FDIC: Dopo dieci anni, l'Auto-Immolazione di Piazza Tiananmen continua ad essere una calunnia mortale

The Falun Dafa Information Center chiede ai mezzi di comunicazione di riportare la notizia in modo responsabile
 
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NEW YORK – Dieci anni fa, una messa in scena mortale si manifestò in Piazza Tiananmen a Pechino. Per ordine del Partito Comunista, cinque persone si diedero fuoco ripresi dalle telecamere.

I media di stato cinesi immediatamente affermarono che quelle persone erano praticanti del Falun Gong, sostenendo che erano stati condotti al suicidio dalla loro pratica spirituale. Due dei partecipanti morirono per l'auto-immolazione. L'evento è stato utilizzato per mettere l'opinione pubblica contro il Falun Gong, e giustificare l'incarcerazione di massa e la tortura dei suoi aderenti.

Il Falun Dafa Information Center e altre organizzazioni scoprirono velocemente falle e incongruenze nella storia ufficiale, e fecero notare che il Falun Gong proibisce rigorosamente l'uccisione, incluso il suicidio. Presto la storia si chiarì ulteriormente, e furono scoperte molte prove che dimostravano che le autorità cinesi avevano messo in scena l'auto-immolazione come un pezzo di propaganda.

Scrivendo per il Washington Post il 4 febbraio 2001, Philip Pan andò nella città di due dei partecipanti che erano morti. Scoprì che non avevano mai praticato il Falun Gong.

Nonostante il fatto che le persone che si diedero fuoco non erano praticanti del Falun Gong, la propaganda incessante trasmessa ogni sera sulle televisioni cinesi e ripetuta sui giornali ha effettivamente fomentato odio e diffidenza contro il gruppo in Cina. I resoconti di imprigionamenti extragiudiziari, torture e uccisioni di praticanti del Falun Gong crebbero drammaticamente. Quella che era stata una crescente sensazione di sconcerto tra i cinesi riguardo la campagna di “eradicazione” messa in atto dal Partito Comunista Cinese fu rimpiazzata dall'indifferenza o persino da un sostegno carico d'odio.

L'incapacità delle agenzie mediatiche occidentali di valutare con la dovuta attenzione e diligenza le opposte affermazioni in campo ha portato troppo spesso da una accettazione acritica della linea del Partito Comunista riguardo all'identità delle vittime dell'auto-immolazione. E questo per contro ha rafforzato l'effetto della propaganda sull'auto-immolazione – l'odio verso il Falun Gong – tra i cinesi.

Nel decimo anniversario dell'auto-immolazione, il Falun Dafa Information Center implora i media perchè considerino attentamente le prove e riferiscano in modo responsabile su questo evento mortale. Il costo umano di questo fraintendimento è troppo alto.

Notizie e rapporti rilevanti:

Washington Post, “Fuoco umano accende un mistero cinese [Human Fire Ignites Chinese Mystery]” Philip Pan, 4 febbraio 2001:
Philip Pan del Washington Post si recò a Kaifeng per indagare sulla storia di due delle persone che si erano date fuoco e che erano morte in nell'evento, la signora Liu Chunling e sua figlia dodicenne. Il suo articolo pone seri dubbi sul fatto che le vittime fossero veramente praticanti del Falun Gong. “C'era qualcosa che non andava con lei... Picchiava sua madre. Picchiava anche sua figlia... Nessuno l'aveva mai vista praticare il Falun Gong.” (notizia).

Washington Post, “La Cina pensa ad accuse di omicidio per i giornalisti stranieri [China Mulls Murder Charges for Foreign Journalists]” Philip Pan, 8 febbraio 2001

Un articolo del Washington Post per la prima volta fa riferimento a domande poste dai praticanti del Falun Gong all'estero sul motivo per cui il regime cinese si era trovato con una squadra per le riprese sul posto per filmare l'auto-immolazione. Ufficiali cinesi affermarono che i filmati dell'incidente provenivano dalla CNN, ma la CNN negò che fosse così, perchè i loro cameraman erano stati arrestati in piazza quel giorno. (notizia)

International Education Development alle Nazioni Unite, dichiarazione pronunciata durante la 53° sessione del subcomitato per la promozione e la protezione dei diritti umani, agosto 2001:

“Il regime (cinese) fa riferimento ad un supposto episodio di auto-immolazione in Piazza Tiananmen il 23 gennaio 2001 come prova che il Falun Gong è un 'culto malvagio'. Tuttavia abbiamo ottenuto un video di questo incidente che secondo noi prova che questo evento è stato una messa in scena del governo.”

False Fire, un Documentario sull'auto-immolazione che ha vinto premi (www.falsefire.com)

Il film “False Fire”, che esamina i punti sospetti dell'auto-immolazione di Tiananmen, ha vinto un premio onorario al 51° Columbia International Film Festival per il suo approccio analitico e per la rivelazione di questo tragico evento. Una sequenza del video mandata in onda dalla China Central Television riproposta al rallentatore mostra che una delle persone che si diede fuoco, Liu Chunling – che secondo la versione ufficiale sarebbe morta a causa delle ustioni – in realtà ricevette un duro colpo sulla testa con quella che pare una barra di ferro scagliato da un uomo che veste un cappotto dell'esercito. Poi la si vede crollare a terra e probabilmente muore per il colpo ricevuto.

Boston Globe, Il Falun Gong chiede aiuto [Falun Gong Appeals for Help], Charles A. Radin, 19 aprile 2001.

Charles A. Radin del Boston Globe ha partecipato ad una conferenza stampa alla vigilia della Commissione sui Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra. Scrive, “La parte più suggestiva della presentazione di ieri è stata la proiezione di un filmato al rallentatore un videotape che secondo il governo cinese mostra i membri del Falun Gong che si danno fuoco ... Il governo ha trasmesso il film più volte. Nella versione rallentata, sembra che Chunling Liu, una delle due persone morte, non sia crollata a causa delle fiamme, ma perchè colpita con un bastone da un uomo in un cappotto militare. Membri del Falun Gong hanno identificato l'uomo come un agente di polizia. (notizia).
Panoramica sull'Auto-Immolazione di Piazza Tiananmen
Indagine rivela maggiori dettagli
Comprendere il Falun Gong e il costo umano del fraintendimento

Fonte: http://faluninfo.net/article/1114/?cid=84

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