(AGI) - Roma, 19 mag. - Pechino lo considera un 'culto satanico' e perseguita con singolare accanimento i suoi praticanti. Ma prima di essere messo al bando, il movimento spirituale Falun Gong era nelle grazie del regime comunista cinese, che anzi ne incoraggiava la diffusione. Il maestro che lo introdusse nel '92, Li Hognzhi, ora colpito da mandato di arresto, ha ricevuto molte onorificenze dal governo cinese.
La pratica fisica e spirituale ispirata alla millenaria tradizione cinese e ai principi del buddhismo e del taoismo
avevano conquistato persino molti quadri del partito. Questa,secondo il portavoce internazionale del ovimento, Erping Zhang, è una delle ragioni che spiegano il dietrofront di Pechino e la sua determinazione nello sradicare questa pratica, messa frettolosamente al bando il 22 luglio 1999. (AGI)181554 MAG 01
(AGI) - Roma, 18 mag. - Alfredo Fava, referente italiano delFalun Gong, noto anche come Falun Dafa, rifiuta definizioni come 'setta', 'seguaci' o 'religione'. Tantomeno si tratta di un movimento politico. "E' un'antica forma di Qigong, un sistema di coltivazione e pratica di alto rilvello che serve per purificare e rinforzare il corpo, la mente e lo spirito", spiega Fava, imprenditore tessile che trascorre sei mesi l'anno in Cina. "In pochi anni e' diventata la forma di Qigong più praticata della storia cinese, perche' non enfatizza solo la pratica fisica, ma soprattutto la coltivazione del carattere morale di una persona nella vita quotidiana, in accordo con i principi 'Zhen' 'Shan' 'Ren' (Verita', Compassione e Tolleranza)"."L'efficacia della Falun Dafa nel miglioramento della salute e i suoi principi profondi", aggiunge Fava, "l'hanno resa popolare in tutto il mondo". Ora questa pratica e' diffusa il 40 Paesi. Secondo Erping Zhang, le autorita' cinesi la temono anche
per il crescente numero di persone che coinvolge, compresi molti dei 50.000 membri del partito comunista. Un grave pericolo per un regime ateo, contrario a qualsiasi manifestazione spirituale e ossessionato dalla necessita' di controllare ogni forma di libertà di espressione. Il sistema da 'Grande fratello' perfezionato dal presidente cinese Jiang Zemin è stato condannato ai primi di maggio anche dall'associazione 'Reporter
senza frontiere' nel suo rapporto annuale sulla libertà di stampa nel mondo. (AGI)181555 MAG 01
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