Nome: Jiang Jingping
Sesso: Femminile
Età: 62
Indirizzo: cinquantesima comunità, distretto Qianjin, città di Jiamusi, provincia di Heilongjiang
Occupazione: impiegata in pensione dell'industria tessile di Jiamusi
Data della morte: 30 Novembre 2011
Data del più recente arresto: 4 Novembre 2010
Più recente luogo di detenzione: centro femminile di riabilitazione da droghe della provincia di Heilongjiang
Città: Jiamusi
Provincia: Heilongjiang
Persecuzione subita: Tortura, lavoro forzato, lavaggio del cervello, isolamento, estorsione, limitazioni fisiche, perquisizione dell'abitazione, interrogatori, detenzione e altro.
La signora Jiang Jingping fu torturata sia mentalmente che fisicamente per un anno nel centro femminile di riabilitazione da droghe della provincia di Heilongjiang, un campo di lavoro nella città di Harbin. Un mese dopo essere tornata a casa, il 30 Novembre, morì a causa delle torture subite nel campo di lavoro.
La signora Jiang soffriva di molte malattie, come artrite, ulcere e problemi ai reni. Dopo aver cominciato a coltivare il Falun Gong nel 1995, provò la gioia di essere libera da malattie e piena di energie. Portava sempre con sé il suo lettore CD per insegnare agli altri gli esercizi. Da quando la persecuzione è iniziata nel Luglio 1999, tuttavia, ha subito dei gravi maltrattamenti.
Mandata per la prima volta al campo di lavoro forzato
Nella sera del 24 Ottobre 2004, tre ufficiali di polizia perquisirono la casa della signora Jiang, la arrestarono e la portarono presso il campo di raccolta del Dipartimento di Polizia della città di Jiamusi. La polizia prese i suoi libri del Falun Gong e due dei cellulari della sua famiglia. La signora Jiang fu torturata venendo ammanettata e legata ad una sedia di ferro per oltre 36 ore. Durante quel periodo, non le fu permesso di chiudere gli occhi né di dormire. Nella sera del 26 Ottobre fu presa per essere detenuta per 20 giorni, poi, il 15 Novembre, fu condannata ai lavori forzati per tre anni.
Nel centro di detenzione e nel campo di lavoro mangiò panini ai cereali e della zuppa vegetale annacquata (fatta per lo più con acqua, sale e poche verdure). Soffrì di malnutrizione ma dovette comunque fare lavori pesanti, senza alcun giorno di riposo. Doveva chiedere il permesso per usare il bagno e, se non veniva autorizzata, doveva trattenersi. Doveva usare il bagno ad un preciso orario, e non poteva andarci altre volte. Sottoposta a condizioni così severe la signora Jiang mostrò i sintomi di un problema al fegato . Il campo di lavoro la rilasciò dopo aver estorto 30.000 yuan alla sua famiglia.
Non essendo ricchi i suoi familiari presero in prestito una grossa somma di denaro per pagare la somma estorta. Alla sua morte avevano ancora 5000 yuan di debiti .
Seconda volta nel campo di lavoro forzato
A mezzogiorno del 4 Novembre 2010, la signora Jiang era in un negozio vicino la stazione di polizia di Jiadong, quando la polizia la arrestò senza alcuna ragione e le requisirono la borsa. La polizia dovette farle fare un check-up all'Ospedale Centrale. Le condizioni del suo cuore e la pressione sanguigna non erano normali, ma la sera la portarono comunque presso un centro di detenzione. Il dottore del centro, Liu, rifiutò di accettarla e disse: "E se la sua vita fosse in pericolo? Chi ne sarebbe responsabile?" Il poliziotto lo guardò fisso e gli mise apertamente 100 yuan sulla sua finestra. Il dottor Liu non disse una parola. Allora gli misero un'altra banconota da 100 yuan sulla finestra. Il dottore quindi accettò la signora Jiang. Poi gli ufficiali trascinarono la signora Jiang per una mano e presero una sua impronta digitale su di un pezzo di carta. La signora Jiang fu detenuta nella cella 208 per 20 giorni.
La mattina del 24 Novembre, le guardie ammanettarono la signora Jiang Jingping e altri detenuti, e li portarono presso il Centro femminile di riabilitazione da droghe della provincia di Heilongjiang, che non deteneva alcun drogato ma era utilizzato come un campo di lavoro forzato. La signora Jiang era ancora molto malata, ma le guardie del centro di detenzione parlarono in segreto con le guardie del campo di lavoro, così lei fu portata al reparto di "trasformazione" [rinuncia forzata al Falun Gong].
Il giorno dopo che entrò nel centro, fu costretta e firmare cinque dichiarazioni di rinuncia alla pratica del Falun Gong sotto pesanti pressioni. Questo atto tradì la sua fede in Verità-Compassione-Tolleranza e fu un atto contro la sua volontà, che le causò angoscia e pentimento. La signora Jiang fu messa in isolamento per il primo mese. A volte fu costretta a stare faccia al muro per lungo tempo. I prigionieri la sorvegliavano strettamente, seguendola ovunque. I collaboratori del centro di lavaggio del cervello cercarono di costringerla ad abbandonare la coltivazione, e facevano rapporto su di lei per tutto il tempo.
La signora Jiang doveva alzarsi alle 5:00 di mattina, usare il bagno, e finire di lavarsi e spazzolarsi entro cinque minuti. Fu costretta a sedere per lungo tempo su di una piccola, sedia dai bordi aguzzi (un attrezzo di tortura). Questa tortura estremamente semplice ma dolorosa lasciò impresse sulle sue natiche due linee scure. Fu costretta a guardare video diffamatori fatti dal partito comunista cinese (PCC) per attaccare il Falun Gong, per quattro ore al giorno, dalle 9 alle 11 di mattina e poi dalle 14 alle 16 del pomeriggio. Fu anche costretta a scrivere, come “compito per casa”, articoli infamanti che attaccassero il Falun Gong. Veniva mandata a letto alle 21:00, ma la luce principale doveva essere accesa, in quanto le guardie monitoravano i prigionieri 24 ore al giorno.
Ogni pasto durava circa 15 minuti, incluso il salire e scendere le scale, cosa che richiedeva due minuti, così come il recitare le regole del centro per alcuni minuti prima di mangiare. La signora Jiang non poteva finire di mangiare nei pochi minuti rimanenti, ed era costantemente affamata. Sotto pesanti pressioni, la signora Jiang fu privata del suo diritto di studiare gli insegnamenti del Falun Gong e di fare gli esercizi. La sua salute peggiorò e un tumore crebbe sul suo collo.
Nel Giugno 2011, quando la signora Jiang non scrisse un articolo per diffamare il Falun Gong, la sua condanna fu estesa di ulteriori quattro giorni come punizione. Una sera, la guardia Liu Ming disse che qualcuno nella cella della signora Jiang stava facendo circolare cose di nascosto. Costrinse l'intero gruppo a stare in piedi per lungo tempo, finchè più di qualcuno non riuscì a sopportare ulteriormente il dolore. Allora lei costrinse la signora Jiang a stare in piedi da sola, finchè il suo volto non divenne pallido e l'intero corpo tremante. Quasi svenne. La guardia Liu Ming smise di torturarla dopo aver costretto la signora Jiang a scrivere una dichiarazione.
La signora Jiang scrisse la dichiarazione in questo modo: "Io coltivo il Falun Gong. Non posso dichiarare falsità. Mi assumo la responsabilità di ogni parola e azione". Provava così tanto dolore da non poter dormire. Il giorno dopo, il direttore Niu Xiaoyun venne e disse che la signora Jiang era quella che creava più problemi. Da allora non osò dire nulla, in quanto la pressione mentale su di lei sarebbe divenuta peggiore.
Immediatamente prima dell'1 Luglio le autorità sospettarono che la cella della signora Jiang contenesse materiali del Falun Gong, per cui li cercarono una volta a settimana e minacciarono di estendere la sua condanna di un altro mese se avessero trovato qualcosa. La signora Jiang era ancora più nervosa a seguito di questo aumento della pressione.
Durante i dodici mesi di permanenza nel campo di lavoro forzato, la signora Jiang fu costretta a sopportare il lavaggio del cervello per nove mesi. Ogni giorno fu costretta a spalancare gli occhi per guardare i video infamanti. Una volta si appoggiò al muro per un secondo a causa del dolore e la guardia Zhong Jingchuan urlò: "Com'è che hai chiuso gli occhi? Perché non guardi? Che stai pensando? Alzati in piedi se hai sonno".
Ogni mattina, la signora Jiang doveva fare un'ora di lavoro forzato, fino al suo arrivo alla sala del lavaggio del cervello. Alcune volte dovette trascinare una scatola piena di stuzzicadenti su e giù per le scale. Le guardie non considerarono mai la sua età e la sua condizione fisica. Non ebbe mai giorni per riposare. Non solo le crebbe un tumore sul collo, ma anche i suoi piedi erano gonfi, e diventò incontinente. Il centro la portò a farsi visitare da un dottore due volte, ma non la informarono mai degli esiti. Continuarono a costringerla a fare lavori manuali e le fecero anche pagare 400 yuan.
La signora Jiang era anziana, essendo affamata non aveva energie e il suo intero corpo era dolorante. Non poteva sopportare più le sofferenze. A partire dal 30 Agosto 2011, la signora Jiang e molti altri praticanti anziani ultimarono il loro periodo di lavaggio del cervello e furono assegnati a fare lavoro pieno presso il negozio. La signora Jiang fu assegnata a vendere scatole e dovette portare queste pesanti scatole su e giù per le scale. Fece un simile duro lavoro tre mesi prima di essere rilasciata.
Alla signora Jiang fu permesso di farsi la doccia solo tre volte in tutto l'anno di lavoro forzato - ognuna delle volte fu limitata a 15 minuti. I suoi pasti erano solitamente composti di una leggera, annacquata e maleodorante zuppa. Vennero forniti pranzi regolati solo quando le autorità superiori vennero a verificare che venissero nutriti in modo regolare.
La signora Jiang sopravvisse sino al 31 Ottobre, l'ultimo giorno della condanna. Era deperita, non poteva mangiare, il suo intero corpo era gonfio e incontinente e aveva difficoltà a respirare. I gravi abusi la fecero morire la mattina del 30 Novembre 2011, a 62 anni.
Xu Yongli, direttore del dipartimento di polizia Dongfeng: +86-454-8347666, 86-13903682098 (Cellulare)
Feng Kaidong, a quel tempo direttore della stazione di polizia Jiadong: +86-13836669777 (Cellulare)
(*) GLOSSARIO
Versione cinese: http://www.minghui.org/mh/articles/2012/1/2/251311.html
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