Qiu Mingwei, ex giornalista del giornale The People’s Daily, mezzo di propaganda del regime comunista cinese, è fuggito a Hong Kong lo scorso mese, annunciando in una conferenza stampa, tenuta il 23 agosto, di essersi dimesso dal partito comunista cinese (PCC) e dalle associazioni ad esso affiliate. Ciò lo rende il primo impiegato di una organizzazione affiliata con il Dipartimento Centrale della Propaganda ad essersi dimesso dal PCC usando il suo vero nome.
Qiu Mingwei durante la conferenza stampa |
Molti media erano presente alla conferenza stampa, quando il signor Qiu ha fatto il suo annuncio pubblico: “quando lavoravo per il The People’s Daily avevo già usato i mezzi dell’ufficio per visitare il sito internet del Centro Servizi per Lasciare il PCC di Epoch Times e a quel tempo mi dimisi dal PCC. Dopo essere venuto ad Hong Kong mi sono dimesso ancora, grazie a internet. Oggi faccio questo annuncio pubblico per tagliare tutti i legami con il PCC, il che include i Giovani Pionieri, la Lega Giovanile e il partito.
“Ho lavorato per The People’s Daily per molti anni e non ho potuto vedere nessun miglioramento nei diritti umani in Cina. Le promesse non sono state mantenute e le condizioni dei diritti umani stanno peggiorando.” Qiu ha dichiarato di aver dovuto affrontare una serie di rappresaglie dopo essere tornato a Pechino. Il suo capo gli ha detto che la sua tessera di giornalista sarebbe stata revocata e che sarebbe stato licenziato. Il suo telefono è stato messo sotto controllo e il suo appartamento perquisito dalle autorità. Non era libero di muoversi nel paese ed è stato accusato del crimine di collaborazione con il nemico. Inoltre è stato forzato a firmare un foglio di carta bianca, nel quale chiunque avrebbe potuto aggiungere qualsiasi tipo di dichiarazione e usarlo come una sua dichiarazione ufficiale, da usare nei confronti delle domande rivolte dalla comunità internazionale.
Qiu ha detto che qualcuno in alto gli ha fatto sapere come la persecuzione politica contro di lui è iniziata perché aveva iniziato delle indagini sulla persecuzione del Falun Gong e perché aveva aiutato alcuni praticanti del Falun Gong. “questa persona mi ha detto che sapevano delle mie indagini sulle appropriazioni indebite di terre, sulla corruzione dei funzionari locali del PCC e sul Falun Gong. mi ha anche detto che quest’ultima indagine non era una cosa positiva per la mia situazione.”
Più tardi Qiu ha capito: “non è perché ho partecipato alla marcia del 1° luglio a Hong Kong, non è perché ho partecipato ad alcuni meeting a Hong Kong o perché ho incontrato alcuni dissidenti. Tutto ciò che mi succede oggi è perché ho osato aiutare alcuni praticanti del Falun Gong. Il PCC sta cercando di farmi pagare tutti i conti assieme.”
Il signor Qiu ha detto di aver assistito personalmente alla persecuzione dei praticanti del Falun Gong. Una volta ha visto una donna mentre veniva inseguita da un poliziotto che fermava chi si recava a fare appello; la donna era stata trovata affogata dopo essere caduta in un fossato. Tutti i presenti erano scioccati dopo aver visto la scena. Ho chiesto alle persone presenti com’era possibile essere così crudeli, uno di loro mi rispose che la donna era una praticante del Falun Gong.
Il signor Qiu ha potuto constatare come molti praticanti del Falun Gong che erano andati a Pechino per fare appello vivono in miseria, essendo stati licenziati e senza casa. Essendo stato toccato profondamente dalla loro situazione ne ha aiutati alcuni di loro. Ha anche fatto notare il problema ai suoi superiori, ma essi gli hanno detto chiaramente di stare alla larga dalla situazione Falun Gong. Se si fosse occupato della cosa sarebbero stati guai.
Il signor Qiu ha ricordato un altro incidente. Una volta ha cercato di fermare un poliziotto mentre stava picchiando violentemente un praticante del Falun Gong, il poliziotto gli ha detto: “non ti immischiare in queste cose, altrimenti perderai il tuo lavoro. Non mi credi? Se aiuti il Falun Gong verrai considerato dalla parte del Falun Gong e sarai arrestato. Hai idea di quanti anni passerai in prigione?”
Il signor Qiu ha anche reso nota l’estesa infiltrazione del PCC nei paesi stranieri. “Il PCC ha inviato molte spie all’estero, con lo scopo di entrare nei media cinesi all’estero, nell’attaccare i dissidenti, tra i quali i giornalisti come noi, che promuovo movimenti per la democrazia. Quello che fanno è rendere la situazione confusa, così che il principale colpevole sarà lontano dall’attenzione dei media internazionale, trasformandolo da un assassino a una persona innocente, ingannando così la comunità internazionale. Un’azione del genere non è diversa dagli atti di terrore compiuti durante la prima fase della Rivoluzione Culturale.”
Dopo essere scappato a Hong Kong la residenza del signor Qiu a Pechino è stata perquisita, e non è al sicuro neanche a Hong Kong, essendo stato seguito varie volte.
Alla domanda se è preoccupato per la sicurezza della sua famiglia ha risposto: “spero che la mia famiglia sarà al sicuro, ma posso dirvi onestamente che mia moglie si sta curando con delle medicine psichiatriche, prescritte da un ospedale psichiatrico, potete immagine in che situazione sia la mia famiglia. Tutto ciò è causato dal PCC e il PCC sarà responsabile se i membri della mia famiglia dovessero essere in pericolo in futuro.”
Il signor Qiu ha sottolineato che non soccomberà alla dittatura del PCC, facendo appello alla comunità internazionale per fornire aiuto per la sicurezza della sua famiglia.”
Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/html/articles/2009/8/28/110374.html
Versione cinese: http://www.minghui.ca/mh/articles/2009/8/25/207152.html
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