I sottoscritti docenti dell’ITI Cobianchi, delle scuole di Verbania e di altre città italiane vogliono rompere il muro di silenzio sulle gravi violazioni dei diritti umani in Cina. Consapevoli della debolezza della nostra voce, tuttavia, facciamo appello a quanti hanno a cuore la dignità della persona e dei valori universali, affinché la drammatica situazione del popolo tibetano, cinese e delle minoranze etniche (mongola, uigura, ecc) possa finalmente mutare. Ricordiamo che dopo l’invasione e il genocidio tibetano (1milione 200mila morti) continuano ancora oggi, in quello sfortunato paese, la negazione sistematica della libertà religiosa e la repressione, nel nome del materialismo ateo. È tuttora in corso una deportazione di massa (circa 250mila tibetani) su cui i media occidentali tacciono e recentemente al passo di Nang Pa la tibetani in fuga sono stati uccisi da guardie cinesi.
Continua, inoltre, lo sfruttamento degli operai attraverso turni di lavoro massacranti, condizioni di sicurezza insufficienti e salari pressoché nulli. Il gruppo dei Falun Gong viene schiacciato ed eliminato fisicamente, nel modo più brutale e i loro organi espiantati vengono venduti sul mercato anche via internet. La repressione religiosa si abbatte anche sui cattolici con l’arresto di vescovi, sacerdoti, seminaristi e laici impegnati. Inoltre, recentemente, 270 protestanti sono stati arrestati senza ragione.
Sono tuttora in funzione 1046 laogai (campi di concentramento) in cui sono rinchiusi circa 6 milioni di detenuti (oppositori al regime comunista, prigionieri di coscienza, dissidenti, religiosi, ecc) che vengono sottoposti ai lavoro forzati, al lavaggio del cervello, alla tortura fisica.
Harry Wu, cattolico cinese detenuto per 19 anni, ha recentemente detto: “Auschwitz è stato smantellato; i Gulag sono stati chiusi. Perché i laogai devono restare aperti?”
Già, perché la dittatura del Partito unico e gli interessi economici, legati all’indifferenza morale prevalgono sul grido di dolore di milioni di vittime?
Comitato promotore
Davide Bertolino, Maria Canale, Marcella Canzian, Chiara Caretti, Laura Cristofari, Antonio Di Mauro, Paolo Ferrante, Gianmichele Giordano, Lino Guizzardi, Maria Maffeo, Marco Nifantani, Tiziano Maragno, Giuseppe Rago,Vincenzo Rizzo, Rodolfo Granafei, Gabriella Vanotti.
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