Il Falun Gong Chiede una Indagine sugli Espianti di Organi in Cina

Intervento di Zhang Erping letto da Dott. Aldo Forbice durante l'evento Umanitaria
 
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Il Falun Dafa Information Center ha appreso da varie fonti e da diversi resoconti mediatici, che le autorità cinesi hanno messo in atto la raccolta di organi da praticanti del Falun Gong presso diverse strutture detentive. Di fronte alla recente smentita di Pechino, desideriamo richiamare l’attenzione della comunità internazionale e di gruppi e cittadini preoccupati affinché si impegnino in una indagine indipendente su questa questione.

Da quando la vicenda di Sujiatun è stata riferita la prima volta il 9 marzo da The Epoch Times, Pechino è rimasto insolitamente silenzioso fino al 28 marzo, quando ha fatto circolare la sua prima smentita, dopo 20 giorni di silenzio e di furtivo lavoro per eliminare ogni traccia in quell’ospedale.

Per inciso, il 28 marzo il Ministro della Salute cinese ha annunciato il cosiddetto “Regolamento Provvisorio per la Pratica dei Trapianti di Organi Umani, che in teoria dichiara illegale la rimozione forzata di organi. La legge tuttavia, non entrerà in vigore fino al primo luglio – concedendo una finestra di tre mesi per un massiccio accaparramento di organi. La nuova legge, nota il Centro, ha fatto seguito alla rivelazione, il 9 marzo, di un campo di concentramento per il Falun Gong, nel distretto Sujiatun della città di Shenyang. Abbiamo notato che nel passato la Cina non ha preso simili misure, anche dopo che testimoni hanno riferito di fronte al Congresso degli Stati Uniti di un traffico segreto di organi della Cina.

La SARS ci ha mostrato fino a dove i governanti della Cina si spingeranno per coprire il tutto e salvare la faccia, e in questo caso la posta in gioco per loro è molto più alta. Ciò che ora vediamo in Cina, di nuovo, è un altro sistematico occultamento, in cui i praticanti del Falun Gong – pare decine di migliaia – sono stati uccisi con ritmo incalzante per i loro organi oppure sono stati trasferiti in altri campi o strutture per eliminare le prove. Siamo profondamente, terribilmente preoccupati dai resoconti di uccisioni di massa, e sfortunatamente, abbiamo motivo di credere che ciò che è stato riferito sia stato fatto.

Secondo le indagini, ospedali e centri per i trapianti a Heilongjiang, Hunan, Shanghai, Zhejiang, Yunnan, Anhui, Shan’xi e Xinjiang stanno facendo gli straordinari per eseguire operazioni forzate di trapianto. Membri del personale ospedaliero hanno detto a investigatori sotto copertura che i potenziali pazienti dovrebbero “affrettarsi a venire” se vogliono ricevere un trapianto. Hanno anche aggiunto di poter trovare organi compatibili in appena uno o due giorni; in circostanze normali, come accade negli Stati Uniti, tali procedure richiedono due anni. Il dipendente di un ospedale ha sottolineato che sarà difficile poter eseguire un trapianto “dopo che questo gruppo di organi sarà esaurito”.

A conferma di questo quadro ci sono le affermazioni di un dottore della provincia di Shandong, raggiunto telefonicamente da investigatori sotto copertura dell’Organizzazione Mondiale per Indagare sulla Persecuzione del Falun Gong, e che è stato rivelato la scorsa settimana. L’investigatore ha detto, “Voglio un rene di un praticante del Falun Gong, uno che sia completamente sano,” e il dottore ha risposto, “Avremo certamente molti fornitori di questo tipo in aprile.” Quando gli ha chiesto perché, ha replicato, “Non posso dirglielo, perché coinvolge… comunque non è necessario entrare in questi particolari, non posso farlo con lei.”

Facciamo chiarezza su ciò che sta accadendo qui. I praticanti del Falun Gong sono ammassati e uccisi per ottenere gli organi molto remunerativi. La comunità internazionale deve agire, e deve agire ora. Dai genocidi del ventesimo secolo abbiamo appreso che, perché orribili tragedie abbiamo luogo, ciò che ci vuole è il silenzio e l’indugio di coloro che stanno a guardare.

Negli scorsi mesi è emersa una ricca quantità di informazioni a proposito dei campi in Cina e tre testimoni cinesi che hanno rivelato dettagli orrendi. Fino ad oggi gli informatori includono un giornalista cinese; una dipendente di un ospedale di Sujiatun, il cui marito eseguiva gli interventi descritti sopra su pazienti vivi; e un medico militare della zona militare di Shenyang. Quest’ultimo ha detto che Sujiatun è una delle 36 strutture sparse in tutta la Cina, e che il numero dei detenuti di Sujiatun – praticanti del Falun Gong – ha raggiunto il culmine di 10.000 all’inizio del 2005.

È stato riferito che il campo più grande, denominato “672-S”, contiene più di 120.000 persone, tra le quali ci sono soprattutto praticanti del Falun Gong e altri prigionieri di coscienza. “I praticanti del Falun Gong … non sono più considerati come esseri umani, ma come materia prima per scopi commerciali,” ha detto il medico militare al giornale The Epoch Times, aggiungendo che, “il Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese ha deciso di considerare i praticanti del Falun Gong come ‘classe nemica’ e di usarli in ogni modo economicamente vantaggioso.”

Data la gravità di questi fatti, facciamo appello alla stampa e alle organizzazioni internazionali perché approfondiscano queste atrocità in modo che tali crimini contro l’umanità possano essere fermati e fermati presto.

Tuttavia, nonostante le prove crescenti, la comunità internazionale e la stampa, sono state in gran parte in silenzio riguardo a queste atrocità che hanno luogo in Cina. È stato in queste circostanze che la dottoressa Wenyi Wang, medico e madre di due bambini, si è alzata in piedi e ha invocato il Presidente Bush e il Presidente Hu durante la solenne cerimonia alla Casa Bianca, affinché fermino il massacro e questo crimine contro l’umanità. La storia non sarà tenera con coloro che chiudono gli occhi ai crimini di stato che hanno luogo in Cina. Il governo degli Stati Uniti dovrebbe ritirare le accuse contro la dottoressa Wang e portare di fronte alla giustizia coloro che si macchiano di crimini contro l’umanità, crimini commessi non contro una o due persone, ma contro l’intero genere umano.

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