Confronto tra il Partito Comunista Cinese e il Partito Nazista Tedesco - (Parte 1)

“Hitler è la legge” e “Il partito è sopra la legge”
 
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"In una società legale, la legislazione dovrebbe essere al di sopra di tutto e né partiti politici né gli individui dovrebbero essere al di sopra di loro. I dittatori vedono le leggi come dei loro dipendenti o burattini, come decorazioni per coprire la loro tirannia e gli strumenti per rafforzare il loro potere. Le azioni del Partito Comunista Cinese (PCC) e il Partito Nazista Tedesco dimostrato questo punto". Prefazione

Nel 1935, il ministro tedesco della giustizia Franz Gurtner insistette per perseguire un agente segreto di alto livello e un gruppo di soldati. Gurtner credeva di avere le prove sufficienti per dimostrare senza ombra di dubbio, che queste persone avessero commesso il crimine terribile di tortura di prigionieri in un campo di concentramento. Quando portò le prove a Hitler, Hitler ordinò di far cadere l'accusa.

Ciò non dovrebbe accadere in un paese democratico con un sistema giudiziario indipendente, ma questo era il caso della Germania nazista, dove la legge era schiava di Hitler e seguiva i suoi ordini senza discutere. Hitler era la legge, come Hermann Göring e molti nella Germania nazista dissero più volte. Hitler stesso disse in pubblico che egli era il giudice supremo dei tedeschi, e aveva il potere di mettere a morte chiunque.

Durante il suo regno, Hitler contaminò il sistema giudiziario. Iniziò col liberarsi dei giudici che non approvava.

Durante il periodo della Repubblica di Weimar, i giudici tedeschi erano disciplinati esclusivamente dalla legge e non potevano venire rimossi facilmente. Dopo che i nazisti salirono al potere, promulgarono la legge sul pubblico impiego il 7 Aprile 1933. Gli ebrei vennero immediatamente rimossi dal sistema giudiziario, e come loro tutti quelli che non approvassero il nazismo, vale a dire quelli che "non erano pronti a parlare per gli interessi del cittadino di un paese socialista in ogni momento". (*) I giudici non del tutto obbedienti vennero minacciati. Il 26 Gennaio 1937, i nazisti promulgarono un nuovo articolo nella legge sul pubblico impiego, che prevedeva che i dipendenti pubblici, compresi i giudici politicamente inaffidabili, dovessero essere respinti. Allo stesso tempo, tutti i giudici furono costretti a unirsi all’Associazione Nazionale Tedesca dei Giudici controllata dai nazisti.

Nel 1936, al fine di costringere i giudici ad eseguire fedelmente la volontà di Hitler, lo Specialista di giustizia nazista e il leader del sistema giuridico nazionale Hans Frank avvertirono i giudici, "Le ideologie del socialismo nazionale, in particolare quelle spiegate nello statuto del partito e i discorsi del suo leader sono il fondamento di tutte le leggi". Frank inoltre spiegò, "non esiste una legge indipendente dal socialismo nazionale. Prima di prendere una decisione, si deve pensare, cosa farebbe il leader nella mia posizione? In ogni decisione che prendete, dovete pensare 'questa decisione è conforme alla coscienza del socialismo nazionale del popolo tedesco?' Si avrà così una base molto solida. Quando si combina questo con la conformità di un cittadino di un paese socialista e con la comprensione della volontà immortale di Adolf Hitler, la decisione presa avrà quindi l'autorità del Terzo Reich, che esisterà per sempre". (*)

Il 26 Aprile 1942, Hitler avvertì i giudici nel corso dell'ultima riunione della Germania nazista in Parlamento, che se le loro azioni avessero dimostrato di non comprendere le esigenze attuali, sarebbero stati licenziati dalle loro posizioni - non importa quanto potenti fossero. Hitler diventò ufficialmente il giudice supremo in Germania, in quella riunione. Non era "trattenuto da alcuna legge" e aveva il diritto di rimuovere qualsiasi funzionario ritenesse inadatto. Più tardi, i nazisti promulgarono gli orientamenti generali necessari da seguire per tutti i giudici.

Nel luglio del 1942, Joseph Goebbels affermò: "Il concetto che i 'giudici non possono essere richiamati' è un concetto a noi estraneo che è in conflitto con i tedeschi". Disse anche che i giudici non devono "rispettare la legge tanto quanto obbediscono ai concetti di base - i criminali devono essere eliminati dalla società" (*) In quello stesso anno il 22 Agosto, Hitler nominò Otto Thierack ministro della Giustizia, e autorizzò che non fosse "limitato dalle leggi vigenti". Martin Bormann e Lammers Hans costituirono poi il "sistema giudiziario nazionalsocialista".

Hitler si precipitò a rafforzare il controllo del sistema giudiziario, e ridusse anche il potere dei giudici. Secondo la Legge dell'Unificazione del Partito e dello Stato promulgata il 1° Dicembre 1933, il tribunale non poteva più processare le truppe d'assalto, i membri del partito nazista, o i membri delle SS che avessero commesso crimini. Questi potevano essere processati solo da una speciale istituzione nazista. Nel 1935, la Procura Breslau stabilì che nessun giudice poteva pronunciarsi sulla costituzionalità di qualsiasi azione del governo.

Il governo nazista bypassò il sistema giudiziario e istituì tribunali specializzati per perseguire casi politicamente sensibili.

Il Tribunale speciale fu istituito sulla base di una legge approvata il 21 Marzo 1933. Un tribunale speciale fu inserito all'interno della corte suprema di ogni stato che si occupava di casi politici che "brutalmente attaccano il governo". Il Tribunale speciale era composto da tre giudici famosi per essere "membri fedeli del partito nazista" e non giurati, che limitarono il diritto di ricorso degli imputati. All'imputato fu permesso di assumere un avvocato, ma l'approvazione dell’avvocato era a discrezione di un funzionario del partito nazista. Un pubblico ministero decideva se un caso era competenza del tribunale comune o del tribunale speciale. In una legge approvata il 20 Novembre 1928, la categoria dei casi di competenza del tribunale speciale fu ulteriormente ampliata. In aggiunta ai casi politici, il tribunale speciale trattò anche casi criminali. Il pastore Martin Niemöller fu processato in un tribunale speciale nel Marzo 1938 per essersi ribellato alla “nazificazione” delle chiese tedesche. La Corte lo accusò di aver abusato delle donazioni fatte alla chiesa e lo condannò a sette mesi di carcere. Fu tenuto in un campo di concentramento della Germania nazista fino alla fine.

Il Tribunale del Popolo era un altra istituzione speciale. Il 24 Aprile 1934, il Tribunale del popolo fu istituito in seno alla Corte di Berlino, il suo compito principale fu quello di perseguire i casi di anti-nazismo e anti-regime nazista. Il 14 Luglio 1934, il Tribunale del popolo sostituì il Tribunale di Stato tedesco. Il Tribunale del popolo era composto da due giudici e cinque membri del Partito nazista, le SS e l'esercito armato, ed era fondamentalmente responsabile degli interrogatori segreti. Durante un interrogatorio, la bandiera e l'emblema nazionale tedesco non erano presenti dietro i giudici, ma furono sostituiti con le immagini di Hitler, il re Federico e la bandiera del partito nazista. Gli avvocati della difesa dovevano essere "qualificati" membri del partito nazista. Il processo era simile a quello di una corte marziale in tempo di guerra. La maggior parte degli accusati riceveva una condanna a morte. Il caso di Hans e Sophie Scholl, studenti dell'Università di Monaco di Baviera che si ribellarono al nazismo, si tenne nel Tribunale del popolo. Il caso del tentato assassinio di Hitler il 20 Luglio 1944, fu anch’esso processato lì.

Considerando che Hitler era la legge nella Germania nazista, in un paese comunista, la volontà del partito comunista è la legge. In Cina, una descrizione migliore è: "Il partito è al di sopra della legge".

Molti cinesi ricordano un evento simbolico che si verificò durante la Rivoluzione Culturale. Il 5 Agosto 1967, dopo aver perso un'altra lotta brutale con Mao Zedong, l'ex statista cinese Liu Shaoqi protestò con la Costituzione cinese in mano. Egli disse: "Non importa come tu mi tratti, io sono il presidente della Repubblica popolare cinese e io custodirò la dignità del presidente del paese. Nessuno può accusare così il presidente. Questa azione richiede una prova e deve essere approvata dal Congresso del Popolo. Io sono un cittadino. La Costituzione garantisce la tutela dei miei diritti. Chiunque viola la Costituzione sarà severamente punito dalla legge! ".

La protesta di Liu fu ignorata, e la persecuzione verso Liu continuò. Due anni più tardi, morì a causa della persecuzione. Quando fu cremato, lo si fece in gran segreto.

In Cina, la Costituzione è, in teoria, la legge fondamentale che ogni individuo deve rispettare. Il presidente è eletto dal Congresso del popolo, e solo il Congresso lo può eleggere. La protesta di Liu era assolutamente ragionevole! Ma in realtà, sotto il regime comunista, la Costituzione non è la legge fondamentale, ma lo è la volontà del Partito Comunista. Durante il suo governo, Mao ha determinato la legge fondamentale. Il presidente non è stato eletto dal Congresso del popolo, ma è stato nominato dal PCC. Mao ha nominato il presidente che poteva nominare o richiamare chiunque desiderava. Mao insistette sul lancio della Rivoluzione culturale, perché non era d'accordo con Liu e lo percepì come un pericolo, quindi lo volle rimuovere. Di conseguenza, Mao non ottenne l'approvazione del Congresso per rimuovere Liu. Da quando il PCC governa la Cina, la Costituzione non ha protetto i diritti legali dei cittadini - nemmeno quelli del presidente. Per quanto riguarda Mao, non importa quanto ha violato la Costituzione, non avrebbe mai potuto essere severamente punito dalla "legge". Era al di sopra della Costituzione, e Liu ha lucidamente compreso ciò, e la sua protesta stava semplicemente mostrando la sua rabbia nei confronti di Mao.

Il caso di Liu perseguitato a morte è un esempio pertinente di come sia inefficace la legge in Cina.

Il sistema giudiziario in Cina non è mai stato indipendente dal PCC. Il PCC agisce sempre al di sopra della legge - in quanto modifica tutte le leggi e riflette la sua volontà al loro interno. L'intero sistema politico e legislativo risiede sotto il PCC. Il capo di questo sistema è sempre stato il leader del PCC, e i membri del PCC sono, nella maggior parte, nelle posizioni chiave.

L'attività del PCC al di fuori della legge si manifesta anche nella loro facoltà di prendere decisioni in tutti i casi significativi, e soprattutto in quelli politici.

Dal momento che il PCC ha iniziato a esistere, i commissari del partito hanno deciso chi viene arrestato e ucciso. Jiang Hua, ex presidente della Corte Suprema del Popolo ha ammesso: "In passato, i commissari del partito hanno approvato chi arrestare e uccidere nelle basi militari e rivoluzionarie. É diventato ormai sistematico. "Il PCC ha mantenuto il sistema dopo la sua acquisizione della Cina nel 1949. La Commissione decide sui casi politici e legislativi (PLAC), sotto la Commissione del Partito esegue le decisioni. Il segretario del PLAC a tutti i livelli è di solito il membro del comitato permanente o vice segretario della Commissione.

La Commissione del partito dietro la PLAC manipola il suo potere. Controllata dal PCC, la PLAC è la più alta organizzazione di tutti i soggetti pubblici, Procura, reti di sicurezza giuridica, giudiziaria, e nazionali. Il PLAC è un'organizzazione che è al di sopra della legge, ed è il più alto e l'ultimo "giudice" nei delicati casi politici. Poiché la Commissione del partito e la PLAC sono al di fuori delle procedure giudiziarie, mentre interferisce con i casi, non lascia traccia delle sue azioni.

La Commissione del partito e la PLAC stanno all'interno di una misteriosa scatola nera, e ovviamente, la Cina non ha alcuna reale indipendenza giudiziaria o sistema giudiziario. La Commissione del partito e la PLAC, riguardano soltanto la politica e non le leggi. Molte persone non sanno che non solo l’operato della PLAC è nascosto, ma lo sono anche le operazioni della corte. Per particolari casi importanti o complessi, di solito c'è il segreto del "comitato giudiziario", che prende la decisione finale.

Durante la Rivoluzione Culturale, l'intero paese di quasi un miliardo di persone viveva sotto una sola legge, che era “quella di Mao". I sistemi giudiziari, giuridici e amministrativi non esistevano più. Mao superò Hitler, in quanto non vi era in realtà nessuna legge. La volontà di Mao era tutto.

Dopo la Rivoluzione Culturale, il PCC ha riportato la "regola dalla legge" inserendola nella Costituzione. Il PCC promulga molte leggi complicate, ma il fatto che il "Partito è al di sopra di tutto" è rimasto invariato.

Ad esempio, i praticanti del Falun Gong non violano alcuna legge in Cina, la società ancora beneficia di queste brave persone. Solo perché Jiang Zemin e il suo regime non approvavano questa pratica, ignorarono la libertà di credo protetta dalla Costituzione e successivamente perseguitarono il Falun Gong. Esso è diventato il nemico del governo e un nemico pubblico - solo perché Jiang affermò "Il Falun Gong è una setta".

Nel Settembre 2009, la signora Gao Deyu della città di Xichang, provincia di Sichuan fu arrestata semplicemente perché praticava il Falun Gong. La sua famiglia poi assunse un avvocato per difenderla. L'avvocato tentò di incontrare la signora Gao ma non ci riuscì mai, a causa di interferenze di tutti i livelli di applicazione della legge. Liu (nome sconosciuto), vice segretario del PLAC di Xichang disse apertamente all'avvocato, "Non mi parli delle leggi, che non seguono le leggi". Nel Settembre 2010, la Corte ha condannato la signora Gao a 12 anni di reclusione.

Il 16 Dicembre 2009, il Tribunale della città Qian'an, Hebei, condannò illegalmente la signora Liang Xiulan a otto anni, la signora Zhang Liqin e la signora Shao Lianrong a sette anni e mezzo, la signora Li Xiuhua, il signor Sun Yongsheng e Il signor Yang Zhanmin a sette anni di reclusione. Di fronte alle domande delle famiglie dei praticanti, il giudice supremo Feng Xiaolin confessò, "i processi contro i praticanti del Falun Gong non seguono la legge".

Allora cosa seguono? Il giudice che ha condannato il signor Zhang Chunqiu della città di Yiyang, provincia di Hunan disse: "Ora, il potere del PCC prevale sulle leggi per sopprimere il Falun Gong. Noi ci siamo solo per fare presenza. Non c'è nulla che possiamo fare e non si può dare la colpa a noi".

Il 17 Dicembre 2008 la corte della città di Suzhou nel Jiangsu condannò il praticante Lu Tong a quattro anni di reclusione. La figlia del signor Lu fece appello per il padre e chiese al tribunale di rivedere il caso. Il giudice Gu Yingqing le disse: "Non aspettatevi il diritto di essere indipendenti dalla politica. Perché parli con me di legge? Sto parlando di politica".

Il direttore dell'Ufficio 610 nella contea Nong'an, provincia di Jilin, il signor Ma (nome sconosciuto) disse alla famiglia di un praticante condannato illegalmente, "qui, siamo noi a decidere tutto e ci preoccupiamo per la politica, non della legge. Potete citarci ogni volta che volete".

Nella cosiddetta "Cina riformata, aperta", la legge e le condanne sono solo per lo spettacolo, solo la politica è operativa. Chiaramente, la volontà dei dirigenti è la legge.

(Continua)

(*) – Le parti con un asterisco sono state tradotte in cinese per l'articolo originale, e poi dal cinese all'inglese e dall'inglese all'italiano per questo articolo. A causa delle risorse limitate, non siamo in grado di verificare le citazioni originali con la massima precisione.

Versione inglese

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