Liaoning: Bloccato al ceppo – Un metodo di tortura usato nella prigione di Jinzhou

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Durante i mese di dicembre 2005, il capo della prima divisione Cui Yuanqi (uomo) ed il responsabile della sezione di sorveglianza Niu Baojin (uomo) entrambi della prigione di Jinzhou, provincia del Liaoning, rinchiusero i praticanti della Falun Dafa signor Hu Jian’guo e signor Sun Jian in una cella di confino di soli 3 metri quadrati, alta da sette a otto metri dotata di tettoia. Non avevano il permesso di lasciare la cella per nessuna ragione, avevano un secchio per i bisogni fisiologici e ricevevano un pasto al giorno. Durante la loro prigionia le guardie usarono un metodo di tortura chiamato “bloccato al ceppo”.

Illustrazione del metodo di tortura chiamato “bloccato al ceppo”

Bloccato al ceppo: fissato uno ceppo ad una lastra di metallo lunga circa 1,4 metri e larga un metro circa. Lo sgabello a forma di piramide alto circa 60 centimetri e posto al centro della lastra. Due anelli di metallo sono posti sui lati del ceppo. I reclusi obbligano i praticanti a stare con le gambe che abbracciano il ceppo ed i piedi incatenati. Le braccia passano attraverso i due anelli e poi vengono legate con manette. Gli anelli di metallo sono a 30 centimetri dalla base del ceppo così non possono alzare le braccia e neppure distendere la schiena. Sono costretti a stare accovacciati piegati sulla schiena.

Quando il signor Hu Jian’guo ed il signor Sun Jian vennero torturati con questo particolare metodo. Le guardie Cui Yuanqi e Niu Baojin ordinarono ai reclusi di controllarli e non permetter loro di dormire. Ogniqualvolta che chiudevano gli occhi i reclusi li picchiavano brutalmente. Solo quando dovevano mangiare o andare in bagno i reclusi aprivano le manette e li liberavano dal ceppo. A parte quelle due occasioni erano costretti a stare legati al ceppo per tutto il giorno. I reclusi erano divisi in tre gruppi di almeno due individui. Per essere stati costretti a sedere per lungo tempo le natiche del signor Hu ed del signor Sun diventarono purulente. Soffrirono di dolori alla schiena e ai piedi. Le gambe rimasero intorpidite e la testa divenne gelida. Non riuscivano ad alzarsi in piedi per mangiare o per andare in bagno a meno che i reclusi li sollevassero. Furono costretti a subire questa tortura per 25 giorni di seguito senza poter dormire.

I pratianti Wang Cunbo e Zhang Guisheng, imprigionati presso la seconda divisione, subirono la stessa tortura proprio prima del signor Hu Jian’guo e del signor Sun Jian.

Nella prigione di Jinzhou, ogni praticante veniva controllato da quattro reclusi. Non era permesso loro telefonare e spedire lettere e pacchi. Quando i famigliari venivano a far loro visita almeno due guardie li controllavano per tutto il tempo. I quattro reclusi prendevano nota quando i praticanti mangiavano e quando dormivano proibendo loro di comunicare con qualsiasi altra persona.

Versione cinese: http://www.minghui.org/mh/articles/2008/1/5/169658.html

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Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a42849-article.html

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