(Minghui.org) Un abitante della città di Mishan è stato imprigionato per la sua fede, nonostante in condizioni disperate, le autorità carcerarie gli hanno rifiutato un consulto medico.
Il signor Zhang Yutang è stato arrestato nell’aprile 2014 per la pratica del Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese. È stato segretamente condannato al carcere due mesi più tardi, ma la corte suprema ha ribaltato il verdetto dopo che il suo avvocato ha fatto ricorso contro il processo segreto e la condanna.
La stessa corte che è stata incaricata di ripetere il processo, ha poi negato all’avvocato l'accesso agli atti, impedendogli altresì di incontrare il suo cliente.
Il nuovo processo si è svolto in sei udienze. In un’udienza il signor Zhang sembrava essere stato drogato e brutalizzato in un'altra. Il nuovo processo si è concluso con lo stesso verdetto di colpevolezza, ma senza che siano state rese note le motivazioni.
Il 29 novembre 2016, la moglie del signor Zhang ha ricevuto una telefonata dal carcere di Tailai, nella quale le veniva chiesto di fare visita al marito. Il giorno dopo, si è trovata davanti un uomo emaciato in condizioni disperate.
Il signor Zhang ha raccontato alla moglie che una volta ha perso conoscenza ed è rimasto in coma per cinque giorni. Un'altra volta, è improvvisamente svenuto mentre scendeva le scale ed è caduto ruzzolando per tutto il percorso dal terzo al primo piano. La sua testa si è gonfiata, ma le guardie non hanno fatto nulla per curarlo, negandogli le cure mediche.
Quando la moglie del signor Zhang ha chiesto perché il carcere non l'avesse informata prima delle condizioni del marito, la guardia Sun Guoyu ha rifiutato di rispondere.
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