Il caso delle accuse contro i praticanti del Falun Gong di Singapore è proseguito con un ulteriore processo il 25 settembre 2006. Alle 11 della stessa mattina un gruppo di praticanti di Hong Kong ha marciato da Charter Garden fino al Consolato generale di Singapore per consegnare una lettera aperta con la quale si chiede alle autorità di Singapore di far cadere le ingiuste accuse nei confronti dei praticanti locali e di smettere di seguire il PCC nella persecuzione del Falun Gong.
Praticanti di Hong Kong in Marcia verso il Consolato di Singapore |
Praticanti leggono la lettera aperta al Consolato |
Una praticante consegna la lettera ad un funzionario del Consolato |
L’incidente risale al 20 luglio, quando tre praticanti del Falun Gong hanno spiegato uno striscione con scritto “Sciopero della fame per protestare contro l’inumana persecuzione del PCC nei confronti del Falun Gong" davanti l’Ambasciata cinese di Singapore. La polizia ha accusato due di loro di “Disturbi per insulti”. I primi cinque giorni di processo sono iniziati il 28 agosto e un ulteriore si è avuto il 25 settembre. La mattina presto del 23 settembre, le autorità di Singapore hanno negato l’accesso a tre praticanti di Hong Kong che hanno cercato di entrare a Singapore per partecipare al processo. I tre sono stati riportati ad Hong Kong la stessa mattina.
I tre praticanti di Hong Kong deportati irragionevolmente, hanno partecipato alla parata del 25 settembre. Raggiunto il consolato, i praticanti hanno letto la lettera aperta per chiedere alle autorità di Singapore di rispettare il diritto di parola e i basilari diritti umani e di ritirare le accuse ingiuste nei confronti dei praticanti. La lettera è stata poi consegnata ad un membro dello staff del consolato.
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