Germania: Agente speciale del PCC condannato per azioni di spionaggio verso il Falun Gong

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(Clearwisdom.net) Lo scorso 8 giugno 2011, un caso di spionaggio, che coinvolge gli agenti dell’Ufficio 610 del Partito Comunista Cinese (PCC), è giunto ad un verdetto. La parte accusata, John Zhou (周超英), è stata giudicata colpevole e condannata a una pena di due anni con la condizionale, insieme con una pesante multa di 15.000,00 euro (US $ 21.530). Zhou è il primo tedesco-cinese, ad essere stato condannato per aver spiato il gruppo del Falun Gong all'estero, per conto delle agenzie dell’intelligence del PCC. L'Ufficio 610, l'organizzazione di base che il regime del PCC ha istituito per coordinare e per mettere in atto la persecuzione del Falun Gong, è stata condannata dalla collettività tedesca.

Zhou di anni 55, iniziò ad avere uno stretto contatto con gli agenti dell'Ufficio 610 del PCC nel marzo 2006, spesso ha fornito le informazioni alle agenzie di intelligence del PCC riguardo ai praticanti del Falun Gong all'estero, tra cui la password per la mailing list online utilizzata dai praticanti per comunicare le loro attività, e le informazioni personali sui praticanti in Germania. Il PCC è stato quindi in grado di monitorare le conversazioni dei praticanti e tenere i praticanti in Germania sotto sorveglianza. Inoltre, Zhou ha anche prodotto una relazione di 300 pagine sulla “struttura organizzativa” dei praticanti del Falun Gong in Germania per i funzionari di alto grado dell'Ufficio 610.

L'Ufficio Federale Tedesco per la Protezione della Costituzione ("Bundesamt für Verfassungsschutz" o BfV) ha condotto un'indagine di quattro anni su Zhou, dopo l'incontro del 2006 tra Zhou e un funzionario di alto grado dell’Ufficio 610 di nome Chen Bin e di altri due agenti al Park Inn Hotel nel centro di Berlino. Zhou è stato avvertito dalla BfV di non lavorare per l'intelligence Cinese dopo questo incontro, e gli furono dati più avvisi nel mese di ottobre 2009 e gennaio 2010. Nell'aprile 2010 Zhou è volato a Shanghai per incontrare il capo delle spie. Nel maggio 2010, la polizia ha perquisito la sua residenza in Germania, e quindi l'ufficio del procuratore federale tedesco ha avviato un'indagine ufficiale sul suo caso. L'Alta Corte del Niedersachsen ha tenuto la prima udienza sul caso il 26 maggio 2011, mentre un'altra udienza è stata tenuta l'8 giugno 2011.

Zhou ha ammesso di aver regolarmente trasmesso le mail dei praticanti tedeschi del Falun Gong a Chen Bin, ma lui si è difeso in tribunale sostenendo di aver trasmesso le e-mail nel tentativo di "esercitare un'influenza" nei confronti della prospettiva dei funzionari del PCC sul Falun Gong, al fine di ammorbidire la persecuzione in Cina. Il procuratore ha obiettato, dicendo che la risposta di Zhou era "irrealistica" e "veramente assurda", e che la natura del contatto di Zhou con Chen non era basato sull’altruismo. Per lo meno, il procuratore ha dichiarato che Zhou aveva ottenuto un visto per la Cina in cambio di qualcosa che era stato negato ai praticanti del Falun Gong. Il procuratore ha dichiarato in tribunale che nel primo incontro con gli agenti nel marzo 2006, si stabilì che Zhou avrebbe riferito direttamente ad un alto funzionario dell’Ufficio 610 di nome Chen Bin le questioni del Falun Gong.

Secondo le prove fornite dalla procura, Zhou ha avuto frequenti contatti con Chen per quattro anni, i due uomini parlavano attraverso Skype parecchie volte alla settimana.

Il pubblico ministero ha dichiarato nell'atto di accusa che l'Ufficio 610, istituito il 10 giugno 1999 dal PCC per sopprimere il Falun Gong, è una parte delle agenzie di intelligence del PCC. Zhou ha violato la Legge n° 99 del Diritto Penale Tedesco, e commesso il reato di spionaggio, fornendo informazioni sui praticanti del Falun Gong agli agenti dell'Ufficio 610.

Il pubblico ministero ha dichiarato che l’Associazione Tedesca della Falun Dafa è una associazione ufficialmente registrata in Germania, e molti dei suoi membri sono cittadini tedeschi. È d’obbligo per la Germania tutelare i diritti fondamentali dei suoi cittadini. Il procuratore ha sottolineato che la Germania assolutamente non tollera gli atti di spionaggio, e che questo comportamento deve essere reso pubblico.

Secondo la Legge n° 99 del Diritto Penale Tedesco, il massimo della pena per una persona condannata per spionaggio è di cinque anni di carcere. Le prove per il caso di Zhou sono determinanti, il nocciolo della questione per la corte, per emettere la sentenza, era accertare se la diffusione delle notizie fosse o meno intenzionale. Il giudice della Corte Suprema della Bassa Sassonia ha dichiarato che Zhou era colpevole del crimine, ma dato che non aveva precedenti penali e che ha ammesso il reato, il giudice gli ha dato una condanna a due anni con la condizionale, e una multa di 15.000,00 euro. Zhou dovrebbe condonare la multa per conto della filiale tedesca di Amnesty International entro il 31 luglio 2011. La Corte ha avvertito Zhou che le sanzioni gli sarebbero immediatamente imposte se egli si trovasse a continuare ad impegnarsi nello spionaggio nei prossimi due anni.

Versione inglese: http://clearwisdom.net/html/articles/2011/6/15/126035.html

Versione cinese: http://www.minghui.org/mh/articles/2011/6/12/ 德国对刺探法轮功情报的中共间谍判刑-242326.html

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