Fujian: La sig.ra Chen Linfen arrestata mentre camminava per strada, detenuta e torturata nel campo di lavoro

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(Minghui.org) Quando sono stata detenuta nel campo di lavoro forzato femminile della provincia di Fujian, una guardia ha istigato un’altra detenuta di togliermi la carta igienica. Quindi ho dovuto usare la mia biancheria intima che mi è stata tolta a sua volta. Non ho avuto altra scelta che usare l’uniforme del carcere, distribuito dal campo di lavoro, per pulirmi ma anche questo mi è stato tolto. Non mi è stato neanche permesso di fare la doccia. Infine, sono stata privata dell’utilizzo dei servizi igienici. Un giorno, l’istruttore Chen Gong mi ha tolto il recipiente per i bisogni e mi ha forzato a sedere con la vescica piena fino all’alba. Tre carcerate hanno fatto i turni per sorvegliarmi senza sosta. Yu Aiqiong ha preso un asciugamano macchiato della mia urina e me lo ha ficcato in bocca.

- Chen Linfen, autrice di questo articolo

La sig.ra Chen Linfen, dopo essere stata rilasciata dal campo di lavoro forzato femminile della provincia di Fujian, ha descritto l’esperienza dell’arresto subito mentre stava camminando per strada e poi della sua detenzione al campo di lavoro forzato.

Sono una pensionata sulla cinquantina e vivo nel distretto di Xiangcheng nella città di Zhangzhou. Circa le 9 di mattina del 15 maggio 2011, io e un’altra praticante stavamo camminando su una strada nella contea di Changtai, città di Zhangzhou. Un’auto della polizia si è fermata improvvisamente davanti a noi e cinque poliziotti in borghese sono saltati fuori. Tre di loro hanno fermato l’altra praticante e preso la sua borsa. Gli altri hanno preso la mia borsa e tirato fuori i materiali per chiarire la verità (*). Poi ci hanno caricate con forza sull’auto della polizia.

Siamo state portate all’ufficio della squadra di sicurezza nazionale della contea di Changtai. La polizia ci ha forzato a sedere su sedie di ferro, a cui ci hanno legato e poi ci hanno immobilizzate con una barra di ferro infilata tra le nostre gambe. Nel pomeriggio, tre ufficiali in borghese sono venuti per prendere le nostre impronte digitali. Due persone mi hanno preso e spezzato le ossa di una mano, mentre un’altra persona mi ha spezzato le ossa dell’altra. Hanno provato per oltre un’ora a prendermi con la forza le impronte. Ma siccome non distendevo le mani non ci sono riusciti.

Il giorno successivo, il sig. Yuan della Squadra di Sicurezza Locale mi ha mandato con un’altra praticante al centro di detenzione della città di Zhangzhou. Un giorno, i carcerati stavano telefonando alle loro famiglie e anch’io ho chiamato per contattare la mia, ma una guardia (donna) ha interrotto la telefonata e chiamato alcune persone. Sono stata trascinata al laboratorio, ma a causa dell’impeto eccessivo, una di loro ha messo accidentalmente il piede nel posto sbagliato e così siamo precipitati tutti giù per le scale. Il giorno dopo, le guardie hanno tentato di recludermi con l’altra praticante in una cella d’isolamento. Ci siamo opposte così fermamente da farli desistere.

Al 31 maggio, io e l’altra praticante siamo state detenute per quindici giorni ed io stavo per essere rilasciata. Il sig. Yuan della squadra di sicurezza locale è venuto da me, mi ha ammanettata e trascinata alla macchina della polizia. Poi sono stata portata al centro di detenzione della contea di Hunan e l’altra praticante è stata portata al centro di detenzione della contea di Zhangpu.

Siamo arrivate al centro di detenzione dopo la mezzanotte. Mi è stato proibito di mangiare e sono stata messa in un reparto senza nessun esame medico. Un pomeriggio, la guardia (uomo) di nome Hwang era di guardia, e non mi ha aperto la porta del reparto affermando che io non avevo detto il mio numero. Nell’intero reparto c’è stato un caldo soffocante per tutto il pomeriggio. La guardia non ha permesso neanche agli altri prigionieri di usare i servizi igienici perchè si risentissero nei confronti dei praticanti del Falun Gong. Ho fatto lo sciopero della fame per dieci giorni, durante i quali sono stata portata all’ospedale della contea di Changtai.

Il 5 luglio 2011, il sig. Yuan della squadra di sicurezza locale, insieme ad una poliziotta, mi ha portato al campo di lavoro forzato femminile della provincia di Fujian. Allora ero molto debole e la mia famiglia era completamente all’oscuro della mia situazione.

Sono stata detenuta nella “squadra solitaria” per due mesi e il 5 settembre trasferita alla “squadra speciale ristrettiva”. Le guardie mi hanno odinato di riferirgli qualunque cosa facessi, anche se mi lavavo, se andavo in bagno, facevo la doccia, se mangiavo e via dicendo. Poichè non ho violato nessuna regola del carcere, non ho riferito niente, per questo la guardia mi obbligò con la forza a stare seduta su una piccola panchina per molto tempo e ha ordinato a tre prigionieri (Yu Aiqiong, Xie Xiuqing e Xie Donggua) di sorvegliarmi. Non mi è stato permesso di muovermi e al terzo giorno la guardia ha istigato il carcerato Yu Aiqiong di privarmi della carta igienica. Così ho dovuto usare la mia biancheria intima che mi è stata tolta a sua volta. Non ho avuto altra scelta che usare l’uniforme del carcere distribuito dal campo di lavoro per pulirmi ma anche questo mi è stato tolto. Non mi è stato consentito di usare dell’acqua, né fredda né calda e neanche di fare la doccia. Mi hanno anche vietato di svuotare il mio vaso per i bisogni.

Istigati dalle guardie, tre carcerate hanno fatti i turni per sorvegliarmi senza sosta. Un giorno, Yu Aiqiong ha preso un asciugamano macchiato della mia urina e me lo ha ficcato in bocca, alla fine sono riuscita a togliermelo. Nel pomeriggio, tre carcerate mi hanno tappato la bocca con un asciugamano, così gridai ad alta voce. Hanno portato le foto del Maestro, le hanno messe sotto i piedi e poi si sono sedute sopra. Ho detto loro di non fare così, perchè avrebbero fatto del male a se stesse e ho detto: “Il bene sarà ricompensato con il bene e il male riceverà la giusta retribuzione”, ma non hanno voluto ascoltarmi.

Mentre dormivo, mi hanno tolto le coperte e scosso violentemente il mio letto, tirando calci al telaio. Mi hanno tirata su dal letto, disturbando tutti quelli intorno a me, tanto che non sono più riusciti a dormire bene

La vigilia del Capodanno 2012, il vice capo della squadra Huang Lei (donna) mi ha costretta a sedere immobile su una panchina come forma di tortura. Non mi hanno permesso di usare il bagno o di svuotare la tazza per i bisogni. Quando è giunta la notte, mentre tutti gli altri erano a letto, mi hanno costretta a stare sveglia un’ora in più. La mattina dell’anno nuovo, mentre le altre carcerate andarono al bagno, ho colto l’occasione per giù scendere giù di corsa e svuotare la tazza. La guardia Xu mi ha scoperto e mi ha gridato: “Stai svuotando la tazza!” Quella notte la guardia Zhou Rong (donna) era di turno e non mi lasciato dormire fino a mezzanotte. Il 4 gennaio, l’istruttore Chen Dong mi ha tolto direttamente la tazza e costretto a sedermi con il busto eretto fino all’alba.

Dopo essere stata arrestata e detenuta illegalmente, la mia anziana madre sentiva la mia mancanza e ha perso ogni speranza per il mio rilascio. Ad aprile, è deceduta. La mia famiglia è venuta al campo di lavoro forzato per richiedere il mio rilascio , perché potessi assistere al funerale di mia madre, ma le guardie hanno respinto la richiesta.

Siccome ho sempre rifiutato di collaborare, il mio periodo di detenzione è stato esteso di dodici giorni e sono stata rilasciata il 26 maggio.

(*) GLOSSARIO

Versione inglese

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