Hebei: Il signor Liu Jianjun di Zhangjiakou arrestato e rilasciato solo quando era in condizioni critiche

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Il 17 febbraio 2012, gli agenti della stazione di polizia di Huayuanjie nel distretto di Qiaodong (Zhangjiakou, provincia di Hebei) hanno indotto con l’inganno il Sig. Liu Jianjun ad aprire la porta sostenendo che erano lì per riscuotere le bollette dell’acqua. Hanno fatto irruzione in casa sua, lo hanno picchiato e poi lo hanno arrestato. E' stato portato alla stazione di polizia di Huayuanjie e poi legato a una “panca della tigre” (*). Trasferito al centro di detenzione comunale, è stato poi alimentato forzatamente diverse volte. Il 1° marzo il suo corpo era diventato freddo, respirava appena e il suo polso era quasi impercettibile, perciò i funzionari hanno permesso alla sua famiglia di riportarlo a casa.

L’arresto

Il 17 febbraio 2012, alle 11, il Sig. Liu era in casa con un altro praticante, quando ha sentito bussare alla porta. Ha chiesto al visitatore chi fosse, e questi gli ha risposto che era lì per riscuotere le bollette dell’acqua. Il Sig. Liu ha aperto la porta e ha visto un gruppo di persone, tra cui anche Su Wei del Comitato di Gestione della Comunità di Huayuanjie. Ha cercato di chiudere la porta in fretta, ma era troppo tardi. Sette o otto di loro hanno fatto irruzione nella sua casa, compresi i membri del Comitato, Wang Jinfeng e due agenti della stazione di polizia di Huayuanjie: Ding Kenan e Jia Jianzhong. Avevano tutti partecipato in precedenza alla persecuzione di altri praticanti del Falun Gong.

Hanno ordinato al Sig. Liu di consegnare il suo cellulare, ma lui ha rifiutato e allora quattro o cinque di loro hanno cominciato a prenderlo a calci e a picchiarlo. Ding Kenan ha spinto il Sig. Liu a terra e quindi lo ha ammanettato. L’altro praticante ha aperto rapidamente il cellulare, ha tirato fuori la scheda SIM, e l’ha inghiottita. L’agente Jia Jianzhong ha costretto allora il praticante ad aprire la bocca e poi lo ha colpito in faccia per costringerlo a sputare fuori la scheda.

Legato ad una “panca della tigre” nella stazione di polizia

Ding Kenan e altri due agenti hanno arrestato il Sig. Liu e lo hanno portato alla stazione di polizia di Huayuanjie. Non gli avevano nemmeno dato modo di mettersi le scarpe. Era riuscito a malapena ad infilarsi una camicia. Lui gridava: "Il cielo eliminerà il Partito Comunista Cinese! La Falun Dafa è meravigliosa!" e l’ufficiale Ding Kenan continuava a picchiarlo sulla testa, ma anche con il naso e la bocca che sanguinavano il Sig. Liu non smetteva di gridare.

Alla stazione di polizia, gli agenti hanno ammanettato il Sig. Liu ad una “panca della tigre” dalle 11 del mattino fino alle 7 di sera. La persona che stava di guardia aveva molto freddo, anche se indossava un piumino e stivali invernali. Il signor Liu aveva solo i calzini e stava sul pavimento gelato. Era stato ammanettato da dietro e aveva il torace scoperto.

Gli agenti hanno confiscato una serie di libri della Falun Dafa, sei copie dello Zhuan Falun(*), due stampanti laser, due stampanti laser a colori, un PC notebook, un masterizzatore CD, un CD ROM, un disco fisso, oltre 40.000 yuan, DVD vergini, accessori per stampanti, e altri oggetti di valore.

Verso le 19:30, gli agenti sono tornati e hanno portato il Sig. Liu al secondo piano, dove il vice capo Wang ha preso un pezzo di stoffa e ha cercato di pulirgli la faccia insanguinata. Poi lo hanno ammanettato di nuovo e lo hanno legato con una corda. Tre o quattro persone a turno hanno fatto poi la guardia al Sig. Liu.

La mattina del 18 febbraio, Sun Wenxue ha presentato una confessione scritta che elencava le "accuse penali" contro il Sig. Liu. Il vice capo ha messo la confessione davanti al Sig. Liu e gli ha ordinato di firmarla, ma lui ha detto: "Io non collaborerò mai con voi". Sun Wenxue avrebbe voluto scattare una foto del Sig. Liu, ma non glielo hanno permesso. Verso le 14 hanno poi trasferito il Sig. Liu al centro di detenzione.

Il Centro Comunale di Detenzione: picchiato, alimentato con la forza, ammanettato e incatenato

Il personale del centro di detenzione ha esaminato il Sig. Liu osservando che aveva il viso gonfio e ferito a causa delle percosse, ma gli agenti di polizia hanno insistito nel dire che era in buone condizioni. Hanno detto che un agente voleva scattare una foto del Sig. Liu, ma poichè questi si era rifiutato di collaborare, l'agente lo aveva colpito in faccia un paio di volte. Il Sig. Liu allora ha contestato questa spiegazione, affermando che non aveva commesso alcun crimine, e che l’agente lo aveva colpito senza un valido motivo. Un altro agente (di cognome Liu) lo ha perquisito trovandogli in tasca 500 yuan (*). Un agente ha detto: "Lasceremo questo denaro nella Stanza 101".

Il Sig. Liu è stato portato nella Stanza 101. Egli ha detto ai detenuti presenti: "Voglio fare gli esercizi del Falun Gong. Non voglio mangiare né bere. le regole di questo posto non valgono per me. "

Una delle torture: l'alimentazione forzata

La mattina del 20 febbraio Su Wei di Huanyuanjie, il vice capo Wang, l’agente Sun Wenxue e altri sono andati alla stazione di polizia con l’intenzione di nutrire a forza il Sig. Liu. I detenuti hanno portato il Sig. Liu in un luogo gelido. Gli agenti hanno costretto il Sig. Liu a tenere le gambe a terra sul pavimento gelato. Mentre gli altri lo tiravano per i capelli, Su Wei spingeva con forza sulla bocca. Il Sig. Liu ha tentato di resistere, ma alla fine sono riusciti a nutrirlo a forza. Il Sig. Liu ha guardato il badge di riconoscimento della persona che lo alimentava a forza, ed era il responsabile delle infermiere dell’Ospedale Municipale Femminile e Pediatrico. Lo hanno alimentato con la forza con una miscela di latte, sale, e farmaci sconosciuti. Dopo che gli hanno tolto il tubo dalla bocca, lui ha cercato di vomitare tutto. Il Sig. Liu poi ha detto loro: "Smettere di fare questo. Guardate come Meng Huqun, l'ex capo della stazione di polizia di Huayuanjie, ha ricevuto la punizione per i suoi atti malvagi e gli è stato diagnosticato un cancro". Ha letto il badge di Sun Wenxue ad alta voce, gli ha chiesto il suo nome, e gli ha chiesto perché lo aveva picchiato così duramente. Questo ha irritato Sun, che ha continuato a negare le sue azioni. Il Sig. Liu continuava a ripetere a tutti: "Il cielo eliminerà il PCC. Dovete dimettervi dal Partito e dalle sue organizzazioni affiliate per assicurare la vostra salvezza futura".

Terminata l'alimentazione forzata, alcuni prigionieri hanno riportato il sig Liu in cella. Appena rientrato, è andato subito in bagno a vomitare di nuovo. Mentre stava in cella, il Sig. Liu chiariva i fatti (*) sulla Falun Dafa ai detenuti, faceva gli esercizi, o inviava pensieri retti. Cercava anche di aiutare i detenuti a dimettersi dal PCC e dalle organizzazioni affiliate – faceva tutto ciò che un praticante dovrebbe fare.

Il 24 febbraio, il vice capo Wang della stazione di polizia di Huayuanjie, Sun Wenxue e altri sono andati di nuovo a nutrire a forza il Sig. Liu. I prigionieri hanno chiesto al Sig. Liu di uscire dalla cella, ma egli ha rifiutato. Allora lo hanno trascinato per la camicia fino allo stesso posto dove era già stato sottoposto in precedenza all’alimentazione forzata. Il vice Wang teneva il Sig. Liu da dietro, mentre Sun Wenxue e altri agenti gli premevano sullo stomaco. Wang Mei, il responsabile delle infermiere dell’Ospedale Municipale Femminile e Pediatrico gli ha inserito il tubo in bocca. Al fine di evitare che il Sig. Liu vomitasse ancora, hanno bloccato l'uscita con una "panca della tigre" chiudendo il Sig.Liu dentro la stanza.

Dopo pochi minuti, il medico del carcere Liu ha annunciato che l'alimentazione forzata era terminata, così alcuni prigionieri hanno riportato il Sig. Liu in cella. Appena rientrato, si è precipitato in bagno e ha cominciato a vomitare di nuovo, ma questa volta non è riuscito a eliminare tutto. Il Sig. Liu era sdraiato sul pavimento di cemento con un unico pensiero nella sua mente: lui non avrebbe mai ceduto al male o permesso a quelle sostanze sporche di entrare nel suo corpo pulito. Il Sig. Liu è stato lasciato a torso nudo sul terreno gelato per due ore. Durante tutto quel tempo continuava a gridare, "Il Cielo eliminerà il PCC! Solo con le dimissioni dal Partito e dalle sue organizzazioni affiliate potete assicurare la vostra salvezza futura!"

Il 27 febbraio, un vice responsabile del centro di detenzione ha ordinato che il signor Liu fosse portato fuori dalla cella e messo a terra contro un muro. Un medico del centro di detenzione ha messo degli aghi per fleboclisi al Sig. Liu, ma questi sono stati in seguito rimossi dopo aver accertato che il Sig. Liu era in pericolo di vita.

La mattina del 29 febbraio i detenuti delle celle hanno riferito al personale del centro di detenzione che il corpo del Sig. Liu era freddo, stava respirando a fatica, e non si riusciva a sentirgli il polso. Dopo averlo visitato, il dottore aveva timore di assumersi qualsiasi responsabilità e quindi lo hanno portato all’Ospedale N°1. Là i medici non sono stati in grado di prendere campioni di sangue dalle braccia né di fargli delle iniezioni, quindi hanno cercato di inserirgli gli aghi nei piedi. Il Sig. Liu non collaborava e ha buttato via gli aghi. Vedendo questo, i poliziotti lo hanno legato al letto con manette e catene ai piedi e hanno usato delle bende per bloccargli le gambe. Il dottore ha detto loro che questo avrebbe impedito al sangue di circolare, ma i poliziotti non hanno ascoltato.

Alle 4 di mattina del 1° marzo, i suoi familiari (che sono circa 80) tra cui la sorella e la cognata, sono andati in ospedale per vederlo. A causa delle condizioni critiche in cui si trovava in quel momento, gli sono state tolte le manette e le catene ai piedi e lui ha potuto lasciare l'ospedale insieme con la sua famiglia.

(*)GLOSSARIO

Versione inglese

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