Il prossimo dialogo UE- Cina sui diritti umani è programmato per il 15-16 maggio 2007. In nome e per conto dei milioni di individui che sono perseguitati oggi in Cina, siamo costretti a ricordare all’UE che nessun risultato positivo è stato raggiunto su questo tema. Infatti abbiamo visto che i diritti umani in Cina si sono deteriorati dall’inizio del dialogo. Chiediamo all’UE di rivedere il suo approccio ai diritti umani in Cina. In particolare chiediamo che l’UE e i membri di ogni stato condannino il peggioramento dei diritti umani in Cina e aprano il processo del dialogo ai media e alle organizzazioni non governative in modo da essere trasparenti e responsabili verso i cittadini d’Europa.
Il dialogo UE- Cina sui diritti umani era iniziato nel gennaio 1996, ma era stato interrotto dalla Cina dopo che la Danimarca (più altri nove Stati membri dell’UE) avevano presentato una risoluzione critica alla sessione della Commissione ONU sui diritti umani (UNCHR) nel 1997. Più tardi, nel 1997, la Cina aveva deciso di riaprire il dialogo. Da allora il dialogo è stato tenuto due volte l’anno.
La persecuzione del Falun Gong continua con la stessa intensità di scala e crudeltà. La quantità di morti continua ad aumentare. Alla fine di aprile 2007 sono stati verificati 3000 morti tra i praticanti del Falun Gong. Le cause delle morti sono da attribuire soprattutto alle severe torture subite nei centri di detenzione e nei campi di lavoro. Le tecniche di tortura includono pestaggi severi, shock elettrici, alimentazione forzata e iniezioni forzate di droga. I dati attuali sono di molto superiori, nell’ordine delle decine di migliaia. Più di 100,000 sono stati mandati illegalmente nei campi di lavoro e più di 500 sono stati condannati alla prigione per un periodo superiore ai 18 anni.
In un recente rapporto di indagini indipendenti condotto da David Kilgour e David Matas del Canada si mostra che un elevato numero di praticanti del Falun Gong è stato ucciso per asportarne gli organi. Almeno 41,000 casi di espianti di organi potrebbero essere stati eseguiti dal 2000 sui praticanti del Falun Gong, un’atrocità in cui sono coinvolti gli ospedali di stato, quelli militari e i giudici.
Noi apprezziamo sinceramente il supporto che l’UE ha offerto nel passato per i diritti umani dei praticanti del Falun Gong in Cina e gli sforzi fatti attraverso la linea politica che sta dietro il dialogo. É chiaro che i dati sulla persecuzione, sulle morti e le informazioni verificabili provenienti dalla Cina non hanno avuto alcun impatto sulle autorità cinesi che hanno continuato a violare in flagranza le leggi internazionali sui diritti umani. Inoltre la chiusura delle porte dei dialoghi sui diritti umani impedisce la corretta informazione e la condanna pubblica della persecuzione, il che è esattamente ciò che le autorità cinesi vogliono evitare a tutti i costi.
Finchè queste strategie continueranno, anche la persecuzione continuerà. Se questi metodi aiutassero a prevenire ulteriori torture e morti, sarebbe d’aiuto continuare su questa strada. Ma sembra tragicamente chiaro che i praticanti in Cina continuano a subire e patire degli abusi terribili. Sollecitiamo urgentemente l’UE a prendere questa importante occasione per parlare apertamente e pubblicamente contro gli abusi dei diritti umani. Gli sforzi dell’UE e la condanna pubblica di questa persecuzione terribile e senza senso potrebbero contribuire significativamente a diminuire la pressione che i praticanti in Cina stanno subendo e portarci ad un passo verso la fine della loro sofferenza. Ogni giorno riceviamo informazioni su una nuova vittima, un’altra famiglia distrutta e un altro crimine sui diritti umani.
Cordialmente
Associazione Europea Falun Dafa
Peter Jauhal (Co-Presidente)
Man Yan Ng (Co-Presidente)
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