I praticanti del nord Italia negli ultimi anni si sono dedicati quasi esclusivamente alle attività di chiarificazione dei fatti nella città di Milano. Nell’ultimo periodo, hanno programmato delle attività anche in altre importanti province quali Monza e Bergamo.
Il 22 aprile i praticanti si sono recati a Monza, città conosciuta al grande pubblico per il parco recintato più grande d’Europa e per l’autodromo di Formula 1. In verità l’attività svolta a Monza, non ha attirato l’attenzione della gente, anche la dimostrazione degli esercizi è passata quasi inosservati a gran parte dei passanti. Qualche soddisfazione è comunque arrivata anche in quella giornata. Un imprenditore italiano, dopo aver fatto domande sulla persecuzione del Falun Gong, ha voluto del materiale in cinese da dare a dei suoi clienti (cinesi) che sarebbero andati nella sua azienda quella settimana. Abbiamo avuto anche l’occasione di far vedere e spiegare ad alcuni cinesi, che in Italia è permesso praticare liberamente il Falun Gong è questo sicuramente li avrà portati a delle riflettere.
Il 1 maggio, i praticanti hanno avuto una buona accoglienza dai cittadini di Bergamo. La città di Bergamo, è conosciuta per la sua città alta arroccata su una collina e per il suo aeroporto (Orio al Serio). Le premesse effettivamente erano già state buone quando i praticanti hanno telefonato al comando di polizia locale per avere informazione sulla richiesta di occupazione del suolo pubblico. Infatti l’addetto che aveva risposto al telefono aveva immediatamente trasmesso via fax il modulo da compilare. Circa una settimana dopo, quando un praticante è andato, di persona, a ritirare il permesso, i funzionari dell’ufficio, si sono ricordati subito di noi ed addirittura ci hanno riferito di aver visto al telegiornale la praticante che aveva interrotto il discorso di Hu a Washington. Il praticante è inoltre rimasto sorpreso quando le due poliziotte dell’ufficio, hanno chiesto di fargli avere un programma per tutto l’anno delle attività che avremmo voluto fare, così da riservarci le postazioni. Nell’attività a Bergamo, nonostante avessimo esposto gli stessi cartelloni di Monza, i passanti sono stati attratti dagli esercizi armoniosi, così come dallo striscione con la scritta “GENOCIDIO - Jian Zemin di fronte alla giustizia” e dal cartellone dei campi di concentramento.
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