Domenica, 2 aprile, alcuni praticanti italiani sono andati nella città di Aosta per tenere un’esibizione anti-tortura.
Nel centro della città, sotto la porta Pretoria, ha avuto luogo la ricostruzione di due metodi di tortura e la dimostrazione della pratica riguardante la persecuzione in atto sui praticanti del Falun Gong in Cina. Gli abitanti locali e i turisti facevano la loro passeggiata pomeridiana e molti si sono fermati a guardare. Molte persone, dopo aver letto i manifesti, si avvicinavano al tavolo con rispetto e una dopo l’altra, silenziosamente firmavano la petizione per fermare la persecuzione, mostrando il loro sostegno e solidarietà. Un signore di mezz’età ha detto, “Credevo che la Cina fosse più aperta e sviluppata, ma non sapevo che queste cose stiano avendo luogo adesso. Ci hanno mentito?”
Un padre a passeggio con suo figlio, insieme si sono fermati a guardare la ricostruzione dei metodi di tortura e hanno parlato a lungo con un praticante. Poi hanno firmato la petizione. Dato che il figlio non era ancora maggiorenne, ha voluto chiedere se poteva apporre anche la sua firma. Abbiamo detto a questo onesto ragazzo che la sua firma è valida quanto quella di un adulto perché è il suo cuore che sostiene le persone benevoli. C’era anche una coppia anziana con una carrozza. Dopo che la moglie ha firmato, è andata a dare il cambio al marito perché potesse firmare anche lui. Un uomo ha espresso la sua opinione ai praticanti: “Siete pacifici e risoluti come Ghandi. Buona fortuna!”
Tre ore sono passate velocemente, come al solito. Guardando la gente che molto commossa continuava ad arrivare per conoscere la verità e per firmare la petizione, potevamo sentire il loro incoraggiamento a continuare e abbiamo lasciato la città con un po’ di dispiacere.
Versione inglese disponibile a: http://www.clearharmony.net/articles/200504/25993.html
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