Nella nostra zona c’è un fenomeno piuttosto serio. Ha a che fare con l’applicare meccanicamente e indiscriminatamente un certo paragrafo della Fa del Maestro o qualcosa che si è compreso della Fa ad altri praticanti e con il pretendere che si comportino in accordo con quello. Questo ha già creato gravi divisioni tra i praticanti, influenzando tutti i nostri sforzi nel convalidare la Fa e salvare esseri senzienti. Ad esempio, quando qualcuno parla di una certa questione nella nostra zona durante una condivisione, qualcun altro lo interrompe immediatamente e dice, “Non spingere sostanze nere sui praticanti. Anche se abbiamo delle mancanze, le vecchie forze non hanno il diritto di perseguitare i praticanti.” “Se la metti in questo modo, lo stai rendendo reale,” “Devi guardarti dentro” o “Dovresti guardare al lato buono dei praticanti” e così via.
Come risultato, i praticanti non osano più scambiarsi le loro opinioni e dire nulla in varie occasioni, anche quando qualcuno ha visto qualche seria mancanza nell’insieme del nostro gruppo, per paura di essere etichettato come “incapace di guardarsi dentro” o “incapace di guardare al lato buono degli altri”. Non avere il coraggio di parlare apertamente è anch’esso una manifestazione di egoismo.
Di fatto, questo genere di pensieri non esistevano all’inizio. Sono nati quando molti praticanti hanno iniziato a nutrire questi pensieri non retti. Non appena certi praticanti incontrano questo, usano immediatamente il loro lato negativo per resistere e rifiutare gli altri praticanti le cui opinioni sono differenti dalle loro. Questo genere di egoismo, che ha avuto origine nel vecchio cosmo, e questo modo di pensare, che è stato ereditato dalla cultura del Partito Comunista Cinese, ha interferito con molti praticanti e con la loro capacità di cooperare. Ciò che il Maestro ci ha insegnato è di “prendere la via di mezzo” e “armonizzare”. Andare agli estremi è sbagliato.
Nella "Lettura alla Conferenza della Fa in Canada (Toronto, 23 Maggio 1999)" il Maestro ha spiegato la Fa rispondendo alla domanda di un praticante:
Domanda: Una persona che ha coltivato molto bene ha detto quanto segue: “Anche avere intenzione fa parte dell’essere senza intenzione”. Mi sento un pò perplesso.
Maestro: Non è questa una interferenza? Non pensarci se non è qualcosa della Fa che ho detto io. Anche se è detto da un discepolo che coltiva nella Dafa, potrebbe essere qualcosa che ha compreso nei suoi differenti stati e a differenti livelli. Potrebbe essere giusto o sbagliato. Non preoccupartene, e fa come ho insegnato io. Focalizza la tua mente sulla Fa e non essere attaccato a ciò che dicono gli altri.“
Quindi, non importa ciò a cui i praticanti si sono illuminati. Non trattiamolo come una Fa assoluta insegnata dal Maestro. Questo perché ciò che il Maestro insegna è la Fa, mentre ciò di cui parliamo noi non è la Fa. Nello stesso tempo, dovremmo salvaguardare la Fa bene iniziando da noi stessi, e dovremmo aggiungere nulla che non sia la Fa del Maestro. Dovremmo rigorosamente prendere la Fa come Maestro, coltivare noi stessi bene e percorrere rettamente il sentiero della Dafa.
Amici praticanti, vi prego di correggermi con gentilezza se pensate che abbia espresso qualcosa di improprio.
Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2008/5/12/97231.html
Versione cinese: http://minghui.ca/mh/articles/2008/4/30/177522.html
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