Italia: Comunicato Stampa

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Biella - Giovedì 6 luglio 2006, con la sentenza emessa dal Giudice Monocratico Dr. Cernuto, della terza sezione penale del Tribunale di Milano, al termine di un dibattimento complesso ed appassionante, sono stati condannati per diffamazione continuata il direttore responsabile Bruno Dall’Alba e il giornalista Jiang Ming del giornale in lingua cinese EUROPE CHINA NEWS. Questo è il primo significativo successo, in Italia, contro la campagna persecutoria posta in essere dal regime comunista cinese nei confronti dei praticanti del Falun Gong (Falun Dafa).

Occorre ricordare infatti, che in Cina la persecuzione dei pacifici praticanti del Falun Gong, è iniziata con la loro delegittimazione agli occhi dell’opinione pubblica per poi proseguire con violenze, deportazioni, torture, stupri, gravidanze interrotte forzatamente, omicidi. A questa orribile serie di crimini si è aggiunta di recente, la conoscenza del diffuso ricorso alla pratica del prelievo di organi da praticanti del Falun Gong vivi, utilizzati nel lucroso mercato dei trapianti, che si conclude con la cremazione dei loro corpi.

Fortunatamente in Italia i praticanti del Falun Gong sono al riparo dal macabro repertorio di persecuzioni messo in campo dal Governo cinese in patente violazione dei diritti umani; anche se, come è emerso nel corso del processo, tramite il diretto controllo dei consolati sulla stampa in lingua cinese, anche nel nostro paese nel corso del 2002 è stata tentata un’imponente campagna diffamatoria specificamente diretta alla comunità cinese residente in Italia.

All’epoca, l’Associazione Italiana della Falun Dafa reagì nell’unico modo consentito, la proposizione di molteplici querele che hanno avuto come primo esito proprio la sentenza del Tribunale di Milano ( altri due processi sono ancora in corso a Roma).

Commento dell’Avv. Giuseppe Rossodivita, difensore dell’Associazione Italiana Falun Dafa:
“Una sentenza che rende giustizia e ristabilisce la verità; occorrerà leggerne le motivazioni, ma sono certo che il provvedimento del Tribunale altro non potrà fare che chiarire che tutte le affermazioni usualmente fatte dalla propaganda del Governo Cinese contro il Falun Gong ed i suoi praticanti (tacciati di appartenere ad una setta satanica, di essere criminali, ecc.) altro non sono che falsità strumentali ad un disegno persecutorio.”

Alfredo Fava, presidente dell’Associazione Italiana Falun Dafa, parte civile nel processo ha dichiarato:
“Questo processo, che si è concluso con la condanna nei confronti del Direttore responsabile e del giornalista di “Europe China News,” ha accertato il contenuto diffamante degli articoli pubblicati all’epoca dal loro giornale. Noi abbiamo sempre sostenuto che erano parte di una vera e propria campagna internazionale per delegittimare la Falun Dafa e giustificarne la persecuzione, avviata il 20 Luglio 1999 dall’allora presidente e capo del malvagio Partito Comunista Cinese, Jiang Zemin.
Se questo tentativo fosse stato coronato da successo l’opinione pubblica italiana ne sarebbe stata negativamente influenzata, con conseguenze gravissime per l’ immagine della Falun Dafa.

Il Giudice ha spiegato agli imputati, che sarebbe stato sufficiente consultare i siti delle maggiori associazioni che si occupano di diritti umani per rilevare la falsità delle tesi riportate su “Europe China News.”

Informazione:

Il Falun Gong, conosciuto anche come Falun Dafa è una pratica di Scuola Buddista, che consiste in meditazione ed esercizi, con insegnamenti che enfatizzano tre principi: verità, compassione e tolleranza. Nato in Cina, il Falun Gong viene ora praticato in più di 70 paesi. Con una stima da parte del governo Cinese di 100 milioni di praticanti, nel Luglio del 1999 il PCC ha lanciato una campagna violenta su scala nazionale per “sradicare il culto". IL Falun Dafa Information Center ha verificato le circostanze di 2903 morti e più di 44000 casi di tortura (rapporti/fonti).

Associazione Italiana Falun Dafa

Per ulteriore informazione, contattateci a: [email protected]

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