Sua Eccellenza
Alexey Meshkov
Ambasciatore della Federazione Russa in Italia
Via Gaeta 5
00185 ROMA
Biella 3 Aprile
Eccellenza,
Le scriviamo con rammarico, per protestare contro il grave comportamento delle autorità della Federazione Russa nel caso della signora Ma Hui rifugiata dell’UNCHR, deportata in Cina da San Pietroburgo in violazione delle convenzioni internazionali, dei diritti inviolabili della persona, della legge russa e del senso di umanità che dovrebbe contraddistinguere ciascuno di noi.
La signora Ma è una praticante del Falun Gong (Falun Dafa). Tre anni fa ha ottenuto lo status di rifugiata dell’UNCHR e aveva attivato le pratiche legali per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno al tribunale di San Pietroburgo . In prima istanza aveva ottenuto un rifiuto, però a questo rifiuto aveva fatto appello. Il suo caso avrebbe dovuto essere discusso il 30 marzo 2007. Agenti dell’Ufficio Immigrazione l’hanno invece prelevata da casa sua la mattina del 28 marzo e l’hanno imbarcata con la figlia di otto anni su un aereo per Pechino. Non ha potuto incontrare il marito, il suo avvocato, né il responsabile delle Croce Rossa che, non appena saputo che si trovava all’aeroporto, si sono precipitati per cercare di salvarla. I funzionari dell’Ufficio Immigrazione hanno persino negato che si trovasse all’aeroporto e non è mai stata inserita nelle lista dei passeggeri del volo che l’ha riportata a Pechino.
Non appena sbarcata a Pechino, è stata prelevata dagli ufficiali di Pubblica Sicurezza cinesi, che hanno consegnato al figlia alla zia e hanno detto di dover trattenere la signora Ma per “interrogarla”. Nessuno ha potuto incontrarla e ora nessuno sa dove sia e quali siano le sue condizioni. Questo atto della Federazione Russa mette in grave pericolo la sua vita. Il regime comunista cinese reprime la libertà di credo e perseguita i praticanti del Falun Gong. É noto che essi sono illegalmente detenuti e spesso torturati a morte. Ora la signora Ma deve affrontare questa persecuzione e siamo molto preoccupati per la sua vita.
La signora Ma ha lo status di rifugiata dell’UNCHR. La “Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti” prevede all’articolo 3: “Nessuno Stato Parte espelle, respinge né estrada una persona verso un altro Stato qualora vi siano serie ragioni di credere che in tale Stato essa rischia di essere sottoposta a tortura.” La legge della Federazione Russa in materia di immigrazione sancisce che nessuno può essere rimpatriato prima della decisione del tribunale. In questo caso una bambina di otto anni è stata prelevata e spedita in un altro paese senza il consenso del padre.
Perché la Federazione Russa decide di violare le convenzioni internazionali in materia di diritti umani, i trattati internazionali che ha ratificato e le sue proprie leggi per aderire alle richieste di un regime tirannico come quello cinese? Questo non è il primo episodio in cui le autorità russe aderiscono alle richieste del governo cinese e si rendono complici dei suoi crimine contro l’umanità. Negli scorsi mesi le autorità russe si sono rese responsabili di arresti illegali, negazione del diritto di manifestazione e di circolazione a danno di cittadini russi e non. Praticanti del Falun Gong russi che desideravano solo far conoscere la grave persecuzione in Cina e invocare l’intervento della comunità internazionale, hanno dovuto subire la persecuzione del Partito Comunista Cinese in patria.
Diciotto anni fa, dopo decenni di oppressione e terrore, i russi hanno potuto liberarsi dal giogo comunista. Eppure oggi la Federazione Russa decide di rimanere legata al suo passato e di legare il suo destino a quello dell’ultima potenza comunista. Come rappresentante della Federazione Russa in Italia, le chiediamo che il Suo governo interrompa la collaborazione con il regime cinese scegliendo un miglior futuro. Quale potrà essere infatti il destino di un Paese che mette al primo posto interessi e convenienze politiche ed è pronto a calpestare i diritti fondamentali dell’uomo?
É dovere di ciascuno di noi fare ciò che può per salvare la vita della signora Ma. Purtroppo lei ora è già in Cina e la situazione è gravissima. Crediamo che il suo governo abbia ancora l’opportunità di intervenire perlomeno per salvaguardare la sua sicurezza. Per questo Le chiediamo di intervenire presso il suo governo, perché si adoperi in questo senso.
Grazie per la sua attenzione
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