(Minghui.org)Continuazione della Parte 1
23-24 aprile 1999: Spiegare l’incidente dell’arresto all’Università di Tianjin
Praticante A: Quando sono uscito per usare un telefono pubblico alle 18, ho notato almeno sei grandi camionette della polizia parcheggiate vicino a Via Hami; ognuna di esse poteva contenere circa 20 persone. Quando sono tornato al campus, gli ufficiali di polizia avevano già iniziato a trascinare e pestare i praticanti. Quasi sempre tre o quattro poliziotti lavoravano insieme spingendo i praticanti verso i cancelli della città universitaria e li gettavano fuori. Tuttavia molti praticanti, migliaia di loro, non hanno ceduto facilmente.
Praticante B: Verso le 19 gli ufficiali di polizia hanno iniziato a trascinar fuori dalla folla i praticanti. Agenti in borghese hanno portato via anche quelli tra noi, volontari, che cercavano di aiutare a mantenere l’ordine. Due poliziotti in borghese si sono avvicinati e mi hanno detto di andare con loro, poi hanno afferrato le mie braccia, uno per lato e mi hanno portato fuori. Passato il cancello del campus ho visto quattro agenti trascinare un anziana signora per le braccia e le gambe; la sua schiena era nuda e strisciava sul terreno.
I poliziotti mi hanno portato in una stanza vuota e ho chiesto perché mi avessero portato lì. Uno di loro ha risposto che avevano ricevuto ordini di non permettere la pratica del Falun Gong. Ho spiegato che, se solo avessero letto lo Zhuan Falun, avrebbero potuto facilmente capire che il Falun Gong è diverso da come He Zuoxiu aveva affermato nel giornale universitario. L’agente si è infastidito per quello che ho detto e ha iniziato a spintonarmi, quindi ho urlato per chiedere aiuto.
Molti di noi erano venuti all’Università di Tianjin semplicemente per raccontare alle persone le esperienze personali fatte nel praticare il Falun Gong e che non ci meritavamo di essere maltrattati. Dopo aver sentito le mie urla, alcune persone da altre stanze sono venute a vedere cosa stesse succedendo. L’agente, sapendo di essere nel torto, si è fermato e mi hanno presto rilasciato.
Praticante E: Vedendo che le loro molestie stavano fallendo nel creare caos tra i praticanti, i poliziotti hanno iniziato ad usare altre strategie. C’era un giovane praticante che parlava con una giovane ragazza; un agente, arrivato da loro, ha detto alla ragazza di andarsene, poi ha iniziato a spintonarla duramente. Lei si è messa a piangere e un giovane praticante proveniente dal Nord di Tianjin che indossava la maglietta con la scritta “La Falun Dafa è Buona”, si è fatto avanti per fermare l’agente: «Cosa stai facendo? È solo una piccola ragazza». Senza dire una parola il poliziotto lo ha afferrato ed ha sbattuto la sua testa contro un muro e vedendo che sanguinava l’ufficiale lo ha portato via.
La madre della piccola fanciulla, che era anch’essa una praticante, rimase calma mentre osservava lo svolgersi dei fatti e così fecero anche gli altri praticanti davanti alla scena. Seguendo i principi di Verità-Compassione-Tolleranza ognuno era rimasto calmo malgrado la confusione. Qualcuno aveva iniziato a recitare Lunyu e poi tanti altri praticanti si sono uniti, tutto mentre la polizia continuava a molestarci e spingerci. La nostra inflessibile calma di fronte a quella diretta manifestazione di malvagità sembrava veramente sacra.
Praticante A: Al sopraggiungere della sera arrivarono un gran numero di poliziotti anti-sommossa. Erano tutti giovani uomini di 20 anni. Hanno bloccato le strade e diviso i praticanti in differenti sezioni. Tutti i praticanti e i poliziotti anti-sommossa si stavano solo guardando, ma nessuno diceva nulla.
Successivamente gli agenti hanno iniziato a liberare la zona. Ogni gruppo consisteva di 10 agenti ed era responsabile di una singola area. Con calci e spinte, senza riguardi per giovani o anziani, i praticanti sono stati ammassati nelle camionette. Alcuni agenti agitavano i manganelli e sbraitavano ordini per disperdere i praticanti. Molti, me incluso, hanno preso i loro effetti personali e si sono allontanati senza dire nulla. Dietro di noi gli agenti ancora urlavano. Durante tutto il processo, nessun praticante ha opposto resistenza o urlato slogan.
Praticante D: In seguito sono arrivati i poliziotti anti-sommossa e diverse macchine sono sopraggiunte all’Università di Tianjin. Qualcuno ha visto che Song Pinghun, capo del Comitato Politico e degli Affari Legali di Tianjin, era in una delle auto e che la polizia anti-sommossa era arrivata poco dopo la loro partenza. Un agente della sicurezza che lavorava per l’Università ha preso parte con la polizia agli arresti. Ho visto due agenti portare via un praticante che era un maggiore dell’esercito. Un altro praticante, Jiang Jiusheng dalla Contea di Ninghe, è stato preso per ognuno dei quattro arti e portato via dalla polizia.
Anche io sono stato arrestato. Uno degli ufficiali del Dipartimento di Polizia della Città di Tianjin mi si è avvicinato e ha detto alla polizia anti-sommossa che lui si sarebbe preso cura di me. Subito dopo mi ha rilasciato.
Precedentemente, in qualche occasione, avevo parlato con lui a riguardo del Falun Gong, spiegandogli come, ciò che l’Università di Tianjiin stava facendo, fosse sbagliato. Poichè alcuni praticanti avevano casa nel campus, un giorno suggerì che avrei dovuto dir loro di andarsene. Gli ho risposto che il Falun Gong non ha una struttura organizzativa e che i praticanti semplicemente si comportano basandosi sulle loro comprensioni. Poi gli ho dato una copia del libro Zhuan Falun. Dopo aver letto il libro, egli aveva compreso che eravamo buone persone e non era venuto all’Università per creare difficoltà. Aveva capito che tutti stavano studiando la pratica e che era un gruppo pacifico. Era colpito da ciò che aveva visto, per cui mi aveva aiutato lasciandomi andare.
Praticante C: L’Università di Tianjin non ha corretto i suoi misfatti e gli ufficiali della città hanno ordinato alla polizia di maltrattarci. Hanno continuamente dichiarato di stare semplicemente agendo sotto gli ordini di gradi più alti. Dopo essere stati cacciati dal campus universitario, tranquillamente ci siamo incamminati verso l’Edificio Amministrativo della Città di Tianjin. Abbiamo fatto veramente poco rumore e prestavamo attenzione a non disturbare il traffico lungo il tragitto.
All’Edificio Amministrativo di Tianjin
L'ex Edificio Ammistrativo di Tianjin |
Praticante C: Molti praticanti stavano tranquilli in piedi in un piccolo giardino di fronte all’edificio amministrativo e altri erano sul marciapiede attorno al palazzo. Nessuno stava in mezzo alla strada né bloccava il traffico. Anche qualche agente in borghese della polizia era in mezzo alla folla e cercava di creare problemi. Era veramente facile identificarli dato che spesso parlavano usando parolacce.
Qualcuno poi, uscito dall’edificio amministrativo, disse che aveva bisogno di parlare con i rappresentanti dei praticanti. Dopo aver sperimentato la viziosità del regime comunista presso l’Università di Tianjin, i praticanti si ricordarono a vicenda di mantenere la lucidità mentale e di diffidare dall’essere separati. Dopo tutto, stavamo solo chiedendo di rilasciare i praticanti detenuti e correggere le falsità scritte dal giornale universitario per far comprendere la purezza del Falun Gong.
Verso le 23 una fra le più anziane praticanti entrò nell’edificio con la polizia. Preoccupata per la sua sicurezza, anche una praticante di mezza età, proveniente dal Distretto di Dagang, entrò con lei. Entrambe uscirono dopo poco. Avevano parlato con un ufficiale e dopo avergli spiegato con calma cos'era successo, gli agenti concordarono di rilasciare i praticanti detenuti.
Mentre stavamo discutendo su cosa fare, un agente ha dato un megafono alla signora di mezza età per farle dire alla folla del rilascio dei praticanti. Ci ha poi comunicato che, siccome gli agenti avevano convenuto il rilascio, potevamo andarcene.
Abbiamo lasciato il posto per salvare i praticanti detenuti e risolvere pacificamente la questione.
Erano le 2:30 del mattino quando sono tornato a casa. Un praticante che era venuto con me, ma che era stato arrestato, tornò alle 3 del mattino; aveva delle fasciature su entrambi le mani. Abbiamo appreso il giorno dopo che non tutti i detenuti erano stati rilasciati, perciò alcuni di noi sono tornati all’edificio amministrativo della città. Gli agenti tuttavia ci hanno impedito di restare.
(continua)
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