Nell’ottobre 2008, le autorità del Partito Comunista Cinese (PCC) nella provincia di Liaoning hanno raggruppato i praticanti del Falun Gong detenuti nei campi di lavoro nelle diverse città in alcuni campi di lavoro forzato selezionati, per sottoporli a un nuovo giro di persecuzione. Qui di seguito ci sono alcuni racconti sui 100 praticanti maschi che sono detenuti nel terzo gruppo della prima sezione del famigerato campo di lavoro forzato di Masanjia nella città di Shenyang, provincia di Liaoning.
I praticanti sono torturati e costretti a scrivere le dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong
Le guardie del terzo gruppo, guidate dai capi gruppo Gao Zhongjie e Yu Jiang, torturano i praticanti e li costringono a scrivere le dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong. Quelli che si rifiutano di scrivere le dichiarazioni vengono torturati durante la notte. I malfattori li minacciano, dicendo, “Sarete uccisi se non scrivete le dichiarazioni. Abbiamo la quota dei morti.” Le vittime vengono torturate senza interruzione e non hanno il permesso di dormire.
Il sig. Li Hailong ha sofferto così tanto che non poteva camminare e non riusciva ad arrivare alla mensa senza che ci fossero due persone a sostenerlo. Due mesi più tardi, è rimasto ancora in questa condizione. Il sig. Cui Dejun è stato paralizzato dalle torture, ma le guardie hanno sempre pensato che stesse fingendo; hanno afferrato i suoi capelli e gli hanno sbattuto la testa contro una parete. Più tardi, è stato sottoposto alla tortura "letto della morte" (*).
Praticanti costretti a guardare video che diffamano il Falun Gong
I praticanti sono sottoposti a due cose nel campo di lavoro: i duri lavori e il lavaggio del cervello. Sono costretti a guardare i video e la propaganda ufficiale del PCC che diffamano il Falun Gong e sono costretti ad accettare quelle bugie. Quando le guardie sono scontente, i praticanti vengono puniti con lo stare in piedi contro una parete dalle 5.30 fino a mezzanotte.
Il sig. Chen Yan, praticante del Falun Gong, è stato sottoposto alla punizione di stare in piedi per più di due settimane. Le sue gambe e piedi erano gonfi, ma le guardie non lo lasciavano riposare. Il sig. Sun Yi, un altro praticante, non poteva raddrizzare la parte bassa della schiena dopo aver subito le torture. La guardia Gao Zhongjie, con le scarpe di cuoio, ha dato calci violenti sulla parte bassa della sua schiena. Più tardi, dato che il sig. Sun si è rifiutato di accettare il lavaggio del cervello, è stato sottoposto alla punizione di stare in piedi per più di 20 giorni e più tardi è stato torturato sul “letto della morte” (*).
I praticanti venivano privati rigorosamente del diritto di incontrare i famigliari
Un giorno, 17 praticanti dalla città di Fushun, provincia di Liaoning, sono stati mandati al campo di lavoro. Appena arrivati, tre praticanti hanno gridato ad alta voce, “Falun Gong è buono!” Le guardie hanno praticato loro ripetutamente scosse con i bastoni elettrici. Mettevano persino i bastoni nelle loro bocche per scaricare le scosse. Le bocche delle vittime erano gonfie e non hanno potuto mangiare per lungo tempo. Temendo che i loro crimini potessero essere svelati, le guardie hanno proibito loro l’incontro con i propri famigliari. Non hanno permesso perfino di chiamare telefonicamente le rispettive abitazioni.
Le guardie torturano i praticanti del Falun Gong con tutti i mezzi inimmaginabili. Per esempio, il capogruppo Yu Jiang ha fatto un regolamento che non permette ad alcuno di andare in bagno dalle 2 fino alle 5 di mattino, non importa quanto urgente la situazione possa essere. Nell’inverno gelido, le guardie costringevano i praticanti a fare “l’allenamento militare”, che li obbligava a stare in piedi in linea per lungo tempo all’aperto. Ciò provoca dolore alla testa per il freddo gelido.
(*) GLOSSARIO
Versione cinese: http://minghui.ca/mh/articles/2009/3/4/196512.html
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Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a48373-article.html
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