Durante il regno dell’Imperatore Daoguag della Dinastia Qing, c’era un grande erudito di nome Yeh Xiucai. Una volta, mentre stava leggendo dei fogli d’esame, rovesciò accidentalmente dell’inchiostro che si sparse su una prova molto ben scritta. Quando il soprintendente degli esaminatori vide la macchia d’inchiostro sul foglio, bocciò il compito. Temendo di essere criticato per la sua imperizia, Yeh Xiucai non offrì alcuna spiegazione.
Quando fu pubblicato il nome dei candidati promossi, si scoprì che lo studente che era stato bocciato si era impiccato. Yeh Xiucai andò segretamente ad indagare e scoprì che quello studente era povero che avrebbe potuto mantenersi solo potendo insegnare e l’esame era la condizione per poter rimanere un insegnante. Quando aveva fallito l’esame tutti i suoi allievi se ne erano andati. Non potendo più mantenersi, si era ucciso. Yeh Xiucai si sentì molto colpevole. In seguito, quando partecipò agli esami provinciali per il servizio civile, fu bocciato per due volte anche se i suoi saggi erano eccellenti. Non osò più presentarsi agli esami un’altra volta. Disse agli altri, “Anche se ho commesso un atto terribile inavvertitamente, la punizione è così spaventosa. Perché allora non ho spiegato ciò che era successo?”
Non è possibile salvare gli altri se si pensa sempre solo al proprio interesse. Quando il giovane Sima Guang, un importante statista e storico della dinastia Song del Nord, stava giocando con degli amici, uno di loro cadde in una tinozza d’acqua. Sima Guang prese subito una pietra per spaccare la tinozza e far uscire l’acqua e così salvò il suo amico. Se avesse pensato ai rimproveri che poteva ricevere per aver rotto la tinozza, avrebbe salvato il suo amico?
Da Beidong Yuanbilu, uno scritto classico della dinastia Qing
Versione inglese: http://www.pureinsight.org/pi/index.php?news=4636
Versione cinese: http://www.zhengjian.org/zj/articles/2007/5/29/44131.html
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