Heilongjiang: Trecento persone in sciopero della fame per protestare contro la brutalità delle guardie della prigione

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(Minghui.org) La guardia Qu Jialiang (maschio), del carcere femminile di Heilongjiang, mentre era ubriaco in servizio, ha schiaffeggiato più volte le praticanti del Falun Gong, Lu Yinghua e altre due donne. Questo abuso è avvenuto intorno alle 20:00 del 6 gennaio 2013 mentre si teneva l’appello nel reparto n°2; questo episodio ha fatto arrabbiare le detenute della prigione e 300 di loro per protesta hanno iniziato uno sciopero della fame e hanno smesso di svolgere il lavoro forzato.

Quella sera, quando la guardia Qu Jialiang ha chiamato all’appello la signora Lu Yinghua (di circa 40 anni di età), la voleva costringere a stare in ginocchio di fronte a una finestra, ma la signora Lu, considerando questa richiesta irragionevole si è rifiutata di rispettarla; allora la guardia Qu, l’ha schiaffeggiata e presa a calci circa otto volte, facendole gonfiare il viso.
La guardia Qu ha anche schiaffeggiato le praticanti Dong Lingui (una signora di 62 anni) e la signora Zhang Dexiang per diverse volte.

La signora Lu dopo essere stata picchiata, ha subito un attacco di cuore ed è stata inviata in ospedale per un trattamento di emergenza; è stata dichiarata fuori pericolo solo dopo che le era stato dato l'ossigeno per 3 ore. La pressione sanguigna della signora Dong ha raggiunto i 180 mm di Hg, mentre la pressione sanguigna della signora Zhang ha raggiunto i 160 mm di Hg. Anche la detenuta assegnata a sorvegliare la signora Dong ha avuto un attacco di cuore ed è stata inviata in ospedale per un trattamento di emergenza.

Tutte le detenute della prigione sono rimaste sconvolte nel vedere la guardia che picchiava le praticanti indifese e quando è arrivata l’ora di andare a dormire (alle 22:00), nessuna detenuta è andata a dormire, invece hanno gridato chiedendo di volere vedere il capo della prigione. Nell'edificio, tutti erano in attesa di vedere come questo incidente sarebbe stato gestito. Quella notte, mentre tutte le detenute piangevano per la frustrazione, il responsabile della produzione della prigione Nie Jing, si è fatto vedere, ma per maledirle.

Il giorno dopo 300 detenute - tutte le praticanti, illegalmente detenute (*) e altre detenute criminali - per un senso di giustizia hanno incominciato uno sciopero della fame e hanno smesso di svolgere il lavoro forzato al quale erano costrette. Per giustificare l’accaduto, la squadra di pattuglia e le guardie in servizio hanno accusato le detenute criminali di non aver obbedito e di essersi radunate per creare problemi, poi hanno giustificato l'incidente del pestaggio, dicendo che le praticanti del Falun Gong non avevano risposto all'appello. Tutte le detenute erano molto arrabbiate.

Il capo della prigione Bai Yingxian a loro non ha fornito alcuna spiegazione, invece per punizione, ha costretto tutte le detenute (le praticanti e tutte le altre), ad accovacciarsi lungo il corridoio come se si dovesse fare l'appello. Alla fine, la guardia Qu Jialiang ha solo ammesso di aver picchiato le persone, ma ha negato di essere stato ubriaco in quel momento. Si è poi appreso che il video dell'incidente di quel giorno è stato eliminato al fine di coprire i crimini della guardia.

Antefatti

Al fine di costringere i praticanti del Falun Gong illegalmente detenuti a rinunciare alla loro libertà di credo, le guardie del carcere femminile della provincia di Heilongjiang hanno adottato tutti i metodi di tortura più avvilenti: coercizione, adescamento, pressione psicologica con intimidazione, ipocrisia e falsità, privazione del sonno prolungato, mettere in isolamento (*) con le mani ammanettate dietro la schiena, costringere a stare in piedi o accovacciate per lunghi periodi di tempo, umiliazioni, abusi verbali, alimentazione forzata, somministrazione forzata di farmaci, percosse, lasciare congelare fuori all’aria aperta e così via. Gli abusi fisici e il brutale tormento mentale hanno causato a molte praticanti infortuni, invalidità, ed esaurimenti nervosi. Alcune hanno perso anche la vita.

La signora Xu Youqin, una praticante della città di Shuangcheng nella provincia di Heilongjiang, è stata condannata a 15 anni di reclusione, ed è stata in carcere per più di 10 anni. Alla signora Xu è stata sottoposta alle seguenti torture: listelli di bambù infilati sotto le unghie, torturata con bastoni elettrici, torturata sulla panca della tigre (*) e, costretta a correre sotto il sole cocente (con questa tortura quando era fuori sotto il sole, le guardie le versavano addosso acqua fredda e la costringevano a correre di nuovo).

Per maggiori dettagli sulla persecuzione della signora Xu e della sua famiglia, si invita a leggere il seguente riferimento:
"I bambini richiedono il rilascio della madre dal carcere dopo che il padre e la nonna sono morti"

Le autorità della prigione hanno brutalmente perseguitato le praticanti del Falun Gong, da quando hanno assunto l’incarico a capo della prigione, Bai Yingxian, e a vice capo Shi Genghui. Nel 2012, hanno selezionato alcuni dei più feroci malfattori di ogni reparto del carcere, tra cui una capo divisione e tre guardie e li hanno mandati ai reparti n° 11 e n° 9 ad insegnare alle guardie su come utilizzare i diversi metodi di tortura per "trasformare" (*) le praticanti del Falun Gong. Hanno privato le praticanti del sonno essendo costrette a stare sedute su piccoli sgabelli (*), tutti i giorni dalle 05:30 di mattina alle 01:00 della mattina successiva, le hanno costrette a guardare video e leggere libri diffamatori del Falun Gong durante il giorno e le costringevano ad avere un "colloquio" con loro la sera. Se le praticanti si rifiutavano di collaborare, venivano aggredite verbalmente. Durante l’appello, le detenute venivano costrette a stare accovacciate per terra comprese le praticanti di 60 o 70 anni; senza fare eccezioni. Essi sostenevano che se qualcuna rifiutava di accovacciarsi, l'avrebbero inviata al reparto per i malati, o ai reparti n° 9 e n° 11 per essere perseguitata ancor più severamente.

(*) GLOSSARIO

Versione inglese

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