La signora Xu Hui, una praticante della città di Jinzhou, provincia del Liaoning, venne arrestata il 20 luglio 2007, dopo aver esposto uno striscione in supporto al Falun Gong in piazza Tiananmen. Si trova attualmente detenuta nel famigerato campo di lavoro forzato di Massanjia della provincia del Liaoning. Anche suo figlio Cai Chao venne arrestato. Durante questi primi quattro mesi e mezzo di detenzione, il marito della signora Xu andò a Pechino quattro volte e a Massanjia due, ma non fu in grado di fare visita alla moglie. I famigliari sono molto preoccupati per lei.
Il 20 luglio 2007, la signora Xu e suo figlio, Cai Chao, andarono in piazza Tiananmen ed esposero uno striscione sul quale vi era scritto: “Il Partito Comunista Cinese preleva gli organi a praticanti del Falun Gong vivi”. I due urlarono anche: “Fermate la persecuzione dei praticanti del Falun Gong!” Questa magnifica dimostrazione attirò l’attenzione di centinaia di persone, dopodiché arrivarono i poliziotti di piazza Tiananmen che li immobilizzarono al suolo, li portarono all’Ufficio di Pubblica Sicurezza di Tiananmen e più tardi li trasferirono nell’Ufficio della Pubblica Sicurezza del distretto Dongcheng di Pechino.
Due settimane più tardi i famigliari della signora Xu andarono all’Ufficio di Pubblica Sicurezza del Distretto Dongcheng. La persona che si occupava della signora Xu era Cao Yongzhi e sia la signora Xu che suo figlio erano ancora detenuti nel Centro di Detenzione Dongcheng in quel momento. Cao Yongzhi incontrò i famigliari e si rifiutò di permettergli di vedere la signora Xu. Gli venne solo concesso di vedere lei e suo figlio da una distanza di parecchie decine di metri. Il padre di Cao Chao vide da lontano che metà del volto di suo figlio era gonfio e rosso ma non fu in grado di dire proprio nulla.
Dieci giorni più tardi il marito della signora Xu andò nuovamente a far loro visita per portare vestiti e cibo e per capire se erano veramente imprigionati là. Questa volta tuttavia Cao Yongzhi respinse la sua richiesta.
Passarono altre due settimane e la famiglia della signora Xu chiamò Cao Yongzhi molte volte. Cao disse loro che non si trovava più a Dongacheng, e disse che non sapeva dove l’avessero portata. I famigliari molto preoccupati chiamarono il Centro di Detenzione Dongcheng. Il centro disse che i due individui non erano più lì, che non sapevano proprio dove li avessero portati e di contattare ancora l’Ufficio della Pubblica Sicurezza.
I famigliari della signora Xu chiamarono Cao Yongzhi ancora una volta, ma si rifiutò di rispondere. Chiamarono il superiore di Cao e chiesero come Cao facesse a non sapere dove avessero portato due persone sotto la sua responsabilità. Il superiore di Cao disse loro di attendere, così diventarono ancora più preoccupati e chiamarono nuovamente Cao che semplicemente non rispose. Un giorno finalmente Cao rispose e disse che la signora Xu e suo figlio erano stati mandati nel campo di lavoro forzato di Tuanhe. Tuttavia, quando la sua famiglia arrivò l’addetto alla ricezione si non permise loro di farle visita.
In ottobre, la signora Xu e suo figlio vennero portati nel campo di lavoro forzato di Massanjia. Il 15 ottobre, i suoi famigliari andarono a Massanjia per far loro visita ma vennero ancora respinti perché la signora Xu si rifiutò di essere “trasformata” (*). Suo marito lasciò alcuni vestiti ma quando le guardie aprirono il registro non trovarono il nome della signora Xu. Questo fatto rese i famigliari ancora più incerti ed ansiosi. Suo marito disse che avevano proprio bisogno di vederla almeno una volta per essere soddisfatti ma i funzionari si rifiutarono nuovamente. Quando chiesero il perché dissero che era dovuto al fatto che la signora Xu non aveva accettato la “trasformazione”.
Suo marito andò anche a Massanjia per fare visita a suo figlio Cai Chao. Le guardie della Sesta Grande Squadra dissero che era in corso un’ispezione da parte della provincia e gli chiesero di passare più tardi. Verso le 16:00 ritornò ma ancora si rifiutarono di lasciar fare visita al figlio, per la stessa ragione: “rifiuta la trasformazione”.
Il 15 novembre, quando la famiglia della signora Xu andò ancora a Massanjia, non solo respinsero la loro richiesta di visita ma i funzionari del campo cercarono di estorcergli del denaro, affermando che serviva per l’alimentazione forzata della signora Xu. La sua famiglia si rifiutò di pagare. La volta precedente lasciarono per la signora Xu 400 yuan (*) che le autorità confiscarono. Suo marito, non riuscendo ad ottenere il permesso di vederla, andò direttamente presso la Sesta Grande Squadra. Dopo innumerevoli suppliche gli fu permesso di vedere Cai Chao. La pelle delle dita della sua mano destra era saltata via, ed un dito della mano sinistra era gonfio e in cancrena. Nonostante le condizioni le guardie continuano a sottoporlo a lavoro forzato.
Il padre della signora Xu ha già 93 anni ed è stato ricoverato in ospedale per un lungo periodo. Ha veramente bisogno che sua figlia si prenda cura di lui. Il nonno di Cao Chao ha 87 anni, dopo aver appreso la notizia che suo figlio si trova in un campo di lavoro forzato, la sua salute si è deteriorata e non potrà vivere a lungo senza un aiuto. Il marito della signora Xu è impiegato da molti anni e non riceve alcun compenso. In più è malato. Nei mesi in cui sua moglie e suo figlio sono stati perseguitati viveva solo grazie ad iniezioni e droghe. Sopravvive grazie alla pensione di alcune centinaia di yuan che sua madre riceve ogni mese.
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(*) GLOSSARIO
Versione cinese: http://minghui.org/mh/articles/2007/12/4/167716.html
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Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a42529-article.html
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