Fede irremovibile nella Falun Dafa

Esperienza letta alla Conferenza Europea di Condivisione delle Esperienze di Varsavia
 
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Saluti al Maestro. Saluti amici praticanti .

1. Prologo

Ho 22 anni. La prima volta che sentii parlare della Falun Dafa era l'inizio di dicembre del 2003. Mentre tenevo in mano un volantino della Falun Dafa ero profondamente sicuro nel mio cuore che questo era ciò che stavo cercando da sempre.

Nel luglio scorso, durante una pratica estiva vicino al mio paese natio nel nord della Polonia, mi è stato chiesto di aiutare a correggere la traduzione polacca dello Zhuan Falun. Due praticanti chiesero di poter venire a vivere nella stessa residenza con me, per lavorare insieme sullo Zhuan Falun alla sera. Naturalmente ero d'accordo ma ricordo che in quei giorni mi sentivo molto debole, sonnolento ed avevo male allo stomaco e alla testa. Era come se il mio intero corpo stesse attraversando una pulizia prima di prendere la giusta decisione. Non sapevo che cosa i miei colleghi avrebbero pensato, ma sapevo che lo Zhuan Falun era molto importante ed ero onorato di poter aiutare.

Un giorno mentre visitavo la mia famiglia, mostrai loro le foto del mio lavoro estivo, comprese quelle che ci ritraevano all'aperto durante la pratica degli esercizi della Falun Dafa. Mia madre si arrabbiò immediatamente. Disse che l’avevo delusa e non sapeva cosa fare con me. Il giorno in cui partii per ritornare a Varsavia all’università, mia madre mi chiese se avevo riconsiderato la rinuncia alla Falun Dafa, risposi che la Falun Dafa è qualcosa di molto importante per me ed non avevo intenzione di rinunciarci.

In quel periodo ero molto occupato con il mio lavoro a scuola, aiutavo a preparare la parata e la conferenza della Falun Dafa a Varsavia, e collaboravo ancora al lavoro di correzione della traduzione dello Zhuan Falun. Ero spesso a corto di soldi e chiesi a mia madre di aiutarmi. Rispose dicendo che, poiché stavo facendo ciò che volevo fare, avrei dovuto trovare un lavoro per colmare le mie esigenze economiche.

Un giorno mia madre venne a trovarci a Varsavia dove vivevamo io e mia sorella Mi trattò con indignazione e mia sorella, che di solito faceva da mediatrice fra noi, pianse dicendo che avrei dovuto chiedere scusa a nostra madre. Rimasi un pò sconcertato. Perché dovrei chiedere scusa per il fatto di essere interessato alla Falun Dafa? Era impossibile. Così chiesi scusa soltanto per il mio comportamento e per ciò che era accaduto, ma ciò non soddisfò i miei cari, che volevano che rinunciassi immediatamente alla Falun Dafa. Mia madre mi disse che era preoccupata anche per mia sorella e mentì dicendo che stava andando da uno psichiatra a causa mia. Disse poi che non appena finito gli esami della mia laurea, a tempi molto brevi, non avrei più ottenuto soldi e sarei dovuto andare a vivere a casa, e a quel punto i miei genitori avrebbero deciso che cosa fare con me. Mia sorella mi consigliò di fare un passo indietro nella Falun Dafa, di lavorare per un anno e di decidere se continuare la scuola, mi disse di andare all’estero e poi vedere se il mio interesse per la Falun Dafa sarebbe stato ancora così forte. Risposi che dovevo realmente fare di più per la Falun Dafa ed allora tutto si sarebbe sistemato. A quel tempo vedevo di fronte ai miei occhi le parole del Maestro nello Zhuan Falun:

“Alcuni pensano: «Guadagnerò ancora un po' di soldi per sistemare la mia famiglia e non dovermi più preoccupare di nulla; poi mi dedicherò alla coltivazione». Io dico che questa è una pura illusione. Voi non potete interferire con la vita degli altri, né potete controllare i loro destini, siano essi il coniuge, i figli, i genitori, i fratelli o le sorelle. Siete voi che decidete queste cose? Oltre tutto, se non avete più alcuna preoccupazione o alcun guaio, che cosa vi rimane da coltivare? Con un simile benessere, come potreste praticare? Praticare in pieno agio? Chi ha mai visto una cosa del genere? Questo è ciò che pensate, dal punto di vista della gente comune.” (Zhuan Falun – quarta lezione – “Migliorare la xinxing”)

I miei esami di laurea vennero posticipati dandomi il tempo di guadagnare un pò di soldi. Nel frattempo la conferenza della Falun Dafa europea a San Pietroburgo si stava avvicinando. Decisi di non dirlo ai miei genitori fino all'ultimo minuto. Allora diedi i miei esami e mi registrai per il Master dell'anno successivo. Mia madre chiamò per avere notizie sull'esame e per sapere quando sarei tornato a casa. Le parlai della conferenza. Rimase completamente scossa dicendo che avevo promesso di andare a casa dopo il mio esame e che mio padre, appena tornato dal lavoro all'estero, voleva vedermi. Disse che non potevo andarci ed io risposi: “Che cosa puoi fare per fermarmi?" Non appena le pronunciai, compresi che queste parole non erano giuste. Mi chiamò più tardi e affermò che se fossi andato, non mi avrebbe più riconosciuto. Parlai anche con mio padre. Non era molto felice, tuttavia mi augurò un buon viaggio e mi disse di stare attento.

Nella metropolitana di St. Pietroburgo, venni derubato. Persi la mia macchina fotografica, il portafoglio con i soldi rimasti ed altri documenti. Fortunatamente, il passaporto e biglietto di ritorno erano altrove. Altri praticanti mi aiutarono ma come potevo spiegare la perdita della macchina fotografica ai miei genitori? Da un lato, ero sollevato dall'atmosfera amichevole fra i praticanti e determinato di coltivare ancora meglio quando sarei tornato in Polonia.

Ci saranno conflitti e problemi fra le persone. Ciò che è importante è come li gestite.(Insegnare la Fa alla Conferenza della Fa nella Capitale degli Stati Uniti 2006)

2. Messo alla prova - su come la mia fede nella bontà della Falun Dafa è stata messa alla prova

Dopo San Pietroburgo passai un pò di tempo a Varsavia prima di tornare a casa. L’ultimo giorno del mio soggiorno in famiglia, la mia fede nella Falun Dafa fu messa alla prova.

Durante il pranzo in casa, mio padre mi chiese che cosa avevo deciso riguardo la rinuncia alla Falun Dafa. Il mio cibo si fermò in gola. Risposi che avrei continuato a praticare e stavo pensando di andare a Varsavia per iniziare la scuola il giorno seguente. Mio papà diede uno sguardo espressivo a mia madre poi disse: “Se non rinunci alla Falun Dafa, non ti sarà consentito di vivere a Varsavia con tua sorella. Dove vivrai allora?" Risposi che potevo trovare un posto nella residenza degli studenti o vivere con i praticanti. Mi dissero di non andare da nessuna parte e di rimanere a casa, trovare un lavoro e dimenticare la Falun Dafa. Mi dissero di non praticare e di buttare via tutti i miei libri di Falun Dafa, i volantini e la foto del Maestro, altrimenti mia madre l'avrebbe strappata a pezzi. Sentendo queste parole insultanti non riuscii a reggere la pressione interna, ma cercai di rimanere calmo. Sapevo che stavano esagerando e cominciai a essere più vigile. Mia madre si alzò in piedi davanti a me e mi fissò chiedendomi di consegnare il mio cellulare. Risposi che non lo avrei fatto. Allora mia sorella disse: “Oh! Questo è esattamente il motivo; è così resistente perché lo usa sempre per rimanere in contatto con loro".

Allora mia madre mi schiaffeggiò e cercò di prendermi il telefono dalla tasca dei pantaloni. Mio padre si unì e mi portarono via il cellulare con la forza. Non appena mia madre lo prese, iniziò a gridare che avevamo un ladro in casa. Tutti vennero avvisati di nascondere il loro telefono per impedirmi di mettermi in contatto con i praticanti della Falun Dafa. Inoltre, mia madre bloccò la porta del salotto in cui c'era il telefono fisso. A quel punto, mio padre molto nervoso, mi afferrò e cominciò a farmi colpire la testa contro il muro, senza molta forza, gridando che se avessi continuato a praticare la Falun Dafa, mi avrebbe probabilmente ucciso. Mia sorella scoppiò a piangere e mia madre provò a portarla via. Mia sorella mi gridò: “Perché non vuoi rinunciare al tuo telefono?" Mentre subivo tutto ciò, continuai ad inviare i pensieri retti e provai a resistere alle violenze e alle provocazioni . Mia madre disse che il telefono non era mio perché non l'avevo comprato e poteva portarlo via perché non mi serviva più. Mi dissero che non mi era permesso lasciare la casa e mi ordinarono di andare nella mia stanza. Così cominciai a vivere nell'ambito familiare agli arresti domiciliari

Il nostro Maestro ha detto nello Zhuan Falun:

“Ma abbiamo detto che un praticante non deve ribattere quando viene colpito o insultato; deve essere molto esigente con sé stesso, deve attenersi a uno standard molto elevato. Allora lui pensa: «Il Maestro ha detto che noi praticanti siamo diversi dagli altri e che dobbiamo adottare un atteggiamento tollerante». (Zhuan Falun -quarta lezione – la trasformazione del Karma)

3. Rafforzato - su come la mia fede nella Falun Dafa è stata rafforzata

C'è un detto che dice ciò che non ci uccide ci rende più forti. Superando molte prove, verificando la mia volontà di essere un praticante della Falun Dafa, sono diventato sempre più consapevole della mia scelta. Ho continuato a ricordarmi di tutti i motivi per cui avevo scelto di coltivare la Falun Dafa. Ho ascoltato spesso le conferenze del Maestro a Guangzhou mentre andavo a fare le passeggiate, perché era una delle migliori occasioni per studiare la Fa senza essere controllato dai miei genitori. Le mie comprensioni hanno continuato a migliorare. Sapevo che rafforzare la mia forza di volontà, la fede e la convinzione interna di continuare a coltivare era più importante delle semplici discussioni.

A partire dal giorno in cui i miei genitori usarono violenza contro di me, mi chiesero quotidianamente se ero pronto a rinunciare alla Falun Dafa. Ogni volta che rifiutavo, stavo rafforzando la mia forza di volontà. Sentii la mia grande responsabilità di essere un praticante retto e continuai a ripetermi che dovevo comportarmi secondo i principi morali elevati, così stavo diventando sempre più responsabile in ciò che stavo facendo. Non sapevo quando i genitori ancora avrebbero chiamato il mio nome. Ritenevano che non potevo realizzare molto senza il loro contributo finanziario e qualunque cosa realizzassi non era comunque importante perché stavo usando il mio tempo libero per praticare la Falun Dafa.

Con i miei genitori episodi come questi sono accaduti molte altre volte. Fortunatamente, durante questo periodo ho trovato un lavoro ed ho potuto lasciare la casa e stabilire il contatto con il mondo esterno (praticanti compresi). Tuttavia, non sapevo mai che cosa sarebbe accaduto quando sarei ritornato a casa. Tutto intorno a me sembrava molto buono e soltanto l'atmosfera a casa che era strana. A volte la tensione veniva rallentata e potevo persino scherzare con i miei genitori. Purtroppo, altre volte non era così, come quando dovetti andare all'università per dimostrare all'esercito polacco che sono uno studente, e allora mia madre disse che sarebbe stato facile per lei mandarmi nell'esercito dove mi avrebbero costretto a diventare come vogliono i militari. Il mio compleanno passò inosservato. Il Natale iniziò con la condivisione della cialda tradizionale con mia madre e sorella, che espressero entrambe il desiderio che lasciassi la Falun Dafa; è finì il 1° gennaio quando venni picchiato da mia madre mentre inviavo i pensieri retti. Un'altra volta, mentre mia madre mi accompagnava alla stazione ferroviaria e mi chiese quando sarei ritornato da Varsavia, dissi che forse non sarei più ritornato. Immediatamente colpì il mio viso. È giusto ricordare la frase del Maestro dallo Zhuan Falun:

Se siete veramente risoluti a coltivare, riuscirete a sopportare qualsiasi cosa e, (...)
(Zhuan Falun, nona lezione, “Una persona con grande attitudine spirituale")

Dopo un certo tempo dissi ai miei genitori: “Guardate come mi sto sforzando. Vado due volte alla settimana all'università a 300 chilometri di distanza e cammino molto per risparmiare i soldi; sto guadagnando i soldi e sono in buona salute - ora è inverno e molta gente è ammalata ma io no." Mia madre mi ha guardato e non ha detto niente. Sapevo che la mia devozione non poteva passare inosservata perché era inconcepibile agli occhi dei miei genitori, che erano così abituati a vedermi con il raffreddore, ad essere indeciso o non guadagnare i soldi. Tuttavia, potevo arrangiarmi in base alle mie necessità. Tutte queste situazioni hanno rinforzato la mia coltivazione nella Falun Dafa.

4. Considerazioni e conclusioni

Quando ci sono conflitti, il Maestro suggerisce di guardare dentro di noi per trovare le nostre mancanze. Ho capito che forse ero troppo impertinente quando raccontavo alla gente della Falun Dafa, così ho deciso che d'ora in poi, userò modi più delicati per informare la gente sulla Falun Dafa e questo aumenterà la loro probabilità di comprensione e salverà più esseri senzienti.

La mia natura è molto aperta e quando conosco qualcosa, mi piace condividerla con altri. Così quando ho incominciato ad interessarmi della Falun Dafa, ho detto a mia sorella molte curiosità che ho letto negli scritti del Maestro. Ma mia sorella non voleva sentirle ed i miei genitori hanno ritenevano che fossero tutte storie . È un esempio tipico della reazione della gente comune quando sentono qualcosa di un livello un po' più elevato. Possono soltanto arrivare ad una comprensione superficiale Sapevo che di aver avuto il difetto di essermi fatto prendere troppo dall’entusiasmo, e che non ero riuscito a trovare equilibrio tra questa pratica, con la sua saggezza stupefacente, e la conoscenza del mondo umano ordinario. Non ho avuto abbastanza compassione e rettitudine. Sapevo che dovevo cambiare le cose dentro di me, perchè i miei genitori, mentre mi osservano, stavano giudicando la Falun Dafa. A causa di questo, devo lavorare su di me.

Avendo costantemente nuove comprensioni, sto scoprendo altre mancanze che sto cercando di eliminare. Ho capito che una forte fede nel Maestro è molto importante, perché era a questa fede che gli attacchi dei miei genitori miravano. A volte immagino come sarebbe stato se mi fossi fatto sottomettere dai miei genitori e avessi rinunciato alla Falun Dafa. Non ho pensato assolutamente di fare la scelta di praticare o meno. Sapevo che la Falun Dafa era il mio desiderio. Il pensiero di rinunciare alla Falun Dafa era così spaventoso che mi aiutò a sostenere un percorso retto. Similmente, in tutti esistono il bene e il male e c'è la consapevolezza dell'esistenza del bene e del male. Tutti hanno la possibilità di fare la scelta libera e può scegliere un percorso del bene o del male. L'immaginazione di scegliere un percorso del male può convincere uno a scegliere un buon percorso. Ho ritenuto che forse non avevo abbastanza fede nella Falun Dafa, così ho attraversato una sfida per sviluppare dentro di me la forza di volontà e la determinazione. Devo superare il timore dei miei genitori, pensando a che cosa avrei fatto se i miei aguzzini fossero stati gli agenti della polizia cinese che tortura i praticante in Cina.

Quando riguardai il film “Sand Storm” ebbi un'esperienza differente rispetto a quando lo avevo visto la prima volta. Feci più attenzione al momento in cui i praticanti stanno prendendo la decisione, perché stavano subendo la costrizione per firmare un documento di rinuncia alla Falun Dafa. In modo eroico e con la dignità di una persona retta, la protagonista mise via il documento e disse che non lo avrebbe firmato mai. Quello è stato per me il punto della svolta. Era evidente che, prima di prendere una decisione definitiva, avevo la paura nascosta profondamente dentro di me. Quella scena mi ha lasciato una grande impressione. Immediatamente ho rimosso i miei dubbi, vergognandomi per averli avuti ed allora mi sono alzato in piedi nel centro della mia camera ed ho detto fortemente che non rinuncerò mai alla pratica della Falun Dafa. Ha un valore completamente differente rispetto ad una promessa semplice fatta a qualcuno, perché era la mia dichiarazione personale che era l'effetto di un pensiero retto, di cui ho avuto così tanto bisogno durante quei momenti caotici.

D'ora in poi, so che qualunque cosa i miei genitori facciano, non rinuncerò mai Anche se tutti saranno contro di me e non avrò nulla, avrò questo pensiero profondo dentro la mia mente, un pensiero che nessuno può toccare: sono un praticante della Falun Dafa.

Grazie.

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