OTTAWA—Negli ultimi due anni David Matas e David Kilgour hanno viaggiato in ogni parte del mondo cercando sostegno per fare pressione sul regime comunista cinese, affinchè metta fine al prelievo ed alla vendita di organi dei praticanti del Falun Gong, prigionieri di coscienza.
L’ex Ministro canadese David Kilgour e l’avvocato internazionale per i diritti umani David Matas alla Conferenza su Salute e Diritti Umani alla Queen’s University a Kingston (The Epoch Times ) |
Dal 2001, il regime ha ucciso migliaia di praticanti imprigionati e ha venduto i loro organi con grande profitto, spesso a “turisti dei trapianti” di paesi ricchi, ha detto Kilgour.
Nel gennaio 2007 Kilgour e Matas hanno pubblicato “Bloody Harvest, un rapporto aggiornato che documenta nuove prove.
Hanno ottenuto il sostegno non solo di parlamentari e governi, ma anche di molte comunità mediche in tutto il mondo. All’inizio di questo mese, sono stati a Kington per sollecitare più medici a dare il loro aiuto.
Parlando per il secondo anno consecutivo all’annuale Conferenza su Salute e Diritti Umani che si tiene alla Queen’s University, hanno sottolineato alcuni successi di rilievo ottenuti fino ad ora.
Sostegno dai Medici in Canada e nel Mondo
Il sostengo più recente è venuto dalla American Society of Nephrology (ASN), che ha pubblicato un articolo nell’edizione di settembre del suo giornale clinico, affermando che “Tutti i paesi dovrebbero compiere i passi necessari per controllare la donazione e il trapianto degli organi, assicurando la sicurezza del paziente e proibendo pratiche immorali.”
C’è stato poi il consenso di più di 150 rappresentanti di gruppi scientifici e medici di più di 78 paesi, ufficiali governativi, scienziati delle scienze sociali e studiosi di etica, che si sono incontrati a Istambul, in Turchia, dal 30 aprile al 2 maggio di quest’anno.
All’incontro di Istambul, i partecipanti hanno presentato una dichiarazione di opposizione al traffico di organi (vendita illecita di organi umani), il commercio dei trapianti (trattamento degli organi come merci) e il turismo dei trapianti (quando gli organi sono forniti a pazienti stanieri questo indebolisce la capacità di un paese di fornire organi per la sua propria popolazione).
Inoltre il signor Kilgour ha fatto riferimento ad un articolo dell’agosto 2008 apparso sulla stampa australiana parlando di una “pressione inutile”. L’articolo riferiva le dichiarazioni di Jeremy Chapman, presidente australiano della The Transplantation Society (TTS), che prometteva che i suoi membri avrebbero chiesto chiarimenti alle autorità cinesi quando una persona non cinese fosse andata in Cina per comprare un organo.
La TTS ha partecipato all’incontro di Istambul insieme alla International Society of Nephrology.
Un commento del luglio 2008 sul giornale medico inglese The Lancet, ha affermato che la Dichiarazione di Instambul “rafforzerà la determinazione dei governi e delle organizzazioni internazionali a sviluppare leggi e regolamenti per arrivino a mettere fine a queste pratiche ingiuste.”
Tuttavia, “c’è ancora bisogno di qualcosa di più dalle comunità mediche e dei trapianti,” ha detto, includendo le società professionali, i giornali, le compagnie farmaceutiche e le agenzie finanziarie.
Prima di Instambul, l’assemblea legislativa israeliana ha approvato una nuova legge sulle donazioni di organi nel marzo 2008, stabilendo che la vendita per conto terzi di organi in Israele e all’estero è un reato penale.
Per impedire che i medici della Cina continentale e quelli di Taiwan portassero i pazienti taiwanesi a comprare un trapianto d’organo in Cina, nell’ottobre 2007 il governo Taiwanese ha annunciato che vieterà ai medici coinvolti in queste pratiche l’ingresso a Taiwan.
La U.S. National Kidney Foundation ha rilasciato una dichiarazione contro il turismo dei trapianti nel gennaio 2007.
Anche medici e parlamentari canadesi di sono espressi apertamente.
Lo scorso dicembre Steven Fletcher, membro della Camera dei Comuni del Manitoba, ha proposto una petizione per i medici in tutto il Canada, che sollecita il governo canadese a emanare un avviso di viaggio che informi del fatto che “le fonti degli organi dei trapianti in Cina sono quasi interamente persone non-consenzienti, o non prigionieri condannati a morte o praticanti del Falun Gong.”
Più recentemente, il parlamentare dell’Ontario Borys Wrzesnewskyj ha introdotto il progetto di legge C-500, che renderebbe illegale per i canadesi il ricevere un trapianto all’estero se l’organo è stato preso o comprato da una vittima non consenziente.
Parte della motivazione che ha indotto Wrzesnewskyj a presentare questo progetto di legge è stata la lettura del rapporto di Kilgour e Matas, che hanno scoperto che i canadesi sono tra quei turisti dei trapianti che vanno in Cina per i trapianti d’organo.
Crescono le Prove
“David Matas e io abbiamo raccolto più di 50 tipi di prova negli scorsi due anni, e esse indicano che le nostre conclusioni sul saccheggio di organi in ogni parte della Cina sono valide” ha detto Kilgour.
Nei loro viaggi, hanno continuato a ricevere altre prove, come ad esempio “nuovi casi di praticanti del Falun Gong che nei centri di detenzione cinesi sono stati sistematicamente sottoposti ad esami del sangue, mentre gli altri prigionieri che non erano praticanti non subivano questi test,” ha detto Matas.
Alla conferenza ha preso la parole anche il praticante del Falun Gong He Lizhi. Egli è stato detenuto per tre anni e mezzo in Cina e ha parlato di “lavoro forzato da schiavo, di scosse elettriche, di frequente privazione del sonno e dell’uso del bagno” in prigione.
“La maggior parte dei praticanti non rivelano le loro identità per proteggere parenti e amici dalla persecuzione a causa della politica di “colpevolezza per associazione” attuata dal regime”, ha detto il signor He. Essi “sono stati subito mandati in posti sconosciuti” – ufficialmente “ricollocati”.
Cosa accadeva loro è rimasto per lui un mistero fino ha quando non sono emerse le notizie della raccolta forzata di organi.
“Potrebbero essere stati uccisi dal crimine della raccolta di organi – la [peggiore] forma di male mai vista su questo pianeta,” ha detto.
Il rapporto cita 41,500 trapianti di organo inspiegati dal 2000 al 2005 – i sei anni da quanto è iniziata la persecuzione del Falun Gong – che non vengono da prigionieri giustiziati, da morti cerebrali o da donatori familiari.
Mentre il regime cinese continua a negare le accuse di raccogliere forzatamente gli organi, altre pubblicazioni simili hanno confortato le conclusioni del rapporto di Kilgour e Matas.
Il Direttore Associato del Programma in Diritti Umani e Medicina dell’Università del Minnesota, Kirk Allison, il chirurgo dei trapianti inglese Tom Treasure e lo studente dell’Università di Yale Hao Wang “hanno confermato le conclusioni del rapporto e sostenuto la sua accuratezza con indagini indipendenti dalla nostra e tra di loro,” ha detto Matas.
Nel 2008, gli Ispettori Speciali delle Nazioni Unite Manfred Nowak e Asma Jahangir hanno ripetuto le richieste dell’anno precedente, chiedendo che il regime cinese fornisca spiegazioni complete per rispondere alle accuse di raccogliere forzatamente gli organi.
Fonte: http://en.epochtimes.com/n2/canada/doctors-help-end-organ-pillaging-chinese-regime-5556.html
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