Tra non molto sarà il settimo anniversario dell’inizio della persecuzione dei praticanti della Falun Dafa in Cina. In questi sette anni il Partito Comunista Cinese (PCC) ha messo in campo tutti i metodi di oppressione e di tortura più brutali nel tentativo di costringere i praticanti della Falun Dafa ad abbandonare la loro fede in Verità-Compassione-Tolleranza. Da alcuni mesi stanno venendo alla luce i dettagli di metodi ancora più disumani: testimoni hanno rivelato che i praticanti della Falun Dafa sono usati per il lucroso mercato degli organi: gli organi vengono loro espiantati quando sono ancora vivi per essere venduti. Poi i loro corpi sono cremati per cancellare ogni prova. Il boom del mercato dei trapianti in Cina, scoppiato proprio dopo il 1999, anno dell’inizio della persecuzione, costituisce un ulteriore elemento che conferma l'uso di tale pratica disumana contro i praticanti del Falun Gong durante tutti questi anni. I praticanti di tutto il mondo hanno chiesto una indagine indipendente, completa e rigorosa in tutti i campi di concentramento, prigioni, campi di lavoro, ospedali in Cina. La comunità internazionale non può rimanere in silenzio di fronte a violazioni così gravi dei diritti umani.
Per denunciare la persecuzione e far conoscere questa situazione, domenica 9 luglio i praticanti della Falun Dafa italiani hanno scelto la cittadina di Arona, sul Lago Maggiore, una località che nei mesi estivi attrae molti turisti. Per richiamare l’attenzione dei passanti e mettere di fronte ai loro occhi la situazione in Cina, i praticanti hanno inscenato l’operazione chirurgica di espianto e la vendita degli organi. Uno striscione spiegava la scena, “Soluzione finale del PCC per eliminare il Falun Gong: prelevare gli organi ai praticanti ancora vivi per venderli e cremare i corpi”. Un altro striscione recitava, “Un nuovo olocausto in Cina. Indagine urgente in tutti i campi concentramento ed ospedali cinesi sospettati di commercio di organi”.
Accanto a questa esibizione alcuni praticanti dimostravano gli esercizi del Falun Gong permettendo così ai passanti di rendersi conto del contrasto terribile tra la tranquillità e la bellezza della pratica e la brutalità della persecuzione. Molte persone incredule hanno voluto parlare con i praticanti per capire meglio la situazione. Numerosi sono stati coloro che hanno letto i manifesti, firmato la petizione che chiede la fine della persecuzione e preso i volantini.
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