Jiangxi: Agopuntrice licenziata dal lavoro dopo essere stata sottoposta al lavoro forzato e alla detenzione

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(Minghui.org) A marzo del 2016 la signora Wu Fengzhenun, agopuntrice dell'ospedale n.1 della città di Nanchang, è stata licenziata dal lavoro per la sua fede nel Falun Gong.

La donna di 51 anni e la sua giovane figlia si trovano ad affrontare grosse difficoltà finanziarie oltre ad essere state sfrattate dall'alloggio fornito dall'ospedale. Dopo l'inizio della persecuzione del Falun Gong nel 1999 la signora Wu è stata arrestata tre volte e inviata in un campo di lavoro forzato due volte.

Quanto segue sono i dettagli del suo caso.


La signora Wu Fengzhen

Licenziata senza una buona ragione

Il 4 dicembre 2015 la struttura in cui era impiegata ha incaricato alcune guardie di sicurezza di monitorare i suoi movimenti e ha cercato di costringerla a firmare una dichiarazione di garanzia (*). Hanno minacciato di licenziarla, di revocarle la licenza medica nel caso si fosse rifiutata e le hanno anche detto che l'avrebbero buttata fuori dall'alloggio fornito dall'ospedale. La donna è stata inoltre informata che questi ordini erano stati impartiti delle autorità superiori.

Il 13 gennaio 2016 il dipartimento delle risorse umane le ha comunicato verbalmente il licenziamento e che non si sarebbe dovuta più presentare al lavoro. Lei ha allora chiesto una copia della documentazione ufficiale della cessazione del rapporto di lavoro, che hanno rifiutato di darle.

Il 20 gennaio 2016 l'ospedale le ha vietato di lavorare e le ha invalidato l'abilitazione a prescrivere medicinali.

Nel mese di febbraio hanno smesso di pagarle lo stipendio e l'hanno inoltre informata che se avesse insistito a continuare a lavorare le avrebbero revocato la licenza medica.

I precedenti arresti e detenzioni

Tra il 2000 e il 2007 la praticante è stata arrestata tre volte e inviata in un campo di lavoro forzato due volte.

Dopo l'inizio della persecuzione la donna si è recata nell'aprile del 2000 a Pechino per appellarsi in favore del diritto di praticare ed è stata arresta e riportata a Nanchang, dove è stata trattenuta in un centro di detenzione. Nella struttura ha fatto lo sciopero della fame per quindici giorni ed è stata poi rilasciata dopo che la sua famiglia ha pagato 3.000 yuan (*). Durante la carcerazione la sua abitazione è stata saccheggiata dalle forze dell'ordine.

Dopo il suo rilascio le autorità hanno costretto il suo secondo marito a rimanere a casa per controllare i suoi spostamenti. È stata inoltre obbligata a firmare una dichiarazione di garanzia in cui affermava che non sarebbe andata nuovamente a Pechino ed è stata avvisata che se l'avesse fatto, avrebbe perso il lavoro.

Due mesi dopo si è recata nuovamente a Pechino, dove è stata arrestata e mandata in un centro di detenzione. Dal momento che nella struttura ha insistito a fare gli esercizi della pratica, la polizia le ha messo i ceppi alle caviglie per due settimane.

A quel tempo era incinta ed ha accusato i sintomi di un parto prematuro, per cui dopo forti proteste da parte dei suoi familiari e di altri praticanti del Falun Gong che erano rinchiusi in cella con lei, le sono state rimosse le catene.

Nel luglio del 2000 è stata condannata a due anni di lavori forzati e le è stato concesso di scontare la sua pena fuori dal campo.

Tre anni dopo il suo secondo marito ha divorziato da lei a causa delle frequenti molestie da parte delle autorità, lasciandole la custodia della loro bambina.

Nel settembre del 2003 il capo del dipartimento di sicurezza l'ha portata via direttamente mentre stava curando dei pazienti e inviata in un centro di lavaggio del cervello, dove è stata rinchiusa in una piccola stanza perché si è rifiutata di rinunciare alla sua fede. È stata inflitta una pena anche alle autorità dell'ospedale in cui lavorava.

Nel luglio del 2005 la donna è stata condannata a due anni di lavori forzati ed è stata brutalmente perseguitata. Nel campo è stata costretta a stare sugli attenti sotto il sole cocente per lunghi periodi di tempo, trafitta con degli aghi dagli altri prigionieri e costretta a svolgere lavori forzati. La sua condanna è stata prorogata di quarantuno giorni perché diffondeva nella cella gli articoli del Falun Gong. Il 21 agosto 2007 è stata alla fine rilasciata.

Il 25 agosto 2007 la direzione dell'ospedale dove lavorava e la polizia locale hanno cercato di costringerla a scrivere una dichiarazione di garanzia e l'hanno minacciata di mandarla nuovamente nel campo di lavoro se non avesse accettato, tuttavia lei si è rifiutata e da quel momento ogni suo spostamento è stato tenuto sotto controllo. Le è stato anche negato il diritto di ottenere promozioni nel lavoro.

Come il Falun Gong ha aiutato la signora Wu

Prima di praticare il Falun Gong la signora Wu aveva una vita burrascosa. Nel novembre del 1990 ha sposato il suo primo marito con il quale ha avuto una figlia, sei anni dopo hanno però divorziato e l'uomo ha ottenuto l'affidamento della bambina.

Nel settembre 1998 il suo ex marito è diventato mentalmente instabile e ha accoltellato a morte la loro figlia.

Quando si è trovata di fronte a quella scena cruenta, la donna ha rischiato di impazzire.

Tutto è cambiato un mese più tardi quando un suo amico dell'università le ha fatto visita e le ha raccomandato il Falun Gong. Grazie alla pratica ha finalmente capito il significato della vita, è diventata una persona di buon cuore ed è riuscita a smettere di odiare il suo ex-marito.

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(*) GLOSSARIO

Versione inglese

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