Domenica 31 agosto 2014, i praticanti della Falun Dafa di Roma hanno organizzato un'attività per chiarire la verità sulla persecuzione del Falun Gong in Cina nella turistica Piazza del Colosseo.
L'iniziativa ha riscosso grande interesse, i movimenti morbidi e fluidi degli esercizi hanno attirato l'attenzione di molte persone che si sono soffermate ad osservare e hanno preso il materiale informativo. Persone nello stand vicino a quello dei praticanti hanno esclamato “Questa è proprio una via da praticare!”
Anche la polizia municipale presente e i poliziotti del comando della Questura che erano lì per controllare la regolarità dei permessi, hanno espresso appoggio e solidarietà, prendendo i materiali informativi e ascoltando le condivisioni dei praticanti sui benefici della pratica.
Molte persone hanno preso rapidamente coscienza della brutalità del regime cinese attraverso il chiarimento della verità dei praticanti. In molti sono rimasti scioccati davanti alle orribili immagini della persecuzione ancora in atto. Un signore, si è soffermato a lungo a leggere con attenzione i materiali di chiarimento della verità mentre era al telefono, e ha letto tutte le informazioni dei manifesti al suo interlocutore al telefono.
Molti passanti italiani e turisti, si sono fermati a parlare con i praticanti, condannando gli orribili crimini commessi dal regime cinese. Alcune ragazze dopo aver visto i pannelli informativi, si sono sedute e hanno letto con attenzione tutti i pannelli informativi.
Dei ragazzi cinesi sono passati due volte davanti alla postazione e poi si sono fermati per scattare delle fotografie. Anche un'altra ragazza cinese si è soffermata a prendere i materiali informativi e poi ha scattato delle foto. Alcuni cinesi erano molto sorpresi di incontrare i praticanti della Falun Dafa mentre manifestano apertamente e pacificamente, nel pieno diritto della libertà di espressione e di credo, ciò che ancora oggi è totalmente vietato in Cina, dove i praticanti rischiano ogni giorno di essere arrestati, molestati, torturati e addirittura uccisi per i loro organi a causa del lucroso mercato dei trapianti di organi sancito dal regime cinese.
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