Ci sono al momento circa 10 Istituti Confucio ospitati in università ed altri istituti accademici in Canada. Ma riguardo al lavorare in queste scuole non-profit di lingua e cultura cinese, sembra che coloro che praticano Falun Gong non possano fare domanda.
Una clausola pubblicata sul sito principale dell'Istituto Confucio, che è, in modo controverso, fondato e controllato dal regime comunista cinese, afferma che gli insegnanti volontari cinesi dall'estero non debbano avere «alcun precedente di partecipazione nel Falun Gong», ha appreso Epoch Times.
Lucy Zhou, una portavoce della Associazione della Falun Dafa con sede ad Ottawa, dice che ciò conta come discriminazione.
«Imporre questa istruzione per chi possa insegnare in questi Istituti Confucio, che sono diramazioni nelle università canadesi, è fondamentalmente discriminatorio contro i praticanti di Falun Gong», dice Zhou.
«Questo è estendere la persecuzione del Falun Gong in Canada attraverso gli Istituti Confucio, persino per le istituzioni canadesi e le università canadesi, e non è assolutamente accettabile».
L'avvocato Clive Ansley, che è stato coinvolto in casi costituzionali e di diritti umani e che ha esercitato la professione in Cina per molti anni, dice che tale regola è una violazione di «tutti i codici di diritti umani in Canada».
«Questa è un'altra violazione della sovranità canadese da parte del Partito Comunista Cinese», ha detto l'avvocato.
È sempre stato ovvio, aggiunge Ansley, che il regime cinese controllasse la gestione e la politica dei curriculum degli istituti, ma in questo caso «è là sul sito, nero su bianco».
Barb Pollock, vice presidente delle relazioni esterne presso la University of Regina, la quale recentemente ha deciso di ospitare un Istituto Confucio, dice che non sapeva della clausola per cui i praticanti di Falun Gong non possono lavorarvi.
«Non è nel nostro accordo. Le clausole nel nostro accordo hanno tutte a che fare con la libertà accademica», ha detto.
Tuttavia, Pollock ammette inoltre che le assunzioni sono gestite dall'istituto e che l'università analizza solo un'assunzione proposta dopo esser stati già selezionati dall'Istituto Confucio controllato da Pechino.
«Se le credenziali sono appropriate per i nostri studenti, sarebbe la Hunan (l'università cinese che collabora con la University of Regina riguardo all'istituto) ad inviare chi desiderano inviare. Ciò che insegnano riguarda noi», ha detto.
Altre scuole canadesi sembravano analogamente ignare della politica di assunzioni dell'Istituto Confucio, nonostante sia pubblicata in un inglese semplice sul sito dell'organizzazione che supervisiona il programma (http://www.chinese.cn/hanban_en/node_9806.htm).
Sandy Forster, direttrice di curriculum con la Edmonton Public Schools (EPS) la quale ha collaborato con gli Istituti Confucio ad Edmonton, dice che non aveva sentito parlare della regola di assunzione e che non poteva commentare su ciò. La EPS riceve occasionalmente insegnanti ospiti dall'Istituto Confucio.
L'avvocato internazionale per i diritti umani che vive a Winnipeg, David Matas, dice che la responsabilità deve andare a ricadere sulle organizzazioni ospitanti perché assicurino che il processo di assunzione non sia discriminatorio.
«Le istituzioni che ospitano l'Istituto Confucio hanno la responsabilità di assicurare che non vi sia alcuna discriminazione», ha detto Matas.
Estendere il “soft power”
Gli Istituti Confucio, aventi sede a Pechino e con oltre 300 succursali in tutto il mondo, vengono pubblicizzati come enti che promuovono la lingua e la cultura cinese che nel frattempo incoraggiano scambi di istruzione e cultura con la Cina.
Tuttavia, essi sono altresì parte degli sforzi del regime cinese di estendere la propria “soft power” all'estero, in base a quanto appreso dalla Canadian Security Intelligence Service (CSIS), l'agenzia di spionaggio del Canada.
Il responsabile della CSIS Richard Fadden ha detto che gli Istituti Confucio sono sotto il controllo delle ambasciate e dei consolati cinesi e li ha messi in relazione con alcuni degli altri sforzi del regime di influenzare la politica cinese del Canada.
Quando le truppe paramilitari cinesi sono state inviate a reprimere le proteste in Tibet all'inizio del 2008, un professore dell'Istituto Confucio presso la University of Waterloo — ex giornalista della Xinhua, l'organo ufficiale del Partito Comunista Cinese (PCC)—ha radunato i suoi studenti per condannare i resoconti "anti-Cina" della stampa occidentale, portando una rete televisiva canadese a scusarsi.
Li Changchun, a capo della propaganda del PCC e quinto in classifica fra i membri più importanti del Comitato Permanente dell'Ufficio Politico al potere, ha definito gli istituti «una parte importante dell'organizzazione di propaganda estera della Cina».
Il professore di storia della University of Oregon, Glenn Anthony May ha scritto nell'Asia Sentinel che gli Istituti Confucio sono forniti alle organizzazioni ospitanti «con delle chiare condizioni».
«Non aspettatevi alcuna università con Istituti Confucio ad organizzare una visita del Dalai Lama in qualsiasi momento nel futuro prossimo o a programmare un simposio sul massacro di Piazza Tiananmen del 1989», ha scritto.
Gli sforzi da parte del regime cinese di reprimere il Falun Gong non sono nuovi. Gli aderenti vengono arrestati arbitrariamente senza alcun processo legale, sono soggetti a detenzione e tortura e mandati in campi di lavoro forzato. In molti sono stati uccisi, stando ai resoconti di Amnesty International.
Tuttavia, la discriminazione viene fatta così spudoratamente nel caso degli Istituti Confucio che stupisce Zhou, dal momento che il Falun Gong è stato considerato un credo protetto sotto il Codice dei Diritti Umani dell'Ontario dalla Commissione per i Diritti Umani dell'Ontario. Zhou ritiene che le scuole canadesi non abbiano fatto i loro compiti.
«Non dovrebbe esserci alcuna discriminazione contro le persone basate sul credo del Falun Gong», ha affermato.
La University of Manitoba recentemente ha deciso di non avere un Istituto Confucio nel proprio campus, e un professore è stato citato da diversi media esprimendo preoccupazione per l'autonomia accademica in università nel caso in cui avesse ospitato un Istituto Confucio. Anche la University of British Columbia ha rifiutato di ospitarne uno.
Quando Angela Sheng, presidente dell'Istituto Confucio presso la McMaster University è stata contattata per telefono, ha detto di non essere interessata a parlare ed ha riagganciato immediatamente. Era stata identificata dal dipartimento comunicazioni dell'università come portavoce sull'argomento.
Yan Li, un ex giornalista della Xinhua ed ora direttore dell'Istituto Confucio presso la University of Waterloo, non ha risposto alle richieste di commento.
The Epoch Times non è stato nemmeno in grado di contattare gli Istituti Confucio presenti in altre organizzazioni: British Columbia Institute of Technology, Dawson College, ed il New Brunswick Department of Education.
Cronaca aggiuntiva di Mathieu Côté-Desjardins.
Versione inglese: http://www.theepochtimes.com/n2/canada/canadian-schools-unaware-of-beijings-discrimination-in-confucius-institute-hires-59995.html
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