Avere fiducia e aiutare con tutto il cuore la diffusione di Shen Yun dovunque in Europa

Condiviso alla Conferenza Europea della Fa di Roma 2010
 
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Mi chiamo Nicolas, sono un praticante che vive a Bruxelles, in Belgio. Ho ottenuto la Fa nel 1999 e da allora ho sperimentato i rapidi progressi della rettifica della Fa.

Il Maestro ha detto in “Il Cuore che Conosce”:

“Con gli attaccamenti lasciati dietro di sé, la barca alleggerita naviga veloce,
Con un cuore umano preoccupato, attraversare l'oceano diventa arduo.
Il vento e le nuvole cambiano all'improvviso e i cieli sembrano crollare,
Le montagne tremano, i mari ribolliscono e le onde fluttuano feroci.
Segui il Maestro da vicino, coltivando la Dafa con fermezza,
Con attaccamenti troppo forti, si perde l'orientamento.
Alcuni abbandonano per salvarsi la vita, disertando barche rovesciate e vele lacerate,
Quando il fango e la sabbia sono completamente setacciati, l'oro torna a risplendere.”

Vorrei poter dire che la mia piccola barca ha navigato gloriosamente lungo il percorso ma, ahimè, seduto qui oggi devo ammettere che questo povero veicolo ha affrontato un’onda dopo l’altra, oscillando avanti e indietro con molti rattoppi nel suo scafo. Riconsiderando il percorso fino ad oggi, quanto è stato duro a volte, quando cercavo piuttosto un riparo per sfuggire alle avversità, invece di affrontare le mie mancanze e stare al passo con gli altri.

Ma non importa quante volte mi sono incagliato nella sabbia, oggi sono consapevole che tutte queste erano opportunità per lasciare andare gli attaccamenti, come enormi montagne che sono state lentamente ma, con determinazione, spazzate via nel mio cuore. I cambiamenti in me sono stati abbastanza ovvi: se ho iniziato la mia coltivazione da un atteggiamento disperatamente testardo, chiuso e intollerante, posso garantirvi che ora se trovo il tempo leggerò le vostre e-mail, perdonerò i vostri errori di battitura e nella risposta passerò sopra alla mancanza di conoscenze riguardo all’argomento in questione.

Per come la vedo io, la sfida di superare me stesso, immergermi nella Fa e formare un forte corpo unico con il gruppo di praticanti, è stata particolarmente grande quando ci sono stati gli spettacoli di Shen Yun in Belgio. Nella mia condivisione di oggi, vorrei parlare della mia comprensione e delle mie esperienze in questo processo, e come penso che potremmo fare un lavoro migliore in Europa. Sono trascorsi tre anni da quando la compagnia di Shen Yun arrivò in Belgio per la prima volta. Da allora, ci sono stati due spettacoli ad Anversa, uno a Bruges ed uno a Bruxelles. Ogni tappa di Shen Yun in Belgio è stata un’esperienza completamente differente, e il successo degli spettacoli è stato un riflesso di come i praticanti, come gruppo, abbiano fatto nella loro coltivazione.

Ogni passo nel processo, che si trattasse di trovare un teatro, firmare contratti, pianificare e organizzare il progetto, cercare sponsorizzazioni, fare varie forme di promozione, occuparsi di molti compiti durante lo spettacolo; tutte le discussioni per arrivare a capire come procedere, e prendere le decisioni; attraverso tutte queste questioni pratiche, è sorta la questione se guardiamo al lavoro che deve essere fatto dalla prospettiva della Fa, se veramente abbiamo a cuore Shen Yun, come guardiamo gli altri amici praticanti, e se possiamo mettere da parte le nostre cose.

Una questione in cui il nostro gruppo si è imbattuto continuamente è se le decisioni prese sono razionali e realistiche. Quando dobbiamo prenderle, spesso sembra che ci sia un conflitto tra il lato superficiale delle cose pratiche da prendere in considerazione e il lato fondamentale nell’avere una autentica fiducia nel Maestro. Quando viene presentato ai praticanti il programma per lo spettacolo, o l’idea di avere lo spettacolo in un particolare luogo, le comprensioni umane riguardo a ciò che è possibile e ciò che non lo è sono spesso colpite in pieno. Naturalmente sappiamo che i Fashen del Maestro possono predisporre ogni cosa ma, con solo pochi mesi di preparazione? Diversi spettacoli? In una città in cui non abbiamo alcuna esperienza? Non è questo andare agli estremi? Le discussioni, se siamo stati retti o spericolati, possono andare avanti senza fine.

Il programma per il tour 2010 a questo proposito è stato un buon esempio. I risultati dell’anno precedente – in termini di pubblico e di ritorno finanziario, non erano stati buoni, e siamo stati d’accordo che, qualunque cosa avessimo fatto, saremmo stati “attenti”, facendo piccoli passi come una donna con i piedi fasciati. Quando abbiamo trovato un teatro a Bruges, siamo stati “attenti” perché non avevamo esperienza in quella zona, era lontano per la maggior parte dei praticanti belgi, non conoscevamo la mentalità della gente della zona, ecc… Dopo molte discussioni, abbiamo deciso “con attenzione”, di organizzare là un solo spettacolo. Il manager del teatro ci ha ripetuto continuamente che una giornata sarebbe stata il massimo per una città come Bruges. Aspiravamo al tutto esaurito per quella serata, che sarebbe stata una buona base di partenza per gli anni successivi e così, abbiamo iniziato con attenzione la campagna di promozione.

Il nostro gruppo, ha lavorato insieme in modo più armonioso per la campagna di Bruges rispetto agli anni precedenti. Ci sono stati meno conflitti ed il coinvolgimento è stato più spontaneo. Le cose sono andate bene. Secondo la nostra “attenta” indagine, ogni cosa è andata secondo programma. Poi, improvvisamente, di punto in bianco, è arrivato l’annuncio che Shen Yun poteva venire a Bruges con un giorno di anticipo. Il teatro era disponibile un giorno prima del nostro spettacolo, e così si è posta naturalmente la questione se organizzare uno spettacolo in più. Oh! Quindi, dove andava a finire il nostro piano…

Di fatto, la maggior parte di noi ha compreso il suggerimento di superare il nostro pensiero umano. Avevamo solo bisogno di un periodo di transizione per comprendere ciò che era richiesto, e di avere completa fiducia nel Maestro. Dovevamo imparare ad avere fiducia nel nostro gruppo, e di “saltare nella bottiglia”. Passo dopo passo, il nostro gruppo è riuscito a liberarsi dal guscio del pensiero umano e abbiamo avuto due spettacoli di successo.

La mia sensazione è che abbiamo fatto appena in tempo, nella prima serata, quella aggiunta, abbiamo venduto il 65% dei biglietti, nella seconda l’85%. La risposta del pubblico è stata molto buona; abbiamo visto tutti veramente felici di venire a vedere lo spettacolo. L’ultima sera ho avuto un’esperienza molto forte, quando ho visto scene cosmiche che si dispiegavano durante lo spettacolo, con l’intero teatro immerso in una forte energia. Sento che è stato un suggerimento del Maestro che, se si soddisfano i requisiti, ci saranno meno disturbi e le Sue predisposizioni per gli esseri senzienti si manifesteranno completamente.

Così tutti erano felici, ed ora era il momento di prendersi un po’ di riposo. Ma, non ancora in realtà. C’era un grosso buco nella successiva tournée di Shen Yun, e l’intero mese di maggio era praticamente vuoto. Far tornare la compagnia a New York o lasciarli ad oziare in un albergo erano entrambe pessime alternative, e visto che avevamo trovato un piccolo teatro alla periferia di Bruxelles disponibile in quel periodo, siamo stati incoraggiati ad organizzare spettacoli di Shen Yun per dieci giorni. Per molti di noi, l’idea di occuparsi della capitale politica europea – una zona dove si parla soprattutto francese, lingua che molti di noi non parlano bene – con solo sei settimane per la promozione e ogni possibile piano di vacanza rapidamente silurato, è stato un colpo davvero pesante.

Nessuno poteva negarlo – questo era veramente un duro colpo. Il praticante che era stato il coordinatore principale per Bruges si fece gentilmente da parte, e suggerì che io mi assumessi questo compito per Louvain-La-Neuve. Le mie povere membra umane hanno tremato all’idea di addossarmi questo progetto. Anche se avevo molto chiaro che una luce verde per andare a Louvain-La-Neuve non era concessa per capriccio, e che avevamo il pieno sostegno dell’ufficio di Shen Yun e dei coordinatori europei, comunque, il semplice concetto di vendere 7.000 biglietti in poche settimane mi faceva venire le vertigini. E, a dire la verità, non ero mai stato così attivo da prendere la responsabilità di un progetto ed in questi anni, non mi sono costruito l’immagine di essere affidabile quando si tratta di farsi avanti in materia di coordinamento. Mi sono sempre detto che c’erano parecchie persone forti e competenti in giro che sarebbero state felici di coordinare le cose.

Eppure una piccola voce nella mia testa diceva cose diverse. Sentivo che il mio mondo era stato scosso, ed era tempo di lasciare andare i miei concetti di comodità, la mia abitudine di stare nelle retrovie e dare consigli mentre gli altri se ne assumevano il peso. Con la responsabilità di coordinare Louvain-La-Neuve ho sentito un’enorme pressione in ogni cellula del mio corpo ma, allo stesso tempo, in qualche modo mi sono sentito liberato. Fin da allora, ho compreso meglio che, più cerco la comodità, e più sto scomodo. Ho sentito anche che, come gruppo, avevamo guardato a Shen Yun dall’interno della nostra struttura mentale, e avevamo cercato di giudicare ogni sviluppo di conseguenza. Avevamo steso una strategia, ed eravamo impalliditi quando le cose erano andate diversamente. Era come se fossimo trasportati da un grande treno che correva per portarci alla nostra destinazione, e ad ogni curva o ad ogni urto ci spaventassimo e tirassimo il freno di emergenza. Ciò di cui avevamo bisogno era la fiducia.

Una volontà come il diamante e una fede determinata nella Fa, posso vederla così chiaramente mentre scrivo queste parole: se un gruppo di praticanti si fondono insieme e ciascuno lascia andare le proprie nozioni, ogni porta si aprirà di colpo, mentre un esercito di divinità viene avanti per assisterci. Ma, quando arriva il momento, non è qualcosa che si può soltanto dire: “Ora siamo determinati e retti, andiamo avanti e facciamo ciò che dice il Maestro”. Non è qualcosa che puoi imporre agli amici praticanti, ne qualcosa che si possa raggiungere accusandoci l’un l’altro di non vivere in base a quelli che si comprendono essere gli standard. Un ambiente dev’essere formato in modo solido, come un potente campo dove si uniscono tutte le abilità dei praticanti. Coloro che non si son fatti avanti, vedranno una porta aperta verso un posto pieno di luce scintillante, e un’atmosfera calda che li invita a partecipare. In un tale ambiente, l’entusiasmo di fare il lavoro viene naturalmente dal cuore.

Per come la vedo io, ogni praticante deve aggiungere la propria parte a questo ambiente. Ma i centri di assistenza hanno la responsabilità di fornire opportunità di trovarsi insieme, per incoraggiare i praticanti a partecipare, invitandoli a partecipare, invitandoli attivamente e aiutandoli a rimuovere i blocchi per essere parte del processo. Questa è un’area dove, lo comprendo ora, spesso non ho fatto bene. Invece di mantenere un tale ambiente vivo dopo che ha preso slancio, spesso sono attratto dal sentimento umano della comodità: “L’attività è finita, rilassiamoci un po’”. Questo è qualcosa che posso vedere anche attorno a me. Specialmente se lavorare insieme porta qualche conflitto, molti di noi sembrano felici di ritirarsi quando il lavoro è finito ed impegnarsi a “fare altre cose”, o persino diventando completamente passivi.

Il Maestro ha detto in “Insegnamento della Fa a Manhattan” (26 marzo 2006):

“Mentre nel modo in cui state coltivando adesso, non ci sono requisiti e restrizioni visibili in termini di formalità di coltivazione, tuttavia, coltivando in questa società reale, per voi ci sono tentazioni su tutti i fronti e, in ogni momento, esiste il problema se potete farcela o no.”

Ritrovarsi per studiare la Fa e condividere esperienze e comprensioni, non è una formalità. E non è neppure qualcosa che può essere rimpiazzato studiando la Fa da soli o in gruppo via Internet. È un ambiente che il Maestro ci ha dato e di cui dovremmo fare tesoro, dove molte delle nostre nozioni umane possono essere provocate e dissolte. Diverse comprensioni di differenti aspetti della Fa si uniscono insieme e danno sostanza a questo ambiente. Se non ci prendiamo cura di questo ambiente e non lo difendiamo, le questioni personali, forti nozioni umane e pessimismo e una miriade di interferenze, bloccheranno il nostro percorso mentre facciamo il nostro lavoro pratico. In ogni cosa che si fa, sembra di guidare un camion con il motore di un’automobile: non importa quanto spingi l’acceleratore, sentirai che non c’è forza e, prima che te ne accorgi, del fumo uscirà dallo scarico. E quando un'altra tournée di Shen Yun arriverà, molti di noi potranno sentirsi come se si annunciasse un’altra stagione di conflitti di xinxing. Naturalmente vogliamo che abbia successo. Naturalmente vogliamo seguire il Maestro. Ma, nel profondo siamo riluttanti ad andare avanti.

Penso che la questione di avere fiducia nelle nostre decisioni e quella di essere entusiasti di lavorare per la promozione di Shen Yun sono entrambe collegate a quella di formare un ambiente solido. Sì, ho compreso razionalmente il suggerimento quando uno spettacolo extra a Bruges è spuntato sulla griglia di partenza. Allora ci siamo affrettati e siamo stati al passo con il progresso della rettifica della Fa. Ma, chi era da biasimare se siamo stati così “attenti” e lenti? E io stesso mi sentivo veramente solido e fiducioso? Guardando indietro, penso che sono passato passivamente attraverso ciò che era richiesto per organizzare meeting, moderare le discussioni, e insistere sull’importanza di ciò che stavamo facendo, spesso nel mio cuore non c’era un fermo desiderio di contribuire a rafforzare il Corpo Unico. Sì, quando improvvisamente ci siamo trovati di fronte ad un’intera settimana di spettacoli a Bruxelles, razionalmente ho capito che non avremmo dovuto diventarne compiaciuti e che avevamo visto ancora una volta il progresso della rettifica della Fa che ci superava. In quanto coordinatore generale, ho sentito una enorme pressione, ed in certi momenti, durante quei giorni, mi sono sentito frustrato di fronte ad un gruppo stremato e riluttante. Un amico coordinatore era molto arrabbiato con me, quando mi ha sentito lamentarmi per la mancanza di coinvolgimento di così tanti praticanti per lo scarso risultato di Louvain-La-Neuve. Scrivendo questa condivisione, comprendo meglio il suo sentimento. Ero davvero io che avevo la responsabilità di questo progetto, e non è iniziato sei settimane prima dello spettacolo, è iniziato molti anni fa.

Louvain-La-Neuve non è stato un successo ma neppure un completo fallimento. Parecchie persone dell’alta società sono venute a vedere lo spettacolo, e la squadra dei coordinatori europei ha imparato molte cose dal progetto, per quanto riguarda l’organizzazione dello spettacolo per lunghi periodi nello stesso posto. Praticanti dal Belgio e da tutta Europa hanno lavorato duro nonostante difficoltà e tribolazioni, e hanno fatto del loro meglio. Ho sollevato questi punti cosicché in futuro possiamo fare molto meglio nella promozione di Shen Yun in Europa. Forse gli amici praticanti possono identificare alcuni di questi problemi nella loro cooperazione, così spero che la mia relazione possa contribuire al Corpo Unico europeo perché faccia sì che Shen Yun abbia un completo successo in futuro!

Grazie Maestro, grazie amici praticanti!

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