Fonti locali hanno confermato che almeno due praticanti di Falun Gong sono stati uccisi nel campo di lavoro forzato di Dalian intorno al 10 luglio 2001. Da allora in poi la direzione del campo di lavoro forzato ha imposto un rigido divieto informativo, impedendo a tutti i praticanti di Falun Gong e agli altri prigionieri di incontrare i familiari e di ricevere pacchi da casa.
Il campo di lavoro forzato di Dalian è stato descritto dai sopravissuti come “spaventoso”. I praticanti di Falun Gong, compresi gli ultra settantenni, sono costretti a lavorare duramente dalle 4.30 di mattina alle 10.30 di sera, ogni giorno. Le celle sono afose, piene di zanzare e estremamente sovraffollate. Ai praticanti è raramente concessa una doccia e si sa che molti soffrono di scabbia.
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