L’ingiustizia del PCC mascherata dalle parole

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(Minghui.org) A causa della natura illegale della persecuzione del Partito Comunista Cinese nei confronti del Falun Gong, i vari tirapiedi del PCC cercano continuamente scuse per giustificare il loro maltrattamento perpetrato nei confronti degli innocenti praticanti. Abili parole, all’interno di vari contesti, vengono utilizzate per ingannare i praticanti. Nelle pagine che seguono abbiamo elencato le strategie che i servitori del PCC tendono ad usare, in modo da fornire un'idea della loro slealtà.

"Questo non è un arresto, ma un invito"

La mattina del 20 Luglio 2000, alcuni praticanti del Falun Gong vennero arrestati e detenuti in un albergo dove fu istituito un centro di lavaggio del cervello. L'arresto fu portato a termine dagli agenti della stazione di polizia di Beijie Shijia Zhuang, provincia di Hebei, e gli arrestati, per quanto ne sappiamo, erano il signor Zhao Tongxiao, la signora Lu Sujun, il signor Zhao Zhijun, la signora Wen Fenglan, la signora Pan Shuxia, la signora Wang Xiaoying, la signora Ren Yanfang, la signora Ren Yanzhi, il signor Hu Mingzhi, la signora Hu Yachan, il signor Wang Hua e il signor Sun Qingjun. La persona incaricata dal centro di lavaggio del cervello era Gao Shixian, segretario della Commissione Disciplinare del PCC della città di Shijiazhuang. Il signor Zhao Tongxiao protestò per l'arresto, ma la polizia riuscì a portarlo al centro di lavaggio del cervello con la scusa che era stato chiamato per un colloquio nella stazione di polizia. Durante la loro detenzione i praticanti vennero trattati come criminali. Essi non furono autorizzati a spegnere la luce o chiudere le porte mentre dormivano e ognuno di loro veniva costantemente monitorato, anche quando si recavano al bagno. La polizia dichiarò che la loro azione illegale non potesse definirsi detenzione, dicendo: "questo non è un arresto, ma un invito".

"Questo non è inganno, ma strategia"

Il 29 Dicembre 2009, Kang Yongli, segretario del Comitato del PCC del Villaggio Shidaogou, contea di Laiyuan, Baoding, provincia di Hebei, ricevette una telefonata da un agente di polizia del gruppo di sicurezza interna, che gli chiese di segnalare un praticante locale del Falun Gong, il signor Zuo Zewen, e di confiscare e portar via il suo trattore. Quando il signor Zuo e sua moglie andarono al Gruppo di Sicurezza Nazionale gli fu detto di recarsi alla stazione di polizia. L'agente di polizia Zhang Fang gli disse che l’avrebbe portato alla stazione di polizia, ma quando il signor Zuo salì sulla macchina della polizia, Zhang lo portò direttamente al campo di lavoro di Gaoyang, dove fu condannato ai lavori forzati.

La moglie del signor Zuo, accorgendosi della scomparsa del marito, si recò da Kang per chiedere dove si trovasse. Kang si informò e seppe che il signor Zuo era stato mandato in un campo di lavoro. Il giorno dopo la moglie del signor Kang e Zuo chiesero la sua liberazione. Kang disse al funzionario di polizia, Wei Jinkui, rabbiosamente: "Perché mi hai ingannato e mi hai fatto anche ingannare gli altri? Che vergogna! Come potrò essere credibile agli occhi dei miei compaesani d'ora in poi". Wei rispose: "Questo non è inganno, è una strategia. Tu non hai fatto nulla di male. Hai solo agito come messaggero. Dovresti stare dalla parte del PCC". Indicando la moglie del signor Zuo, Wei disse: "Non vada più da Kang da oggi in poi".

"Non stiamo perquisendo la tua casa, stiamo solo dando un'occhiata"

Nel novembre del 2000 la signora Liu Hui, un insegnante di cinese presso la Scuola Elementare di Via Jinqin nel distretto Jinniu, città di Chengdu, provincia di Sichuan, era al lavoro quando il preside della sua scuola e un agente di polizia la portarono alla stazione di polizia locale con la scusa di doverle fare delle domande. Feng, capo della sezione 1 del Dipartimento di Polizia di Chengdu, la accusò di "aver tentato di sovvertire il potere dello Stato" e la tenne in detenzione nella stazione di polizia per tre giorni con le mani legate. Mandarono più di dieci persone a perquisire la sua casa, dicendo: "non stiamo perquisendo la tua casa, stiamo solo dando un occhiata".

"Non ti stiamo picchiando, ti insegniamo le regole"

Quello che segue è un resoconto delle torture che una praticante del Falun Gong ha sofferto quando è stata detenuta nel centro di detenzione Qiaozhuang del distretto di Tongzhou, a Pechino.

Al mattino ci sono state imposte le seguenti regole.
1. La posizione di volo: abbassare la testa, appoggiare la schiena contro il muro con le braccia alzate contro il muro
2. La posizione accovacciata: accucciarsi sulle gambe con le braccia in avanti in una posizione orizzontale
3. Percosse: uno schiaffo sulle natiche della vittima con una suola di scarpe di plastica, almeno dieci schiaffi ogni volta.

In carcere non mi è stato permesso di parlare o sorridere. Ogni giorno sono stata costretta a recitare le regole della prigione con più di 100 articoli. Un solo errore nella recita equivaleva a una pena, dalla posizione di volo a un pestaggio crudele. Dopo che mi hanno picchiata mi hanno detto: "abbiamo un sacco di regole per farti soffrire. Se qualcuno ti chiederà risponderai che non sei stata picchiata qua. In effetti, non picchiamo, ma ti insegniamo le regole".

"Questa non è una punizione fisica, ma qualcosa per fermare le loro menti"

Nel 3° gruppo del campo di lavoro di Pechino Xin-an, i praticanti sono stati torturati per lunghi periodi di tempo con privazione del sonno e costringendoli a stare a lungo in piedi o accovacciati. La guardia carceraria Jiao Xuexian ha affermato: "questa non è tortura fisica, ma qualcosa per bloccare le loro menti. Portandoli all’esaurimento, i loro cervelli saranno pienamente riposati e liberi da pensieri irrazionali".

"Questo non è picchiare, si tratta di una misura non convenzionale"

Il 16 Novembre 2006 sette praticanti del Falun Gong furono arrestati da un gruppo di polizia guidato da Lui Xiaopei, vice capo del gruppo nazionale del distretto Hongta, città di Yuxi, provincia dello Yunnan, e un altro ufficiale di polizia, Zhu Jiayong. Essi furono portati in una stazione di polizia nel distretto di Hongta. Il praticante Liu Shuhua protestò contro l'arresto, così He Xiaopei lo insultò, lo soffocò al collo con un braccio, gli bloccò le braccia dietro la schiena e lo spinse a terra. Altri praticanti protestarono: "non devi trattarlo in quel modo!", ma l’agente picchiò la madre del signor Liu e ordinò agli altri agenti di ammanettarlo con le mani dietro la schiena. Liu disse a Zhu: "Io ti denuncio per maltrattamenti". Zhu rispose: "Non si tratta di un pestaggio, si tratta di una misura non convenzionale".

"Questa non è persecuzione, questo è uccidere"

Liang Baofan, un praticante del Falun Gong della città di Jilin, provincia di Jilin, fu arrestato il 14 Novembre 2005 e fu successivamente inviato al campo di lavoro Jiutai della Provincia di Jilin. Un giorno, la guardia carceraria Yu Mingzhu lo colpì violentemente con un pugno alla faccia facendolo cadere all'indietro sotto shock, mentre un'altra guardia carceraria, Li Kelin, con il palmo della mano in posizione di taglio lo colpiva alla nuca. Liang svenne subito. Quando poi rinvenne, fu crudelmente picchiato. La guardia carceraria Feng Wei affermò: "questa non è persecuzione, questo è uccidere. Se muori l'unica cosa che dobbiamo fare è compilare un modulo di notifica della tua morte. Abbiamo una quota di morte per i praticanti del Falun Gong e tutte le morti in questione saranno contate come suicidi. La tua famiglia sarà informato della tua morte dopo che verrai cremato".

"Non sto picchiando, ti sto educando"

Nel carcere Longyan, provincia del Fujian, il signor Lin Chenglai, già docente dell’università Jimei di Xiamen, stava protestando contro il suo trattamento quando fu spinto a terra e picchiato da un gruppo di guardie carcerarie. Il direttore della prigione politica, Hong Jianjun, disse: "noi non ti picchiamo, ti educhiamo. Capito? "

"Questo non è picchiare, questo è toccare".

La signora Yan Ying è una disabile praticante del Falun Gong nella città di Lingwu, provincia di Ningxia. Soffriva di poliomielite quando aveva un anno, ed ha continuato ad avere molti problemi come l'atrofia muscolare alla gamba destra, paralisi neurale e freddezza persistente degli arti. Aveva difficoltà anche nel fare un solo passo in avanti. Fu condannata ai lavori forzati nell’Ottobre del 2001 nel campo di lavoro femminile della provincia di Ningxia. Fu costretta a stare in piedi sul pavimento ghiacciato lastricato con mattoni a piedi nudi; in questo modo i piedi divennero talmente gonfi che non poteva indossare le scarpe. La sua gamba destra che già aveva un handicap diventò completamente insensibile. Con tutto il peso sulla gamba sinistra, essa diventò gonfia e dolorante. Fu picchiata ogni volta che chiudeva gli occhi. I detenuti Dai Xiaoli e Shen Hong la torturarono a turno. Essi la picchiavano crudelmente sulla testa e sulle spalle, dicendo: "questo non è picchiare, questo è toccare".

Sottovalutare le percosse non è un'iniziativa dei detenuti. Nel Novembre 2002 il PCC mise insieme un elenco di leggi per la polizia in modo da formare una cosiddetta "rieducazione di gruppo dei praticanti del Falun Gong". Si recarono in tutta la Cina per mostrare nelle prigioni e nei campi di lavoro le tecniche utilizzate sui praticanti del Falun Gong. Quando si recarono nel campo di lavoro femminile di Ningxia insegnarono la tecnica del "toccare" alle guardie carcerarie.

"Questa non è punizione fisica, è un azione legale"

Si tratta di una pratica comune per il PCC fingere di considerare la persecuzione dei praticanti del Falun Gong una cosa legittima. Yang Mingshan, capo della prigione femminile della provincia dello Yunnan, è sicuramente classificato in cima alla lista in questo senso.

Questa prigione è sotto il dominio del “applicazione del regolamento dei criminali livello base”. É quindi indicato nella voce 7, sezione 6, 2° capitolo: “tutti i praticanti del Falun Gong che rifiutano di ammettere i loro crimini saranno sottoposti a discipline severe". Quando i familiari di alcuni praticanti del Falun Gong hanno sottolineato che tali dichiarazioni costituiscono una totale violazione della legge, Yang ha risposto: "le norme sono conformi agli ordini dell'Ufficio 610. Come capo della prigione ho il potere di far rispettare i regolamenti della prigione. Noi non parliamo se una persona è un criminale per la sua fede nel Falun Gong in quanto questo è un giudizio che compete al giudice. Tutte le persone vengono inviate qui dal tribunale, e devono attenersi alle regole della prigione". La famiglia del praticante sottolineò poi che la prigione stava violando la legge per forzare i praticanti a stare immobili su una piccola panca per 15 ore al giorno. Yang ha detto: "lei afferma che sono necessarie ulteriori giustificazioni in quanto è una forma di tortura costringere i praticanti a sedersi su una piccola panca. Come si fa a definirla tortura? Avete prove di torture? Io sono legalmente responsabile per quello che faccio qui. Se volete fare appello contro di me, potete ricorrere alle autorità di livello superiore".

Inoltre, Yang ha anche messo in dubbio che non fosse legale per il carcere alimentare forzatamente o iniettare ai praticanti del Falun Gong farmaci che causano disturbi mentali.

Secondo Yang, tutte le persone condannate dal tribunale sono criminali, ma non è possibile che il giudice si sbagli? La questione del Falun Gong è per sua natura una questione di fede personale. Si tratta di una violazione assoluta della legge, ed è un lavaggio del cervello sotto la copertura della cosiddetta "rieducazione", per costringere una persona a rinunciare alla sua fede, facendoli sedere su panche di piccole dimensioni per lunghi periodi di tempo. La scusa di Yang non cambierà la natura malvagia delle sue azioni. Come capo della prigione del PCC, le parole ed azioni di Yang sono altamente rappresentative dei trucchi del PCC per giustificare le loro violazioni del diritto nella loro applicazione della legge.

"In Cina questa non è una rapina"

Nel Febbraio 2002 un americana praticante del Falun Gong, la signora Li Chunquan, stava attraversando un tunnel in piazza Tiananmen, quando fu buttata a terra e picchiata dalla polizia in borghese. Il suo viso rimase ferito dai alcuni vetri rotti. La polizia le fece pressione sul collo, quasi soffocandola. Fu poi tirata su dalla polizia e alcuni la presero a calci. La polizia la soffocava con la sua sciarpa per farla tacere. In seguito, le spinsero la sciarpa in bocca.

La polizia sequestrò la sua proprietà privata e rapì altri due americani praticanti del Falun Gong. La signora Li chiese alla polizia se fossero coscienti di stare commettendo una rapina portando via le sue proprietà private, e la polizia rispose: "In Cina, questa non è una rapina".

Rubare è senza dubbio un'azione condannata in tutto il mondo, ma la polizia del PCC ha la propria interpretazione: "In Cina, questo non è un furto!". Perché in Cina non può essere considerato rubare? Questo può essere attribuito ai valori distorti, ma in Cina è molto di più. In Cina tutte le azioni illegali sono ammesse quando vi è coinvolto il Falun Gong. Da qui si può vedere come il bene e il male sono invertiti nella persecuzione del PCC contro il Falun Gong.

Al giorno d'oggi sempre più persone stanno diventando consapevoli della persecuzione del PCC contro il Falun Gong e le infami misure adottate nella persecuzione. Quanto esposto in questo articolo sono gli inganni più tipici che vengono praticati dagli scagnozzi del PCC. I seguaci del PCC stessi hanno esposto il loro proprio inganno. Certo, è inevitabile che tutte le azioni malvagie del PCC verranno mostrate al mondo.

Versione inglese

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