donna ha iniziato ad avvertire un forte mal di stomaco; inizialmente un dottore del centro di detenzione le ha diagnosticato una carenza alimentare e non le ha prestato alcuna assistenza medica, tuttavia a partire dallo scorso luglio, dal momento che il dolore non si placava, hanno cominciato a somministrarle dei farmaci.
Poiché niente sembrava alleviare la sua sofferenza, il 20 novembre la praticante ha presentato una richiesta per sottoporsi a delle cure mediche in una struttura esterna.
Il centro di detenzione ha però negato la sua richiesta e l'ha fatta visitare da un altro dottore del carcere, il quale le ha diagnosticato un disturbo allo stomaco e prescritto delle pillole. Nonostante la cura il dolore si è intensificato, il medico l'ha esaminata nuovamente e questa volta le ha diagnosticato un'ulcera peptica, prescrivendole solamente degli antidolorifici.
Il dolore della praticante è peggiorato di giorno in giorno; recentemente la signora Chai ha presentato una nuova richiesta per essere sottoposta a delle cure mediche in una struttura esterna, tuttavia al momento della redazione di questo articolo, la donna non ha ancora ricevuto risposta dal centro di detenzione.
Antefatto
Nel 1999 Jiang Zemin, capo del Partito Comunista Cinese, scavalcando gli altri membri del comitato permanente del Politburo ha lanciato una violenta repressione contro il Falun Gong.
Negli ultimi diciassette anni la persecuzione ha causato la morte di molti praticanti di questa disciplina. Gli agenti dell’ufficio 610 hanno inflitto su larga scala minacce, pestaggi, incarcerazioni illegali e torture ai praticanti del Falun Gong. La maggior parte di loro sono stati torturati per la loro fede e persino uccisi per i loro organi. Jiang Zemin è direttamente responsabile per l'avvio e la continuazione di questa brutale persecuzione.
Il 10 giugno del 1999 sotto la direzione personale dell’ex leader Jiang, il Partito Comunista Cinese ha istituito un organo di sicurezza extralegale chiamato Ufficio 610(*). Questo ufficio è stato istituito per danneggiare la reputazione dei praticanti del Falun Gong, tagliare le loro risorse finanziarie e distruggerli fisicamente. Ha la precedenza sulle forze di polizia e sul sistema giudiziario e risponde direttamente alle direttive di Jiang Zemin.
La legge cinese permette ai cittadini di ricorrere alle cause penali e molti praticanti stanno ora esercitando tale diritto, presentando denunce penali contro l'ex dittatore.
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(*) GLOSSARIO
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