Torino , li 31/8/2005
Oggetto : Richiesta di smentita
Via Fax
Al Direttore de”La Stampa”
Egregio Direttore ,
ieri abbiamo letto con stupore le gratuite ed offensive affermazioni di certo Sisci contenute nell’articolo apparso a pag. 8 del giornale da Lei diretto. Affermazioni che speriamo siano solo frutto dell’ignoranza dell’estensore e non scelta deliberata. Infatti i praticanti della Scuola Falun Dafa, da anni perseguitati dal regime comunista cinese, vengono gratuitamente, e provocatoriamente, assimilati ai fanatici terroristi ipponici che attentarono alla vita di migliaia di persone.
Viene citato un episodio, ancora oggi oscuro, che avrebbe visto l’autoimmolazione di alcuni seguaci della Falun Dafa senza sapere che da un indagine indipendente ancora in corso emerge chiara la responsabilità del regime di Pechino nella messa in scena del “suicidio”; suicidio che avrebbe dovuto screditare gli appartenenti a questa scuola.
Per quanto riguarda invece i patrioti del Turkestan Orientale, occupato illegalmente dalla Repubblica Popolare Cinese, Sisci li considera responsabili di atti terroristici la cui matrice non è mai stata individuata (per ammissione delle stesse autorità di Pechino).
L’articolista finisce così per additare all’opinione pubblica come potenziali terroristi pacifici e inermi cittadini cinesi ed uiguri, e le vittime diventano agli occhi del lettore potenziali carnefici.
Sisci non dice nulla della feroce repressione in atto e dello sterminio di migliaia di pacifici oppositori, mentre giustifica il controllo poliziesco esercitato da un apparato repressivo ben più temibile di quello nazista.
E Le risparmiamo altre perle inanellate dal vostro “giornalista”. Francamente nemmeno le veline del regime cinese avevano mai osato tanto!
Cogliamo l’occasione anche per informarLa (perché dubitiamo che il Sign.Sisci l’abbia fatto) che è in corso da tempo una campagna di disinformazione da parte del Partito Comunista Cinese che mira a gettare discredito sugli appartenenti alla Falun Dafa; campagna finanziata e diretta da alti funzionari di una speciale sezione dedicata alla repressione dei “culti non patriottici”. Questi assassini hanno programmato una serie di interventi, anche a mezzo stampa, a sostegno della loro campagna nei paesi occidentali
investendo notevoli risorse umane e finanziarie.
Non vorremmo dover interpretare la pubblicazione dell’articolo come parte di questa campagna finanziata dalle centrali della polizia politica di un regime illiberale e sanguinario.
Le chiediamo quindi di voler pubblicare ,con lo stesso risalto dato all’articolo di Sisci, la presente comunicazione anche solo per rispetto della memoria delle vittime innocenti che ogni giorno soccombono alla violenza del regime.
Cordiali saluti
Claudio Tecchio
CISL Piemonte
Settore Politiche Europee ed Internazionali
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