Il 14 gennaio 2006, circa 100 praticanti del Falun Gong si sono radunati di fronte al Consolato cinese di Toronto per protestare contro il tentativo del PCC di esportare "The Same Song" nella comunità canadese. La canzone è stata usata dal PCC per piegare mentalmente i praticanti nel tentativo del regime di “trasformarli”. Come ha detto la praticante Zhaojin Zhang "Dietro la canzone c’è la violenza sanguinaria della persecuzione; il tema è la tortura”.
Zhang ha detto, "Dietro la minaccia di torture e morte, le guardie dei campi di lavoro forzato cinesi usano questa canzone per fare il lavaggio del cervello ai praticanti e costringerli a tradire il loro credo e la loro dignità per la coì dett libertà”.
Praticanti di fronte al Consolato cinese di Toronto per protestare contro il tentativo del PCC di esportare "The Same Song" nella comunità canadese |
"Le guardie torturano spesso i praticanti di notte. Una volta, una guardia ha istigato un criminale a non permettere ad un praticante di dormire. Il giorno dopo hanno iniziato a cantare la canzone per esaurire il praticante”.
La sig.raChan, una volta arrestata in Cina, ora vive in Canada, ha raccontato la sua esperienza “Sono stata condannata ai lavori forzati nel luglio 2001. A causa delle torture la mascella si era lussata. Nonostante ciò, non mi hanno permesso di dormire e non mi hanno portata dal medico fino al giorno dopo. La terza notte non riuscivo più a sopportare il dolore e la pressione perché ero rimasta inebetita per la mancanza di sonno. Sono stata costretta a firmare la dichiarazione di rinuncia al Falun Gong. Dopo aver firmato la lettera, hanno iniziato a cantare 'The Same Song.'
"Quando ho letto nel giornale che un concerto intitolato 'The Same Song' si sarebbe tenuto in Canada, le mie tempie hanno iniziato a far male e ho sentito come se la mia mascella si fosse lussata di nuovo. Il dolore e soprattutto l’umiliazione che deriva dall’essere “trasformato” è tornata e mi ha colpito al cuore. Mi ha provocato di nuovo le sensazioni provate di collasso mentale e inspiegabile dolore. Non voglio mai più ascoltare The Same Song'!"
La sig.ra Gan, di North York, ha detto che pure lei è stata illegalmente detenuta in un campo di lavoro in Cina “Nel campo c’erano circa 130 detenuti di cui più di 120 erano praticanti del Falun Gong. Eravamo costretti a compiere lavori da schiavi per più di 10 ore al giorno, a guardare video che infamavano il Falun Gong. Tra le canzoni comuniste che eravamo costretti ad ascoltare c’era 'The Same Song.' Un pomeriggio ho sentito qualcuno cantare la canzone e poi piangere. Il pianto è durato quasi due ore, scaricando disperazione, pentimento e profondo dolore proveniente dall’anima. Le autorità non solo ci hanno privato della libertà fisica ma anche di quella morale! Hanno usato i mezzi più spregevoli, spudorati e sporchi per privarci delle basilari libertà di pensiero degli esseri umani.”
Il praticante di Toronto, Xin Li ha detto, "Dopo tutte le difficoltà, sono finalmente riuscito a venire in una terra libera quale il Canada. Ogni volta che ricordo la persecuzione che ho subito in Cina sto male. Nella mia memoria 'The Same Song' è strettamente legata alle distorsioni della natura umana e ad un trauma tremendo. Credo che comprenderete che quella canzone porterebbe tremendo dolore a me e a tutti i praticanti del Falun Gong.”
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