Il testo:
Biella, 20 Novembre 2002
Caro (nome omise del praticante)
Ho letto la tua letta e non da oggi conosco - come tu ricordi - le vicissitudini tue e della tua famiglia.
Non conosco Falun Gong se non per ciò che ho letto sui giornali e per il materiale da te inviatomi, ma quale figlio dell'Occidente libero e democratico non posso non schierarmi contro ogni violenza delle libertà di pensiero, di parola e di azione.
Nel mio intervento di saluto alle autorità di Wei Hai, nel novembre del 1993, ricordai che le procedure di gemellaggio si erano interrotte dopo i fatti di piazza Tienanmen; con garbo - mi riferì poi il traduttore risevatamente - il segretario del PCC di Wei Hai mi rispose che erano questioni interne della Cina.
Anche davanti all'Ambasciatore cinese in visita in Città, ribadii, alcuni anni fa, il nostro disappunto (dire queste cose in italia mi fu più facile che in Cina).
In ogni mio intervento - l'ultimo a fine maggio - davanti ad autorità cinesi in Cina ho ribadito che la pace si fonda sul rispetto die diritti umani anche se mi rendo conto che il mio dire (che non sono come sia stato tradotto) è valso nulla.
Io - senza avventatezza, come dici tu - mi sento di intervenire per rappresentare la nostra preoccupazione per la violazione dei diritti umani in Cina; stiamo intensificando i nostri rapporti con il progetto "New Border", ma mi rendo conto che non si possono sacrificare i diritti umani sull'altare degli affari.
Sarebbe preferibile se ciò si concretizzasse in richieste precise, finalizzate ad attenuare i problemi di singole persone, più che in ridondanti affermazioni di principio, importanti, ma generiche, per fare leva su comuni sentimenti umani e senza intaccare il loro orgoglio di parte.
Ti prego di fornirmi ulteriore elementi per intervenire a tal fine; se è necessario scriviamo anche al nostro Ambasciatore in Cina affinchè compia passi ufficiali a tutela di un nostro concittadino perseguitato e di persone a Lui care.
Mi auguro di poterti essere in qualche modo utile, anche se nessuno meglio di te si renda conto di quanto sia difficile "globalizzare" i diritti umani; eppure io sono convinto che solo la globalizzazione dei diritti umani e delle libertà favorirà un futuro di pace per tutti.
Resto a Tua disposizione per quanto mi sia possibile e cordialmente Ti saluto.
Gianluca Susta
(Firma)
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