La Sig. Qin Qingfang di 63 Anni Muore nel Campo di Lavori Forzati Masanjia

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

La Sig.ra Qin Qingfang, una praticante della Falun Dafa di Fushun City, Liaoning Province è morta il 9 Luglio 2005 nel Campo di Lavori Forzati Masanjia, dopo essere stata ingiustamente detenuta e perseguitata per molti anni. Lei è una dei molti praticanti che sono morti dopo essere stati perseguitati in questo famigerato istituto.

La Sig.ra Qin Qingfang di 63 anni, ha cominciato a praticare il Falun Gong nel 1998. Prima di cominciare a praticare il Falun Gong soffriva di varie malattie. Dopo aver cominciato a praticare, tuttavia, tutte le sue malattie sono svanite senza bisogno di trattamenti. Sia il suo corpo che la sua mente sono stati purificati.
Dal 20 Luglio 1999 La Sig.ra Qin Qingfang si è recata a Pechino molte volte ad appellarsi per il buon nome del Falun Gong ed è stata arrestata e detenuta molte volte. Nel Dicembre 2000 La Sig.ra Qi è stata condannata a tre anni di lavori forzati.

Nel Dicembre 2000 la Sig.ra Qin Qingfang è stata arrestata per il suo persistere nel praticare “Verità-Compassione-Tolleranza”. Suo marito ha assistito al suo arresto e ne è stato così spaventato da subire un colpo, perdere la capacità di parlare e rimanere paralizzato. Sebbene non ci fosse nessuno che potesse accudire l’anziano padre e il nipote di 8 anni, le autorità hanno condannato la Sig.ra Qi a tre anni di lavori forzati.

Alla notizia dell’arresto della figlia e della condanna ai lavori forzati, il padre non ha potuto resistere allo shock ed è morto verso il Nuovo Anno Cinese 2003. Il marito paralizzato ha contratto una malattia circolatoria e ha dovuto subire l’amputazione della gamba destra. Il marito aveva 63 anni ed è rimasto senza impiego e senza entrate. Anche la sessantenne Qi Qingfang era disoccupata. La comunità ha impedito che venisse loro concessa anche la pensione sociale minima, quindi la famiglia viveva in condizioni di estremo disagio.

Mentre era detenuta al Campo di Lavori Forzati di Fushun, la Sigra Qi ha sofferto una persecuzione brutale, inclusi metodi di tortura brutali come ammanettamenti, bagni gelati, elettroshock, privazione del sonno e percosse multiple in una stanza isolata. Dopo aver sopportato tali inumane torture e gravi persecuzioni, è stata liberata nel Nuovo Anno Cinese 2004.

Dopo essere ritornata a casa, questi fuorilegge non hanno smesso di perseguitarla. Il suo telefono era sotto controllo, e veniva seguita e monitorata giorno e notte.

Nel luglio 2004, solo pochi mesi dopo essere stata liberata, il personale del Comitato degli Affari Legislativi e Politici del Distretto di Shuncheng e dei dintorni di Jiangjun ha di nuovo arrestato la Sig.ra Qi e l’ha mandata al centro per il lavaggio del cervello. Nella classe di lavaggio del cervello lei si è fermamente rifiutata di collaborare e perciò, nel Settembre 2004, è stata mandata al Campo di Lavori Forzati Masanjia, per tre anni di lavori forzati. Il 9 luglio 2005 è morta a seguito della persecuzione nel Campo di Lavori Forzati Masanjia. I dettagli sulla sua morte non sono ancora conosciuti, ma il Campo di Lavori Forzati Masanjia ha restituito in una scatola le sue ceneri alla famiglia.

Numeri di telefono rilevanti:
Qi Qingfang's family: 86-413-8249300
The Committee of Political and Legislative Affairs of Shuncheng District in Fushun City: 86-413-7503680
Wang Xianting, the Committee of Political and Legislative Affairs of Shuncheng District: 86-413-7503571(ufficio) 86-413-8262339(casa) 86-13304132908(cell)
Zhang Shaobin, the Committee of Political and Legislative Affairs of Shuncheng District: 86-413-7503571(ufficio) 86-413-4630074(casa) 86-13942315933(Cell)

Versione cinese disponibile a http://minghui.ca/mh/articles/2005/8/6/107850.html

* * *

Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a28209-article.html

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

Potete stampare e diffondere gli articoli ed i contenuti pubblicati su Clearharmony, ma per favore citate la fonte.