La regione Puglia ha visto un risveglio delle attività di chiarimento della verità nell’ultimo periodo. Da alcune settimane si è formato un gruppo di pratica della Dafa a Bari, e domenica 18 novembre due praticanti baresi hanno tenuto un’attività per raccogliere firme per la petizione contro l’espianto di organi su persone vive. Dopo aver preso accordi con due sacerdoti, due praticanti di Bari e un genitore non praticante hanno disposto un tavolo fuori dalla chiesa e uno dentro il teatro, in cui si stava svolgendo un incontro con i bambini del catechismo e i loro genitori. Nella chiesa pienissima, invece, si teneva la messa dei bambini, accompagnati dai genitori.
Alle 10:35 i praticanti sono saliti sul palco del teatro e uno di loro ha spiegato la questione dell’espianto di organi a persone vive senza anestesia e come il regime cinese perseguiti i praticanti della Falun Dafa - che seguono Verità, Compassione e Tolleranza per migliorare sé stessi - così come monaci di varie religioni e altre persone innocenti. Dopo aver raccolto le firme, i praticanti si sono diretti in chiesa per fare l’annuncio sull’altare, mentre la madre di un praticante raccoglieva le altre firme.
Terminato l’annuncio, i due praticanti si sono diretti al tavolo fuori dalla chiesa. Vi era una lunga fila, con fino a cinque persone che firmavano contemporaneamente. Mentre un praticante gestiva le varie persone che firmavano, stando attento a che non sbagliassero, l’altra praticante distribuiva lo speciale di Minghui, che descrive il Falun Gong, la persecuzione in Cina, i crimini dei funzionari del regime e altro. Nel frattempo, la madre del praticante, finito di raccogliere le firme in teatro, ha aiutato a raccogliere quelle fuori dalla chiesa, invitando le persone che si avvicinavano. Nonostante erano stati lasciati parecchi fogli per le firme in teatro, non sono stati sufficienti tantè che alcune persone hanno dovuto firmare sul retro.
Solo i maggiorenni hanno potuto firmare, per legge, ma i bambini erano molto colpiti e alcuni erano dispiaciuti di non poter firmare. Alcune persone hanno detto di aver già sentito parlare del Falun Gong. Una ragazza aveva già sentito parlare dell’espianto di organi su persone vive ma non ci aveva creduto. Avendo visto l’attività ed essendo venuta a conoscenza dell’Organizzazione dei Medici Contro la Raccolta Forzata di Organi ha capito che è una notizia vera.
Dopo aver raccolto le firme, un praticante ha fatto di nuovo l’annuncio per la messa successiva. Il sacerdote ha enfatizzato l’importanza di questa problematica, ponendo l’accento sul fatto che le persone che subiscono l’espianto di organi sono anche e soprattutto giovani. Anche dopo questa messa, sono state raccolte firme per la petizione.
A fine attività sono state raccolte circa 200 firme e distribuiti tutti i materiali cartacei dello Speciale di Minghui che i praticanti avevano portato.
Proiezione Free China
Il 28 ottobre, ad Andria, in Puglia, si è tenuta una proiezione privata del film “Free China, Il coraggio di credere”, vincitore di vari premi. Il film parla dei campi di lavoro cinesi, delle violazioni dei diritti umani in Cina e della persecuzione del Falun Gong. Due praticanti, di cui uno è un volontario della New Tang Dynasty (NTD) Television, hanno organizzato la proiezione con l’aiuto di un volontario di NTD venuto da Firenze e del gruppo Amnesty International di Andria.
I praticanti hanno disposto un tavolo con sopra materiale informativo. Dopo una breve introduzione di un volontario di Amnesty e di uno di NTDTV, la proiezione ha avuto inizio. Il documentario ha chiarito la verità ai presenti, i quali, per lo più, non avevano mai sentito parlare della persecuzione del Falun Gong.
Al termine del film, il volontario di Amnesty ha parlato di come la Cina sia particolarmente centrale nei rapporti sulle violazioni dei diritti umani, facendo anche riferimento alla persecuzione del Falun Gong. I volontari di NTD hanno parlato da varie angolazioni della malvagità del regime comunista cinese. Una ragazza ha detto che non sapeva che i prodotti cinesi venissero per lo più dal lavoro nei campi di lavoro forzato.
Alcune persone si sono soffermate con i volontari di NTD esprimendo la loro intenzione di tenere la proiezione del documentario in altre sedi. Alcuni politici che non sono potuti intervenire per impegni precedenti, hanno comunque mostrato apprezzamento per l’iniziativa.
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