Il contrasto dell’appello del “25 aprile 99” con le attuali tendenze di rivolta di massa

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(Minghui.org) In oltre 60 anni di regime comunista in Cina, indipendentemente della politica che ha disciplinato i primi 30 anni, oppure dai progressi economici degli ultimi 30 anni, la natura tirannica del Partito Comunista Cinese (PCC) è rimasta invariata. Allo stesso modo, la resistenza popolare alla tirannia non ha mai smesso. Dal movimento studentesco di Tienanmen del 1989, all’appello massiccio di oltre 10.000 praticanti del Falun Gong il 25 aprile 1999, insieme alle proteste di altri gruppi che sono aumentate in tutte le regioni della nazione dal 2004, tutte raccontano la storia di una nazione sofferente che tenacemente lotta e combatte per la sua libertà, e per resistere alla tirannia. La protesta di Piazza Tiananmen del 1989 è stata una lotta per la libertà politica. Le proteste impetuose dei gruppi che stanno accadendo in questo momento sono per lo più per gli interessi materiali e sono causati da conflitti e odio tra i funzionari e il popolo. Tuttavia, l’appello del 25 aprile del Falun Gong era puramente per la libertà di credo, per la libertà di seguire Verità-Compassione-Tolleranza e di essere una brava persona, e la libertà di coltivare, diventare fisicamente in forma, e migliorare il proprio carattere morale. Questo è esattamente il motivo dell’appello del 25 aprile del Falun Gong e la resistenza alla persecuzione degli ultimi 13 anni è stata molto tranquilla e razionale.

Se cambiamo la nostra prospettiva e ci focalizziamo sugli alti e bassi della Cina Continentale durante gli ultimi 30 anni di storia, possiamo facilmente vedere la rilevanza dell’appello del 25 aprile per il futuro della nazione.

L’ “Appello del 25 aprile” si riferisce all’appello di un gruppo di più di 10.000 praticanti del Falun Gong davanti all’ufficio degli appelli di Stato situato vicino a Zhongnanhai (il quartier generale del partito comunista cinese e il governo centrale della Cina) a Pechino. L'allora Premier del Consiglio di Stato, Zhu Rongji, ha salutato i praticanti del Falun Gong di persona e ha incaricato il responsabile dell'Ufficio di Stato per lettere e appelli di avere un incontro con i rappresentanti dei praticanti. Durante il colloquio, i praticanti del Falun Gong hanno elencato le tre richieste:
1) rilasciare gli oltre 40 praticanti arrestati due giorni prima in Tianjin,
2) fornire un ambiente equo e legale per praticare e coltivare il Falun Gong (dal 1997 al 1998, l’agenzia di pubblica sicurezza conduceva a livello nazionale operazioni di investigazione e molestava i praticanti del Falun Gong),
3) permettere la libera pubblicazione attraverso canali regolari dei libri del Falun Gong (Il dipartimento di pubblicità del Comitato Centrale del PCC aveva proibito la pubblicazione e la distribuzione dei libri del Falun Gong nel 1996).

Quella sera alle 21:00, i primi risultati furono raggiunti e i praticanti arrestati in Tianjin furono rilasciati. I praticanti del Falun Gong che si erano radunati per appellarsi si dispersero silenziosamente, e l’incidente si risolse pacificamente. L’appello del 25 aprile non è stato un evento isolato e improvviso. È stato un tentativo di proteggere la libertà di credo e dei diritti in risposta alla repressione.

Purtroppo, desideroso di stabilire un potere dispotico, tre mesi dopo, Jiang Zemin ha lanciato una guerra personale il 20 luglio e ha costretto il PCC a perseguitare il Falun Gong usando le intere risorse della nazione.

Lo scenario in cui la persecuzione iniziò era quello di un perseguimento da parte del PCC di un’apparenza di prosperità economica. Molte persone erano indifferenti all’improvvisa persecuzione che era simile alla Grande Rivoluzione Culturale, poiché l’economia era in crescita. Di fronte alle critiche internazionali, i funzionari del PCC hanno spesso risposto dicendo alla gente quanto sia stato grande la sviluppo dell'economia cinese e quanti problemi alimentari e di abbigliamento erano stati risolti. Il rapido successo dello sviluppo economico è diventato merce di scambio del PCC per ingannare sia il popolo cinese che la comunità internazionale. Era diventato anche una scusa del PCC per sopprimere la libertà di credo e di distruggere il risveglio morale che si stava avviando tra la gente.

Tuttavia, il popolo cinese aveva appena assaggiato il frutto amaro. Da un lato, organizzazioni no profit e una classe di imprenditori molto ricchi stavano nascendo e crescendo rapidamente, mentre d'altra parte c'era un saccheggio di benefici materiali nei confronti delle classi inferiori e di un estremo disprezzo per la vita delle persone.

Le questioni sociali come gli agricoltori che perdono il terreno agricolo, la demolizione forzata e la delocalizzazione, l'inquinamento ambientale, gli operai che protestano per i loro diritti, la distribuzione disomogenea della ricchezza tra ricchi e poveri, e l'opposizione tra i funzionari del governo e il popolo ha causato ondate di gruppi di proteste su larga scala. Il PCC ha risposto con la repressione ancora più violenta, e come il circolo vizioso continua, la società cinese ancora una volta è entrata in tempi turbolenti. Secondo le statistiche ottenute da parte dei servizi competenti, in Cina nel 1993 si sono svolti circa 8.700 incidenti che hanno coinvolto le masse, e 10.000 incidenti nel 1994. Nel 2003 il numero aveva raggiunto 60.000, nel 2005 è salito a 87.000, e nel 2009 sono stati oltre 90.000 incidenti. Secondo una stima che il Wall Street Journal, riportando una citazione del professor Sun Liping della Qinghua University, 180.000 incidenti di proteste di massa e scontri hanno avuto luogo in Cina nel 2010. Grazie alla diffusione dei telefoni internet e cellulare, molti incidenti di massa sono stati diffusi e hanno attirato molta attenzione dentro e fuori della nazione prima che il governo bloccasse la notizia.

In superficie, i disordini sociali sono stati causati dai conflitti tra gli ufficiali e il popolo, riguardo ai benefici. In realtà è accompagnata da un’altra causa – il declino morale dell’integrità sociale. Questo è inevitabilmente il risultato del modello di sviluppo economico del PCC con l’ateismo come causa principale. Nell'aprile del 2001, di fronte ad una serie di incidenti gravi di sicurezza alimentare, il premier del Consiglio di Stato Wen Jiabao non ha potuto fare a meno di sospirare: "La mancanza di integrità e il declino morale hanno raggiunto un tale punto di serietà ..." "... se la qualità nazionale non migliora e non c'è forza morale, non sarà mai possibile (per un paese) diventare una nazione veramente potente e rispettata”. Nel mese di gennaio, febbraio e aprile del 2012 il portavoce del PCC, la rivista Seeking ha pubblicato una sequenza di tre articoli riguardanti lo "stato attuale morale" della Cina. Anche se gli autori stavano solo cercando di recuperare scuse ridicole per il declino morale causato dal PCC, equivale ad un ammissione della profondità del problema morale. Dietro le infinite proteste dei diversi gruppi, ogni incidente è in realtà una riflessione e rappresentazione del declino morale. Per esempio il vedere l'avidità e la corruzione degli ufficiali, l’ingiustizia degli agenti delle forze dell'ordine e il disprezzo per la vita, e i gruppi di interesse pubblico lavorare in collusione con i gangsters. Le persone desiderano una società che valorizzi l’integrità, la gentilezza e il senso di giustizia. Dov’è l’uscita da questo sentiero? Alcuni chiedono un rafforzamento delle leggi, ma il diritto viene sempre eseguito e realizzato dalle persone. Se le persone sono corrotte, come possono la democrazia e le leggi essere la soluzione? Alcuni chiedono che il governo metta grande attenzione ed enfasi sull’educazione morale, ma la moralità frena il cuore, mentre il governo restringe il comportamento delle persone. Sarebbe solo controproducente se dipendessimo dai movimenti politici o governativi per ricostruire la moralità. È stato anche dimostrato nel corso della storia che il potere non può ricostruire la moralità. Il potere in se stesso senza restrizioni è la causa principale della corruzione. Il potere assoluto con una mentalità atea è la vera forza che spinge il declino della moralità.

La ricostruzione morale deve venire dai cambiamenti del cuore e dei vincoli di idee e credenze. Si può dire che la libertà di credo è il primo passo per uscire dalla crisi morale in Cina. Il governo non ha bisogno di fare nulla, ma una persona con un credo vorrà essere una brava persona dal suo cuore. Ciò che il governo può fare è dare alla gente un tale diritto, e non reprimere e perseguitarla brutalmente.

Di fronte al caos morale della società cinese di oggi e guardando indietro all’appello del 25 aprile del 1999 di 10.000 praticanti del Falun Gong, essi stanno proteggendo la loro libertà di credere in Verità-Compassione-Tolleranza e lottando per il diritto di essere persone di alta levatura morale. Jiang Zemin non ha seguito la volontà del Cielo. Egli non solo non ha risposto positivamente all'appello del 25 Aprile e ripristinato la libertà di credo ai praticanti del Falun Gong, ma ha invece utilizzato questo evento come un pretesto per perseguitare le persone. Quello che Jiang ha distrutto non è stato solo la libertà di credo per decine di migliaia di praticanti del Falun Gong, ma è stato anche il fondamento morale della nazione cinese. Questo da solo ha inchiodato Jiang sul pilastro della storia della vergogna.

Versione inglese
Versione cinese

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