Irlanda: Condannare il PCC per avere torturato a morte Gao Rongrong

Il 21 giugno 2005, praticanti del Falun Gong irlandesi si sono radunati davanti l’ambasciata cinese a Dublino, condannando fortemente l’uccisione di Gao Rongrong e chiedendo che i criminali coinvolti siano investigati e portati alla giustizia. Un praticante teneva una foto di Gao Rongrong che mostrava la sua faccia sfigurata con un bastone elettrico da tortura. Uno striscione diceva ai passanti “Il malvagio PCC ha commesso un altro crimine; la praticante del Falun Gong Rongrong Gao è stata torturata a morte”.

Il praticante di Dublino Zhao Ming ha detto, “Ho letto su Internet che Gao Rongrong era stata salvata con successo dai praticanti del Falun Gong il 5 ottobre 2004. I media mondiali si erano focalizzati su questo. Ma non potevo mai immaginare che il PCC l’avrebbe arrestata ancora e perseguitata a morte, ignorando la condanna della gente del mondo”. Attraverso questo incidente la malvagia natura repressiva del PCC è stata completamente svelata.

Alcuni funzionari cinesi sono passati mentre veniva letta una dichiarazione. Tutti loro hanno rallentato, sentendosi inquieti. Sembrava che si stessero chiedendo se le loro azioni avevano seguito la loro coscienza e se saranno portati alla giustizia da questa storia. La dichiarazione riguardava i rappresentanti del governo cinese che sono fuggiti dalla Cina in Australia e diceva “Chen Yonglin a Hao Fengjun hanno dato un esempio ai funzionari cinesi, che dovrebbero fare una scelta giusta e onesta seguendo le loro coscienze e dimmettendosi dal PCC”.

L’uccisione di Gao Rongrong è un altro degli atroci crimini commessi dal PCC. I praticanti del Falun Gong dimostreranno contro questa inumana persecuzione più risolutamente di prima. La richiesta di giustizia e la voce della gente fermeranno la violenza e il terrore nonostante le bugie del PCC; tutti gli assassini pagheranno per quello che hanno fatto. Noi speriamo che quei funzionari cinesi esitanti tra il bene e il male ascoltino la voce dei loro cuori, scegliendo il bene e dimettendosi dal malvagio regime.