Esporre l’“incidente dell’auto-immolazione” di Piazza Tiananmen

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(Clearwisdom.net) Undici anni fa, il 23 Gennaio 2001, cinque persone si diedero fuoco in Piazza Tiananmen a Pechino. Poche ore dopo l'evento, il raccapricciante filmato della scena venne continuamente trasmesso sui media controllati dallo Stato in tutta la Cina, così come in tutto il mondo, con la tesi che gli auto-immolatori fossero dei praticanti del Falun Gong. L'incidente lasciò scioccato il mondo, e all'interno della Cina, l'opinione pubblica iniziò a modificare il rispetto e la simpatia per il Falun Gong e a diffidare di esso. Tuttavia, l'analisi dell'evento mostra chiaramente che l’"auto-immolazione" fu una fabbricazione orchestrata dal Partito Comunista Cinese (PCC) allo scopo di screditare il Falun Gong.

Il portavoce del PCC, contrariamente all’abituale prassi, mandò in onda l'incidente un'ora più tardi, sostenendo che cinque praticanti del Falun Gong si fossero dati fuoco in Piazza Tienanmen. Il regime più tardi cambiò il numero, passando da cinque a sette. Quello stesso giorno, il sito web Minghui / Clearwisdom pubblicò una dichiarazione della Falun Dafa Information Center dal titolo "Tragedia in atto: auto-immolazione in piazza Tiananmen". L'articolo ha richiesto un'inchiesta indipendente sull'accaduto. Più tardi, i praticanti del Falun Gong fecero notare numerose discordanze, e dissero che il PCC aveva orchestrato l’"auto-immolazione" con l'obiettivo di screditare il Falun Gong e di suscitare odio contro la pratica. Dopo un anno e mezzo di squarci di persecuzione, il PCC usò l’"auto-immolazione" per creare un pretesto per intensificare la persecuzione del Falun Gong.

Danneggiare se stessi è contro i principi del Falun Gong

I principi del Falun Gong vietano chiaramente l’omicidio, incluso il suicidio. Il fatto indiscutibile è che negli 11 anni precedenti l’"auto-immolazione", non ci sia stato un solo caso di auto-immolazione tra i praticanti del Falun Gong, sia all'interno che all'esterno della Cina.

Pacifica resistenza alla persecuzione

Di fronte alle menzogne e alle calunnie del PCC i praticanti del Falun Gong hanno resistito alla persecuzione e chiarito i fatti alla gente in modo pacifico e razionale per oltre dieci anni, dentro e fuori la Cina. Nel corso degli ultimi dodici anni di persecuzione brutale, i praticanti del Falun Gong hanno sempre chiarito i fatti alla gente in Cina attraverso vari mezzi pacifici e razionali, tra i quali parlare con le persone faccia a faccia, fare telefonate e distribuire volantini informativi o periodici. Di persona in persona e attraverso la carta stampata, i praticanti hanno raccontato i fatti sul Falun Gong, di come il Falun Gong insegni alle persone ad essere buone e gentili, di come la pratica porti benefici alle persone fisicamente e spiritualmente, e denunciando la brutale persecuzione dei praticanti in Cina.

I praticanti del Falun Gong in Cina continentale corrono il pericolo di essere arrestati, di essere costretti al lavoro forzato e di finire prigione per il solo fatto di chiarire la verità alla gente. Essi persistono in modo che la gente (compresi coloro che hanno partecipato alla persecuzione) non continui ad essere ingannata dalle menzogne del PCC, e anche per fare in modo che più persone possibili possano beneficiare dei principi del Falun Gong di Verità, Compassione, Tolleranza.

I praticanti del Falun Gong fuori della Cina spesso partecipano alle attività della comunità, a feste e sfilate, per portare la bellezza di Verità, Compassione, Tolleranza alla popolazione locale. Il Falun Gong è diffuso in oltre 100 paesi e regioni di tutto il mondo. La razionalità e la tranquillità dei praticanti del Falun Gong hanno permesso alle persone di vedere attraverso le bugie del PCC, di capire il Falun Gong e di riconoscere la brutalità della persecuzione.

Le incongruenze dell’“auto-immolazione”

La messa inscena dell’ "auto-immolazione" orchestrata dal PCC contiene molti buchi e incongruenze, che sono state a lungo esposte. Il 4 Febbraio 2001, il Washington Post pubblicò un rapporto intitolato "Fuoco umano infiamma il mistero cinese". Il giornalista si era recato a Kaifeng, la città natale di Liu Chunling, una delle auto-immolatrici, per investigare. Egli riferì che i vicini di Liu dissero: "... nessuno l’ha mai vista praticare il Falun Gong".

Nel programma "Focal Point" di CCTV, portavoce del PCC, si riscontrarono molte contraddizioni. Per esempio, la polizia di solito non porta con se degli estintori mentre pattuglia Piazza Tiananmen. Tuttavia, il 23 Gennaio 2001, una grande quantità di attrezzature antincendio furono subito disponibili a Tiananmen. Poco dopo l’"auto-immolazione", in pochi minuti la polizia fu in grado di tirare fuori più di venti estintori e coperte antincendio da due camionette della polizia, il che non torna col fatto che l'incidente si sia verificato "improvvisamente".

I reporter del regime sapevano quello che sarebbe accaduto. Arrivarono preparati, e riuscirono a scattare foto precise della scena sia da vicino che da lontano, facendo anche dei primi piani. Il PCC ha sostenuto che l'obiettivo a lunga distanza era in grado di avere una vista panoramica della piazza e che c'era un monitor in cima alla Grande Sala del Popolo. C'è davvero un monitor là, ma l'obiettivo è stato fissato per catturare ciò che stava accadendo durante l’"auto-immolazione". Ci sono altri aspetti discutibili nella segnalazione di quello che sarebbe dovuto essere normalmente un evento caotico e impegnativo, come le urla degli auto-immolatori registrate chiaramente, e anche l'immagine della bambina che chiama sua madre è stata incorniciata con cura.

Altri dettagli insoliti che portano a pensare a una messa in scena sono i seguenti: Dopo l’"auto-immolazione", la bambina Liu Siying (figlia di Liu Chunling), la quale avrebbe dovuto subire una tracheotomia per essere rimasta gravemente ustionata, fu intervistata solo quattro giorni dopo e fu anche in grado di cantare; la bottiglia di Sprite di plastica che come fu detto conteneva benzina rimase intatta tra le gambe dell’"auto-immolatore" Wang Jindong dopo l'incendio; i capelli sono molto infiammabili, ma i capelli di Wang Jindong rimasero non si bruciarono; il poliziotto con la coperta antincendio dietro Wang Jindong aspettò che Wang finisse di urlare prima di poggiargli la coperta sopra la testa. Questi scenari, in contrasto con una situazione di vita reale, suggeriscono che l'intero evento sia stato organizzato.

Un'altra coppia, madre e figlia, che parteciparono all’"auto-immolazione" furono Chen Guo e sua madre. La compagna di classe di Chen Guo del Conservatorio Centrale di Musica, di nome Wang Bo, rivelò che Chen Guo aveva praticato il Falun Gong, ma aveva poi abbandonato la pratica. Più tardi si era recata a Kaifeng per studiare. Non era una praticante del Falun Gong. Wang Bo e la sua famiglia vennero perseguitati per aver raccontato la verità.

La trasmissione CCTV inizialmente affermò che all'incidente dell’"auto-immolazione"erano presenti dieci giornalisti della CNN, che girarono tutte le riprese. Ma CNN immediatamente rilasciò un comunicato negando che il filmato fosse di CNN.

Dopo che le incongruenze furono esposte una ad una, le trasmissioni in diretta del PCC che "processarono" e condannarono i partecipanti, non trasmisero più il filmato discutibile e contestato dal resto del mondo. La scena che mostra Liu Chunling colpita alla testa da un oggetto contundente prima di cadere anch’essa non andò più in onda.

All'inizio del 2002, il reporter Li Yuqiang, che partecipò come reporter all’"auto-immolazione", creò un cosiddetto "forum" con i praticanti del Falun Gong detenuti presso al Legal Education Center Training di Hebei (in realtà un centro di lavaggio del cervello, una prigione illegale per perseguitare i praticanti del Falun Gong). Quando i praticanti del Falun Gong gli fecero notare alcune lacune nella storia dell’"auto-immolazione", in particolare la bottiglia intatta di Sprite e i capelli di Wang Jindong dopo l'incendio, Li Yuqiang ammise che aveva posto la bottiglia di Sprite in grembo a Wang, e che l'immagine era successiva a ciò.

L'8 Novembre 2003, il filmato di NTDTV "Fuoco falso" esaminò attentamente i punti sospetti dell'incidente dell’"auto-immolazione" in Piazza Tienanmen e vinse un premio d'onore alla 51° edizione del Film Festival Columbia International.

Il PCC tenta di infangare il Falun Gong, orchestrando incidenti come l'auto-immolazione. Tuttavia, a fronte dei fatti, sempre più persone hanno capito la bellezza della Falun Dafa e vedono attraverso le menzogne del PCC.

I praticanti del Falun Gong continueranno a resistere alla persecuzione e a chiarire i fatti alla gente in modo pacifico e razionale fino alla fine della persecuzione.

Versione cinese : http://www.minghui.org/mh/articles/2012/1/23/十余年和平理性反迫害-揭穿中共自焚栽赃-252223.html
Versione inglese : http://www.clearwisdom.net/html/articles/2012/1/27/130995.html

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