La mia convinzione prima di cominciare a praticare era credere che tutto l'universo, dalla più piccola parte alla più grande, rispondesse alla legge di causa ed effetto grazie a questa convinzione ho rivoluzionato il mio modo di pensare e di vivere da molti anni. Però questo non mi ha fatto sentire meglio.
Per me è sempre stato come se una sorta di inutilità profonda accompagnasse tutto quello che facevo o che facevano gli altri, nonostante mi ritenessi una persona fortunata, non riuscivo a gioire della mia fortuna; principalmente perché la sentivo isolata rispetto alle sfortune degli altri e secondariamente perché comunque la percepivo come relativa e fine a se stessa.
Qualche giorno prima di incontrare la Falun Dafa, ero su un autobus in India, con altri compagni di viaggio, da nove ore e dentro di me mi sentivo finita, esaurita: la mancanza di senso, di significato del mio esistere ed altrui mi aveva portato ad un punto di non ritorno. In realtà, praticamente, non mi era accaduto niente di particolare che giustificasse questo mio sentire, eppure mi sentivo abbastanza delusa dal fatto che, nonostante la Legge, la mia vita e quella degli altri, era vuota e abbastanza inutile.
Questa consapevolezza appariva inesorabile e mi fece molto male, è difficile da spiegare, ma quel giorno sull'autobus ho "urlato" in silenzio all'universo la mia condizione, il mio pensiero e la mia determinazione: se la realtà delle cose era quella che io vedevo o se nulla poteva migliorare od elevare la condizione mia e degli altri, preferivo "finire lì”, concludere la mia esistenza che a quel punto non avrebbe avuto valore. Naturalmente non ho condiviso questo mio pensiero con gli altri, perché sentivo che non potevano capirmi e anzi avrei procurato forse sofferenza inutile. Ho ritrovato una nota sulla mia agenda che scrissi nel viaggio verso Varkala, diceva così:
"Oggi è il 21/02/07 sto prendendo una decisione che in cuor mio ho già preso da molto tempo. Possano le mie ali librarsi in cielo e farsi scaldare dal sole, è tempo di andare, è tempo di volare.
Possa il mio cuore fondersi con l'universo infinito e restarvi".
Con questo pensiero costante e determinazione nel cuore, arrivammo nel paese di Varkala al Sud dell’India, ed il giorno stesso ho conosciuto degli europei che mi dettero un volantino della Falun Dafa e mi spiegarono che dal giorno seguente avrebbero iniziato a dimostrare gli esercizi!
Iniziammo da subito e, come finiti gli esercizi, eravamo entusiasti, in particolare percepivo che quella era la strada giusta, era la cosa che avevo cercato da sempre.
Compresi istintivamente che quella pratica inglobava tutto senza tralasciare niente, era completa, superiore. Non sapevo spiegarlo ma sentivo così.
Cominciai da subito a dare volantini ed invitare gli altri a fare con noi gli esercizi che facevamo due volte al giorno per impararli. Fu così, in una spiaggia dell’India mentre facevo gli esercizi, che incontrai una vecchia amica di Firenze, ci abbracciammo, lei partiva l’indomani ma le dissi: quando torniamo a casa devo mostrarti gli esercizi, è fantastico!
Tornata in Italia cominciai a leggere il libro che inizialmente sembrava chiarirmi e spiegarmi con grande semplicità tante cose, ma poi arrivai a comprendere un punto, ossia che non si mescolano più vie di coltivazione. Questa comprensione mi fece rallentare nella lettura, perché avevo un grosso attaccamento ad un’altra pratica, ovviamente che era un attaccamento lo compresi solo quando decisi di sospenderla, e quindi non riuscendo a decidere cosa fare aspettavo e non studiavo, poi però non riuscivo a lasciare né il libro né la pratica.
Anzi, sentivo proprio un’impulso a fare gli esercizi e mentre facevo i movimenti le lacrime scendevano giù, provavo una compassione incredibile, non so da cosa venisse, ma era una sofferenza piacevole, delicata.
Alla fine ci ho messo quasi un anno, esattamente 11 mesi, per finire di leggere Zhuan Falun, mi ero promessa che una volta finito il libro avrei deciso cosa fare e così feci. Lasciai la pratica che facevo e compresi subito che era un’attaccamento, compresi che alcuni attaccamenti sono davvero subdoli, nascosti, più lo sono e più sono pericolosi.
Da quel momento ho capito che stavo coltivando: avevo sperimentato il guadagno della perdita. Da allora è passato un’anno e ho rivisto l’amica incontrata in India che da subito ha iniziato a praticare con noi. Molti sono i benefici che ricevo dalla pratica. Mi sono accorta da subito che cose della vita per le quali spesso avevo sofferto e lottato, avevano un peso, un’importanza decisamente inferiore, comunque diversa: le relazioni, i sentimentalismi, la politica, la carriera, ecc.
Un giorno notai che non mi ero più ammalata da quando praticavo, me ne accorsi dopo almeno dieci mesi!
Ogni volta che ho compreso qualcosa nella coltivazione sono cambiate le cose intorno a me, molto spesso mi occorre tanto tempo per capire, e allora soffro, e non utilizzo questa sofferenza per crescere; è in quei casi che torno a pensare al cuore e cerco di sentire con quello anziché con tutto il resto, allora mi sforzo di avere pensieri retti, pensieri che sono in armonia con la natura dell’universo.
Allora ripenso alle parole del Maestro,
“quando non pensi di farcela, tu puoi farcela” (Zhuan Falun),
allora ricordo che tutto dipende dal nostro cuore e tutto ciò che non passa di lì non mi serve e non mi interessa.
La rettifica della Fa passa da noi e dal nostro modo di coltivare e anche da quello che facciamo per convalidarla, ma come possiamo farlo se per primi non cogliamo le occasioni per migliorarci?
Ultimamente sono ferma a questo, e tutte le attività che faccio mi riportano a questo punto, per questo l’altro giorno mentre leggevo lo Zhuan Falun con una praticante ho trovato una frase che ho sentito di dover imparare a memoria e l’ho fatto. Poche righe per ricordarsi sempre che i conflitti sono occasioni per migliorarci. È probabile che non riesca ad imparare il libro a memoria, non so, ma posso cominciare a trascriverlo, questo posso farlo.
Se la mia comprensione è scarsa non importa, l’importante è la determinazione di volersi migliorare e rimanere fedele alla vera natura dell’universo, allora sicuramente tra le righe, i punti e le pause del libro Prezioso sarò in grado di capire quello che serve.
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